Il Pupa e i sindacalisti di Guido Coppini
Il Papa e i sindacalisti A Genova per i 500 anni dall'apparizione alla Guardia Il Papa e i sindacalisti La città riaffidata alla Madonna GENOVA. «Maria è in cammino, fa parte della nostra vita, aleggia su di noi. Genova, saprà corrisponderla?». Sono le ultime parole del Papa che ha compiuto un viaggio lampo a Genova (la sua permanenza è durata poco più di sette ore) per la cerimonia dell'affidamento della città alla Madonna della Guardia, a cinquecento anni dalla sua apparizione sul Monte Figogna, nell'alta Val Polcevera. Gli hanno risposto lo sventolio di migliaia di fazzoletti bianchi e gialli, i cori, i labari azzurri alzati verso il cielo reso limpido dalla tramontana. L'omelia è stata pronunciata in piazza della Vittoria, gremita di folla. C'era gente anche nei giardini della piazza Brignole e in fondo a via XX Settembre: treni straordinari e pullman avevano portato a Genova anche fedeli del Piemonte e della Lombardia. «Maria è in ognuno di noi, il suo spirito ricorre sempre nelle vicende della vostra città alla quale è necessario un impegno concorde per rilanciarne i valori». Sia nelle cerimonie ufficiali che nell'incontro con i lavoratori e i loro rappresentanti, il Papa ha voluto sottolineare come soltanto una piena solidarietà degli uomini può consentire la ripresa di un'economia genovese e ligure oggi paurosamente in bilico per la crisi ed un futuro per il momento allo stato di speranza. «Madonna della Guardia - ha concluso Giovanni Paolo II -: rivolgi il tuo sguardo alla città che ora ti affidiamo e proteggi la vecchia Europa tutta». Giovanni Paolo II è giunto all'aeroporto di Sestri Ponente alle 11,20; di qui, a bordo di una motovedetta della guardia costiera, lungo il canale di Calma e davanti al molo Vecchio, è arrivato in piazza Caricamento. Lo hanno salutato le sirene delle navi alla fonda e i getti d'acqua dei rimorchiatori. Un breve tragitto gremito di barche, che tuttavia ha consentito al Papa di vedere i lavori per l'Expo colombiana e la parte verso via Gramsci nel centro storico più degradato. In piazza Caricamento, ricevuto il saluto dal sindaco, Romano Merlo, Giovanni Paolo II ha parlato da una finestra d'angolo di palazzo San Giorgio alla folla che si era radunata nella piazza. Ha ricordato l'affidamento di Genova alla Madonna della Guardia, ha detto che «l'uomo non può essere schiavizzato da altri uomini». Ha ricevuto i sindacalisti genovesi che gli hanno consegnato un documento sull'attuale, drammatica situazione del lavoro a Genova (Ansaldo, cantieri, industria, migliaia di posti di lavoro perduti negli ultimi anni). Ha benedetto e ascolta¬ to una delegazione di lavoratori. Il momento più solenne si è avuto dopo le 16 in piazza della Vittoria, per la consacrazione ufficiale. Sotto l'arco dei Caduti, era stato sistemato l'altare: era all'interno di teli bianchi a raffigurare la vocazione marinara di Genova (i teli, gonfiati dal vento, davano l'illusione di un bastimento in navigazione). Passiere color cremisi, l'altare bianco e giallo. Accanto la statua lignea della Madonna della Guardia che, sulla rotta di Colombo, sarà trasportata in America Latina dove sta per sorgere una comunità religiosa genovese. Il Papa ha celebrato la Messa con l'assistenza di 450 sacerdoti. Lo accompagnavano nove alti prelati della segreteria di Stato vaticana e tutti i vescovi della Liguria. Rotto il protocollo, Giovanni Paolo II ha voluto scendere tra la folla, stringendo mani, abbrac¬ ciando un portatore di handicap. Un bagno di folla, la conferma di un carisma trascinante. Ma, prima, il Pontefice si era concesso due momenti privati. Il primo in cattedrale, in piazza San Lorenzo, per una preghiera sulla tomba del cardinale di Genova Giuseppe Siri, scomparso nel maggio dello scorso anno. Il secondo per il pranzo al seminario della Madonna della Guardia: con lui erano 24 persone del seguito. Un lungo corteo ha seguito il Pontefice quando si è avviato verso il santuario di Monte Figogna, dove cinquecento anni fa la Madonna apparve al pastore Benedetto Pareto: lo ricordano ora centinaia di ex voto, di un commovente naif, che ricordano anche grazie ricevute e salvataggi ritenuti miracolosi. In serata il Papa è ripartito per Roma. Guido Coppini Giovanni Paolo II saluta due sottufficiali della motovedetta con la quale, dall'aeroporto, ha raggiunto il centro di Genova
Persone citate: Benedetto Pareto, Giovanni Paolo Ii, Giuseppe Siri, Romano Merlo
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