In politica senza paradiso

In politica senza paradiso I gesuiti e il socialismo In politica senza paradiso stato ricorrente nelle ! scorse settimane il rife- rimento allo Stato ilei gesuiti nel Paraguay j che durò dagli inizi del 1600 al 1767, in cui con un decreto del re di Spagna, il quale aveva concesso alla Compagnia di Gesù il potere su quelle terre e su quelle popolazioni, fu praticamente disciolto. Fu in effetti chiamato Stato quello che fu un misto di evangelizzazione, di colonizzazione e di riduzione di quegli indiani randagi alla vita stabile su un determinato territorio. Quei singolari cittadini di quel singolare Stato erano indispensabilmente guidati dagli esperti Padri che la Compagnia preparava accuratamente. er il tipo di rapporto esi¬ stente tra gli uni e gli altri e impossibile ritenere che quegli indiani invariabilmente minorenni potessero diventare un giorno maggiorenni tome i Padri speravano. Nel secolo XVI11. ricco di fermenti, quell'esperimento ad alcuni parve una via nuova e larga e ad altri una innovazione audace e rischiosa. 1 più fiduciosi pensarono che finalmente fosse stato inventato il j cristianesimo felice. Il 15 marzo 1952 a Parigi, nel teatro dell'Ateneo si rappresentò per la prima volta il .dramma di Fritz • Hochwaider che nella versionefrancese aveva il titoh): «Sur la terre cornine au del» («In terra tome in cielo») che mise in scena i fatti the avvennero il 16 luglio 1767 in una sala del collegio dei gesuiti a Buenos Aires, in cui il padre provinciale Alfonso Fernaiuiez fu costretto ad arrendersi agli ordini del visitatore spagnolo e alle ingiunzioni dell'inviato segreto del padre generale della Compagnia e morì ferito dalle stesse guardie del collegio presso le quali si retava a scongiurarle di restituire i poteri dello Stato ai rappresentanti del re. 11 dramma fu recitato per oltre un anno ed ebbe perciò un grandioso suttesso perché diede chiara e vivida espressione ai contrastspirituali the emersero in quello scontro. Il conrrasto più drammatico fu quello tra il Dio politico che e perciò stesso potente e dà ai suoi fedeli cibo, vestitialloggi, armi per difendersi e felicità, e il Dio povero e nudo the può solo confortare gli infelici e gli oppressi e può parlare e parla anche nel cuore decrudeli e dei potenti S. Ignazio, fondL'inviato segreto del padre generale disse al padre proviliciale the i gesuiti del Paraguayavevano peccato di superbia di orgoglio pretendendo drealizzare il regno di Dio sullterra, perché, per conseguirun troppo fatile suttesso, nonavevano tenuto presenti i limiti di ogni potenza umana in un mondo irrimediabilmente dominato dalla cupidità e dallviolenza. Egli ammise the i gesuitavevano avuto suttesso, ma un suttesso effimero, perché erano riusciti solo a trasformarDio in politico die sa dare e dcibo ai suoi fedeli, una vit enza affanni e una giusta diezione dèi propri affari, cioè utte quelle cose che si debboo chiedere ed ottenere dalla olitica, mentre i cristiani ebbono prendere posizione enza equivoci per gli umili e er gli oppressi ma stare anche ccanto alla violenza perché è el cuore dei crudeli e dei vioenti che bisogna svegliare le irtù cristiane. 11 padre Fernandez riconoce di aver peccato e infatti ad n indiano che lo supplita di mantenere lo Stato sotto la protezione di Dio che veste e utre i suoi fedeli, costruisce le oro case e li salva dalla schiaitù, egli non esita a confessae la verità, che cioè questo è davvero il Cristo che i Padri hanno portato agli indiani del Paraguay, ma che essi li hanno ngannati perché Cristo non mette al sicuro nessuno, non dà né cibi né vesti in quanto Egli stesso è povero e nudo. Padre Fcrnandez resta tutavia saldo nel suo cuore eretico poiché morendo confessa di restare fedele ore dei gesuiti all'idea the il regno di Dio possa essere realizzato sulla terra. Se si tiene presente che quell'esperimento nacque dall'intento di creare un tipo nuovo cii convivenza fondato sui princìpi del socialismo per il regime della proprietà, dei beni e del lavoro, e sui princìpi morali del cristianesimo per il comportamento dei singoli, non si può non ammettere the i suddetti contrasti spirituali si acutizzano allorché si creino insopportabili situazioni ili oppressione per i poveri e per i deboli e the queste sollecitino l'impegno e l'intervento di gruppi mobilitabili da un ardente spirito missionario. Senonché ora che è stata universalmente riconosciuta la impraticabilità del socialismo tome sistema sodale ed economico gli ideali radicali di riforma sociale coltivati .da t'oloro the credono nel millenarismo appaiono ancora pia fanciulleschi ed utopistici anche nel loro aspetto moderno di socialismo cristiano rinnovatore del mondo. L'autorevole padre Bartolomeo Sorge pubblicò un importante articolo nel fascicolo di Civiltà cattolica del 17 settembre 1977 sulla scelta decisiva dei gesuiti in relazione alle speranze degli uomini di OJigi. Egli rilevò i limiti morali della stelta marxista e concluse dicendo the la stelta cristiana contrariamente a quanto aveva scritto Marx non è oppio ma dinamite. In realtà è stata fatta la prova the chi ha tenta- to di creare il regno di Dio sul la terra con la dinamite mate riale e non con quella figurati va di padre Sorge ha fallito, lì' stato scritto the in un inondo tanto cangiante come quello in cui viviamo occorro no nuovi pensieri che non sono stati ancora pensati, ma essi non potranno creare il regno di Dio sulla terra tome perfetto organismo sociale perché ogni svolgimento non può essere the progressivo e the i fini ultimi di ogni umanità sono celati nelle mani di Dio. Salvatore Valitutti S. Ignazio, fondatore dei gesuiti

Persone citate: Alfonso Fernaiuiez, Bartolomeo Sorge, Fernandez, Fritz ? Hochwaider, Marx, Salvatore Valitutti

Luoghi citati: Buenos Aires, Paraguay, Parigi, Spagna