LUNGO IL PERCORSO
LUNGO IL PERCORSO LUNGO IL PERCORSO Dall'orrido di Chianocco alla Sacra di San Michele MA che buona idea hanno avuto gli organizzatori della «Susavigliana» e l'Apt della Valle di Susa ad associare la gara a proposte di gite ed itinerari di montagna e alla visita dei centri toccati dalla maratona! La Bassa Valle di Susa è, per la maggior parte dei suoi frequentatori, niente più che un tratto di strada - pieno di Tir, code, semafori, affiancato ad un poco esaltante paesaggio urbano-industriale - da lasciarsi alle spalle il più in fretta possibile. Peccato, perché invece c'è molto da fare e da vedere, appena qualche centinaio di metri più in là delle grandi arterie di transito, nei centri di fondovalle come nei valloni laterali. Rallegriamoci allora che finalmente si cerchi di valorizzare questi aspetti, di norma posti in secondo piano, e, una volta passata la gara, guardiamoci un po' intorno. Per camminare, questa volta. Abbiamo seguito il passaggio degli atleti - che da Susa scendono verso Avigliana per la strada statale n. 25 - dalle parti di Bussoleno? E allora andiamo per «orridi». Qualche chilometro più in su c'è quello di Foresto, scendendo a valle incontriamo quello di Chianocco che è anche Parco naturale. Ancora una volta usiamo come guida per i nostri itinerari il bel volume «Escursioni in Valle di Susa» curato dal Gruppo Ricerche Cultura Montana ed edito dal Melograno nel 1986, ottimo anche per andare alla scoperta di chiese ed abbazie, ca- stelli e feste tradizionali. L'orrido di Foresto si raggiunge attraversando il paese verso Nord fino alla parte più alta. Di qui una strada selciata prosegue sulla destra del rio Rocciamelone e in breve ci si inoltra nella profonda gola scavata dal torrente nella roccia. In alto a sinistra si notano i resti dell'antico lazzaretto, mentre sulle sue pareti non è raro vedere qualcuno che si arrampica. Con qualche guado e con l'aiuto di cavi metallici si può proseguire fino ad una cascata, dove termina il tratto più agevole dell'itinerario. Al ritorno, risalendo sulla sinistra per un breve ma ripido sentiero, si possono visitare i resti del lazzaretto e di lì, raggiunta una mulattiera selciata, tornare a Foresto. A Chianocco si hanno due possibilità di percorso ben segnalate da cartelli: il sentiero autoguidato A parte dalla piazza e porta proprio all'interno dell'Orrido che si può interamente risalire utilizzando la scala in ferro che supera un'alta briglia. Se si soffre di vertigini,.ci si può anche fermare prima e tornare indietro per la via di andata. Più tranquillo è il percorso del sentiero B che compie un giro più lungo e che si imbocca salendo tra le case a sinistra, godendo di una buona vista e arrivando in vista dei lecci che costituiscono la particolarità del piccolo parco. La bella guida edita dalla Regione - in vendita anche in paese - vi consentirà di scoprire la storia di questi lecci - gli unici esistenti in Piemonte - e molti altri aspetti storici e naturalistici. Se invece avete scelto di osservare il passaggio degli atleti in bassa valle, perché non salire' a piedi da S. Ambrogio alla Sacra di S. Michele seguendo l'antica strada selciata di accesso? Da S. Ambrogio alla Sacra vi è un dislivello di circa 600 metri: due ore scarse di salita su sentiero facile e segnalato per raggiungere questo splendido luogo lungo una storica via. Si parte dal piazzale antistante la parrocchiale imboccando sulla destra un viottolo. Poche decine di metri, in corrispondenza di una cappella e inizia la mulattiera che, con numerosi tornanti, porta alla borgata S. Pietro. Entrati nell'abitato si incontra, sempre a destra, un altro sentiero che con altri ripidi tornanti conduce all'abbazia. Ma la Bassa Valle di Susa è anche il Musine e la Rocca Sella, il vallone del Gravio e la valle del Sessi, sono i sentieri nei boschi dell'inverso e quelli tra le vigne dell'indritto: un gran numero di itinerari, che si raggiungono in breve e da non dimenticai e soprattutto in questa stagione. Daniele JaMa
Persone citate: Daniele Jama, Foresto, Rocca Sella
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