Imprigionato in un wc «modernissimo»

Imprigionato in un wc «modernissimo» Imprigionato in un wc «modernissimo» «Salvato» dai vigili del fuoco che svitano il tetto di plastica Sul quadro di comando del gabinetto pubblico con look da veicolo inter-galattico una targa suggerisce, in caso di guasto, di telefonare ad un certo numero. Ma il numero non c'è. Lo spazio apposito è vuoto. D'altra parte, se accade che l'inconveniente consista nella mancata riapertura della porta, lo sfortunato prigioniero del vespasiano ad alta tecnologia cosa fa? Il telefono, all'interno del wc, non esiste. E allora, nel caso, il malcapitato urla, strepita, dà calci alla trappola finché un passante non si accorge della sua prigionìa e avverte la forza pubblica. La quale, a sua volta, accertato il deprecabile incidente, avverte i vigili del fuoco. Tutto questo è avvenuto nella tarda mattinata di ieri in corso Regina Margherita all'angolo con via Rossini. Infelice utente del sei-vizio (un tempo a gettone ed ora gratuito), un ragazzo nordafricano: entrato fi¬ Il gabinetto-trappola di corso Regina, angolo via Rossini ducioso dalla porta, è riuscito a riemergere soltanto dalla cupola del mal funzionante gabinetto a gestione comunale. Quando la squadra dei vigili del fuoco è arrivata a destinazione, ad attenderla c'erano due carabinieri, gli autori dell'sos. Per i pompieri l'imbarazzo è stato grande. Tra gli intervenuti, uno solo aveva un'esperienza di salvataggio vagamente paragonabile. Un anno fa circa, infatti, una donna era stata «pizzicata» dalla porta automatica. Ma in quella circostanza non si era posto il problema di forzare l'ermetico fortino. Ieri, la soluzione vincente - in mancanza di una chiave adatta a far scattare la porta posteriore - si è rivelata quasi subito l'asportazione del tetto. Una volta all'aria aperta, l'extracomunitario ha scambiato due rapide parole con i carabinieri ed è fuggito in preda a un panico tutto italiano. [m. t. m.l