Scuola non sessista

Scuola non sessista! Il ministero della Pubblica Istruzione ai capi d'istituto Scuola non sessista! Iniziative nell'anno scolastico ROMA. Una scuola non «neutra», ma attenta alla differente identità sessuale di allieve e allievi, capace di educare e trasmettere cultura senza stereotipi sessisti. L'invito è ufficiale ed arriva, per la prima volta, dal ministero della Pubblica Istruzione: nel nuovo anno scolastico la didattica nelle scuole dovrà tener conto anche delle pari opportunità tra allieve e allievi con tempestive iniziative. E ora questa circolare del 7 luglio scorso - che tra l'altro non fa che recepire raccomandazioni e direttive Cee - finirà nei cassetti assieme alle centinaia di altre missive ministeriali che direttori e presidi ricevono ogni anno o, invece, verrà accolta in tutta la sua portata innovativa? La lettera del ministero della Pubblica Istruzione fa un preciso riferimento al dibattito politico culturale di questi ultimi venti anni sul rapporto paritario tra donne e uomini, un tema non così scontato ed acquisito negli ambiti scolastici. ««E' già tanto che si sia cominciato a parlarne - dice Laura Fincato, sottosegretario alla Pubblica Istruzione -. Noi possiamo dare delle "spallate" per sensibilizzare, ma è chiaro che il processo sarà lungo. Inutile dimenticarlo: il problema investe i docenti e se molti sono strutturalmente e psicologicamente favorevoli a riconoscere queste tematiche, altri sono del tutto ostili». Nessuno ovviamente si illude che basti una circolare per modificare una realtà non facile ai cambiamenti, nonostante nella scuola si sia avuto in questi ultimi anni il sorpasso femminile. Da due anni al ministero della Pubblica Istruzione è stato istituito il Comitato per le Pari Opportunità contro stereotipi sessisti e discriminazioni nella scuola, ma con scarsi poteri (ha solo un ruolo consultivo) e scarsi mezzi. Lo presiede, fin dalla sua nascita, la storica Paola Gaiotti De Biase: «Due giorni fa ho scritto al ministro della Pubblica Istruzione Bianco mettendo a sua disposizione il mio mandato. Non è possibile andare avanti così: voglio capire se questo Comitato ha l'appoggio e la fiducia del ministro. Considero particolarmente grave non essere stata informata che il corso di aggiornamento per i docenti sul tema delle pari opportunità, previsto per quest'autunno, è saltato», si lamenta la De Biase, costretta a trasformarsi anche in fattorina e dattilografa pur di riuscire a far funzionare in qualche modo il Comitato in mancanza di strumenti operativi. «Siamo vissute al ministero come un corpo estraneo - dice Gaiotti, visibilmente delusa - ma comunque siamo riuscite ad avere una audience attenta nel mondo reale della scuola». Il cambiamento della tradizionale divisione dei ruoli tra i sessi è uno degli elementi su cui si fonda la società moderna. Ma come è recepito tutto questo nei testi scolastici? Il quadro è sconsolante, salvo poche eccezioni (come l'antologia per la scuola media «Lettura Esperienza» di Anna Maria Bruzzone e Luciana Pasino [Sei, Torino], un testo intelligente e aggiornato nel modo in cui affronta il soggetto femminile e anche per l'uso equilibrato di testi di scrittrici e scrittori). Gli stereotipi abbondano. Bambini coraggiosi e sicuri pronti ad ogni sfida, capaci di muoversi bene in un mondo dove non trovano che conferme al maschile; bambine raffigurate più passive e magari pettegole, quasi sempre in ambienti chiusi, più disposte ad osservare che a fare. Sono uomini i grandi artisti, inventori ed esploratori citati; e sono gli uomini a ricoprire mestieri e professioni più prestigiosi. Con incredibile anacronismo le donne sono quasi sempre casalinghe, con qualche aggiunta di maestre e bidelle; difficilmente leggono il giornale (tipico invece il papà che arriva stanco la sera dal lavoro, sprofondato in poltrona intento a leggere mentre naturalmente la mamma cucina e magari la bambina aiuta); sono soprat¬ tutto preoccupate che i figli non sporchino i vestiti a differenza dei papà proposti in ruoli ben più autorevoli. Scoperte e conquiste femminili (anche nel campo scientifico) vengono ignorate, così per il contributo delle donne nella storia. E anche le scrittrici, nonostante siano una nutrita schiera, non hanno maggior fortuna. Per non parlare del linguaggio dove predomina il maschile che ingloba tutto: gli uomini, i bambini, gli amici... Mentre è invece ormai chiara l'importanza anche del linguaggio nel rafforzare le differenti identità, mentre attualmente la scuola tende a cancellare quella femminile. «Una conferma della subalternità culturale storica delle donne, un'assimilazione acritica delle donne a un modello ugualitario formulatosi storicamente a partire da un'esperienza maschile», secondo l'analisi del Comitato per le Pari Opportunità del ministero della Pubblica Istruzione. L'ArciDonna - che ha aperto un confronto con gli editori - ha lanciato l'idea di assegnare un premio al miglior testo scolastico non sessista. «Mi sembra una buona idea», dice la socialista Fincato. «E' importante anche la formazione dei docenti», insiste la Fincato. E il ministro Bianco è d'accordo? Stefanella Campana

Persone citate: Anna Maria Bruzzone, De Biase, Fincato, Gaiotti, Laura Fincato, Luciana Pasino, Paola Gaiotti, Stefanella Campana

Luoghi citati: Roma, Torino