Organo e trombe a Cortemilia in ricordo di Clemente Granata di Clemente Granata

CONCERTI CONCERTI Organo e trombe a Cortemilia in ricordo di Clemente Granata UN concerto in memoria di Clemente Granata, l'inviato speciale della Stampa morto di cancro il 24 novembre scorso, si svolgerà domenica 9 settembre nella chiesa San Pantaleo di Cortemilia, a 90 chilometri da Torino. Il tradizionale appuntamento con la musica di Cortemilia, centro agricolo del Cuneese sulle rive del Bormida, prevede quest'anno un concerto per trombe ed organo con la partecipazione di tre maestri francesi: Dominique Breda, docente al conservatorio di Metz e organista titolare della chiesa di Saint-Leon a Nancy; Bruno Maire e Laurent Bomont, più volte vincitori dei premi di tromba e cornetta istituiti dal Conservatorio nazionale superiore di Parigi. Clemente Granata, negli anni scorsi, era stato l'animatore del concerto. «Questa è la prima volta senza di lui - dice Alberto Sinigaglia, il giornalista e musicologo della Stampa che sarà il presentatore della serata -. Cercheremo di regalargli la più bella commemorazione che abbia mai avuto. La musica, in queste occasioni, è più espressiva delle parole». «Clem», come lo chiamavano tutti al giornale, era alla Stam- pa dal 1969. Agli inizi si era occupato soprattutto di cronaca giudiziaria, forte della sua laurea in legge. Poi divenne un attento testimone degli anni di piombo: il giornale lo incaricò di seguire la strage sull'Italicus, poi i delitti delle Brigate Rosse e di Prima Linea, il processo di Torino al nucleo storico del terrorismo rosso. Attento, preciso, Granata finì presto nel mirino dei terroristi. «Lo minacciarono più volte racconta chi lavorava con lui in quegli anni difficili, quando viaggiare con la scorta o con l'auto blindata era per molti una scelta obbligata -, ma non cambiò mai atteggiamenti o abitudini. A noi, che gli consigliavamo prudenza, ripeteva sempre: "Non voglio perdere la mia libertà"». Dopo il tramonto del terrorismo, Granata iniziò ad occuparsi di scuola: dalle elementari all'università, con attenzione particolare per i problemi sindacali, che aveva sempre sentito «suoi» come rappresentante dei giornalisti nel comitato di redazione della Stampa e nell'Associazione della Stampa Subalpina. Un uomo coraggioso, ma anche modesto. Nel novembre 1988, la Stampa lo incaricò di organizzare i corsi per i vincitori delle prime borse di studio bandite dal giornale. Sei mesi di lezioni in cui molti colleghi, vestiti per un giorno i panni del docente, si lasciavano andare ai ricordi personali, magari gonfiandoli un po' per impressionare quei ragazzi affamati di giornalismo. Granata, però, non volle mai parlare di sé e delle sue esperienze. «Io posso darvi soltanto le regole - ripeteva - ma il resto dovete impararlo da soli». La voglia di imparare lui - «inviato» da più di undici anni - non l'aveva ancora persa. Spesso interveniva nelle lezioni, facendo domande, informandosi, stimolando il dibattito. Il concerto di domenica si inizia alle 21. In programma c'è la musica del XVIII secolo, con brani di Clarke, Haydn, Telemann, Balbastre, Manfredini, Haendel, Muffat e Vivaldi. [g. t.]

Luoghi citati: Cortemilia, Nancy, Parigi, Torino