La tratta dei pappagalli Ara di Cosimo Mancini

La tratta dei pappagalli Ara La Guardia di Finanza sequestra cento esemplari ad un professore La tratta dei pappagalli Ara Un commerciante morto dipsittacosi Oltre cento pappagalli, molti dei quali provenienti dall'Amazzonia e privi di documenti, sono stati sequestrati nella villa, a Borgo Ticino, del professor Franco Cerutti, docente di zootecnia all'Università di Milano. L'operazione è stata diretta dal colonnello Giovanni Dassori, che comanda la seconda legione della Guardia di Finanza, ed attuata dalla terza compagnia, agli ordini del capitano Santoro, in collaborazione con la Protezione animali di Torino, nel quadro di un'indagine tesa a stroncare un colossale contrabbando di volatili appartenenti a specie in estinzione e protette dalla Convenzione di Washington. Si tratta ora di individuare le complicità che favoriscono questo mercato. Gli atti sono al vaglio del dottor Domenico Tucci, procuratore della Repubblica presso la pretura di Novara. Secondo il professor Cerutti la perquisizione è una manovra intimidatoria dell'Enpa perché «in Italia c'è una legislazione che consente che persone fanatiche possano andare a rompere le scatole a chi è in regola con la legge». Sul merito si difende sostenendo che i pappagalli gli servono per ragioni di studio. Nel frattempo, peraltro, il professor Cerutti ha modificato lo statuto di una sua società di informatica, allargandone l'attività al commercio di animali. Secondo la valutazione dell'uffi- ciò «Traffic» del WWF, che segue il mercato illecito, molti dei volatili in possesso del professor Cerutti, varrebbero, al mercato libero, 30 milioni l'uno. Per quanto riguarda l'indagine della Guardia di Finanza, il docente è sicuro «che tutto finirà in una bolla di sapone». Due anni fa l'Enpa (Ente nazionale per la protezione degli animali) di Milano aveva informato la sede di Torino che cinquecento pappagalli appartenenti a specie protette di cui è vietato il commercio, erano stati portati in Italia dalla frontiera di Ponte Chiasso con documenti falsificati, chiusi in un tir di una grossa compagnia internazionale. I volatili erano stati stipati nella villa di un commerciante nei pressi di Bergamo e, da lì, smistati nelle varie regioni. Sempre secondo queste indiscrezioni, il corriere che portava i volatili in Piemonte sarebbe stato un postino torinese e dodici esemplari sarebbero finiti presso un allevatore di Pinerolo. Una pattuglia del nucleo regionale di polizia tributaria aveva perquisito la cascina di Sergio Martinat, vi aveva trovato undici esemplari di Ara privi di documenti, e li aveva posti sotto sequestro. Successivamente il pretore di Pinerolo li aveva dissequestrati senza proseguire nelle indagini. Pochi mesi dopo un commerciante di Torino, Bruno Rossi, via Gioberti 60, era morto per aver contratto una malattia da un pappagallo proveniente dall'Amazzonia e acquistato da un postino, Domenico Petraro, 28 anni, di Pianezza. Anche questa volta, però, le indagini non sono andate molto lontano. Gli animali importati illegalmente non vengono sottoposti al periodo di quarantena prescritto dalla legge. Inoltre, poiché viaggiano in condizioni spaventose, senza cibo né acqua, possono ammalarsi e, talvolta, contagiare l'uomo. Negli ultimi mesi pappagalli di specie protette stanno comparendo nelle vetrine di molti commercianti. Alcuni sono anche provvisti di documenti formalmente regolari che vengono rilasciati dal ministero dell'Agricoltura. A questo proposito va sottolineato che alcuni parlamentari come Annamaria Procacci, Piro e Cristoni, hanno rivolto una serie di interpellanze al presidente del Consiglio, chiedendo che siano attuate misure di controllo su chi tiene animali appartenenti a specie protette. In una di queste interpellanze è segnalato che, nel corso di una perquisizione compiuta dalla Guardia di Finanza presso Carlo Lusetti, di Carpi, presso il quale sono stati sequestrati numerosi esemplari protetti, è stata trovata una lettera, firmata da un alto funzionario del ministero dell'Agricoltura, che lo assicurava di avergli creato «un solido velo di protezione intorno». Lo sterminio delle foreste tropicali sta favorendo la cattura ed il commercio degli animali che vi abitavano. Cosimo Mancini Un pappagallo delle foreste del Brasile