«Esame-farsa» per 120 aspiranti

«Esame-farsa» per 120 aspiranti Dopo la decisione di «dimenticare le misure» per il concorso di Miss Italia, a favore dell'intelligenza «Esame-farsa» per 120 aspiranti Un breve colloquio con domande spesso banali MADONNA DI CAMPIGLIO. Dimenticare le misure: è l'imperativo categorico che Enzo Mirigliani, Kant dei concorsi di bellezza, ha dettato come slogan della preselezione per la finale di Miss Italia conclusasi ieri notte a Madonna di Campiglio. Basta con quei numeri che, per mezzo secolo, hanno fatidicamente segnato sul quadrante del concorso più famoso d'Italia la sintesi di una venustà proposta in centimetri; basta con il metro che racconta circonferenze toraciche, giri di vita, ampiezze di fianchi. Da oggi, per gli organizzatori della manifestazione, le belle devono dimostrare di possedere oltre alle doti di Venere anche quelle di Minerva: intelligenza pronta e cultura. Ma il salto dalla teoria alla pratica non è né breve né facile. E la dimostrazione di questa difficoltà si è avuta l'altra sera quando un'apposita commissione ha dovuto «esaminare» le doti nascoste di queste centoventi-ragazze-centoventi che sfilavano in passerella attra¬ verso un colloquio diretto con ognuna, durato dai 15 ai 45 secondi: un tempo che non consentirebbe neppure al più avventuroso psicologo di emettere una diagnosi sommaria o al più collaudato confessore di stabilire un'adeguata penitenza. La cultura e la personalità sono state sondate con quesiti spesso talmente banali da disorientare le interrogate. Come raccontare, ad esempio, l'espressione di una ragazza di Riccione quando un candido intervistatore, evidentemente esperto in geografia, le ha domandato: «Conosce Rimini?»? E come riassumere il disappunto di Miss Bergamo quando si è sentita chiedere, testualmente: «Preferirebbe sposare un terrone o un negro?». Ma il sondaggio sulle capacità intellettuali delle candidate ha avuto momenti ancora più profondi. Uno degli interrogativi maggiormente ricorrenti era, infatti: «Qual è la parte del corpo che preferisce?». Straordinaria, e speriamo non involontariamente maliziosa, la risposta di una miss ventenne: «Del corpo di chi?». Altro caposaldo di questa ricerca del genio nascosto, la domanda: «Lei ha certamente un sogno nel cassetto. Quale?». Le risposte più frequenti sono state quelle legate al momento contingente: «Classificarmi per la finale del concorso» o «Diventare una modella affermata». L'intervistatore ha avuto in un paio di occasioni il suo bravo brivido intellettuale, sentendosi confessare: «A me piacerebbe meditare in un monastero buddista» e «Io vorrei tanto diventare una donnamanager com'era Marisa Bellisario». L'analisi dei sogni nel cassetto si è poi, però, bruscamente interrotta davanti al tono ironico-disarmante d'una candidata che, verso le 2 di notte, ha dichiarato: «L'unica cosa che sogno ora è andare a dormire». Per il resto, dall'esame di maturità cui sono state sottoposte le candidate in costume da bagno (le misure non si di¬ cono, ma si devono vedere) abbiamo appurato che la maggioranza crede nell'amicizia e nella famiglia, che gli attori preferiti sono Fabio Testi, Mickey Rourke e Clint Eastwood, che il marito ideale deve essere «buono e onesto, ma se ricco non guasta», che il presentatore più odiato è Mike Bongiorno e il più amato è Pippo Baudo. Nel campo delle letture, poi, un ampio ventaglio di interessi: dal fotoromanzo a Goethe, a «Frot», che poi sta ner Freud. Verso le 2,30 il rosario delle centoventi ragazze da vedere e valutare era ormai quasi del tutto sgranato. Appena il tempo di apprendere che una candidata ambiva a sostituire Aldo Biscardi al «Processo del lunedì» e di applaudire il giudizio di un'altra miss sull'annosa questione dell'orario di chiusura delle discoteche: «Io arrivo dalla provincia di Campobasso - ha detto -. Là, il problema non si pone per mancanza di discoteche». Cala il sipario. Renato Rizzo Foto di gruppo per aspiranti miss

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