Nel passato

Nel passato Nel passato Una strage strisciante Tante tragedie, ma le più gravi sono quelle striscianti. Dei morti che si accumulano episodio per episodio. Nella geografia delle tragedie in miniera negli anni passati, il Sud Africa detiene un triste primato. Nel solo 1986, nel Paese australe, l'estrazione dell'oro e del carbone ha provocato 800 vittime (tutte di razza nera): una cifra terribile che purtroppo aveva già avuto infausti precedenti nell'85 con 539 morti e nell'84 con 600. Il salario per un minatore sudafricano non tocca le 200 mila lire al mese nelle miniere d'oro e un po' di più in quelle di carbone. Il lavoro, in un fragore assordante, si svolge a 4000 metri di profondità. Altra data nefasta nel mondo della miniera è quella del giugno di due anni fa a Borken, nel cuore della Germania Federale. Uno scoppio di grisou in una miniera provocò la morte di 57 persone, in prevalenza immigrati turchi. Una moschea fu improvvisata fuori del campo di estrazione per rendere l'estremo omaggio ai minatori caduti. Molti rimasero uccisi non tanto per lo scoppio nel ventre della terra, ma per la mancanza d'aria dopo oltre sessantacinque ore di permanenza nel sottosuolo in attesa dell'arrivo dei soccorritori. Sempre nell'88, in ottobre, 17 minatori restarono uccisi in una miniera di carbone in Cina mentre nel gennaio dell'89, a Nazca in Perù, ben 100 cercatori d'oro (molti abusivi, ossia senza permesso di lavoro) restarono intrappolati in una miniera trovandovi un'atroce morte. Nell'ottobre dello stesso anno, in una miniera nei pressi di Bucarest, ben 145 operai trovarono la morte e nel maggio di quest'anno 60 vittime ha provocato una miniera di zinco a Kivu, nello Zaire. (Ansa)

Luoghi citati: Bucarest, Cina, Germania Federale, Perù, Sud Africa, Zaire