Berger fa cadere un altro muro

Berger fa cadere un altro muro Nelle prime prove del Gran Premio d'Ungheria battuto il record della pista Berger fa cadere un altro muro E subito dietro c'è Mameli BUDAPEST DAL NOSTRO INVIATO La Formula 1 non si ferma, continua a macinare record, le vetture vanno come palle di fucile. Ieri Gerhard Berger ha frantumato il limite dell'Hungaroring, raggiungendo il tempo di 1'18" 127, alla media di 182,841 km orari. Ma mon c'è nulla di straordinario, dirà qualcuno: sono velocità che si fanno anche su una vettura normale. Provate su un circuito come questo, dove non c'è in pratica un vero rettilineo, dove le curve sono strette e chiuse, dove c'è anche un po' di salita e poi vedrete. E, in effetti, il "piedone" austriaco deve avere spinto ben forte sul gas per fare il suo giro capolavoro, alla fine del turno cronometrato. Quattro minuti prima era stato Nigel Mansell con la Ferrari ad ottenere il miglior tempo. L'inglese ha dovuto così accontentarsi del secondo posto, precedendo nell'ordine Alesi, Nannini, Patrese, Boutsen, Prost e Senna. Una classifica abbastanza insolita. Resta il fatto che ben sei piloti sono andati sotto la pole position dell'anno scorso (Patrese, Williams, l'19"726). Ma questi corridori non sono mai contenti e subito dopo la fine delle prove i box si sono trasformati in una specie di muro del pianto. Lacrime persino dello stesso Berger, il quale ha detto di aver sbagliato due marce, di aver trovato traffico (Alboreto), che nel secondo turno potrà fare meglio. Anche Mansell ha detto di essere stato rallentato, che lui ha potuto utilizzare solo un set di gomme da qualificazione. Nannini ha spiegato di essersi dovuto fermare perché in preda ad un terribile mal di testa. Neri in volto però sono apparsi soprattutto Prost e Senna. Il francese aveva scelto un set di gomme da gara ed uno da qualificazione e fra i due c'è stata solo una differenza di un decimo a favore delle gomme più tenere. Poi il campione del mondo si è chiuso nel van Ferrari per una riunione con i tecnici che è durata tutto il pomeriggio. Il brasiliano invece ha sottolineato il fatto di essere stato bloccato da Foitek, ha detto sottovoce di aver sbagliato sia la temperatura che la pressione delle gomme, ma ha ammesso che non sarebbe riuscito a fare il tempo di Berger. Per la Ferrari c'è da dire che Mansell ha avuto un problema in mattinata (pompa dell'olio) con la vettura su cui era stato montato il nuovo motore ed ha potuto fare un solo giro con il propulsore più potente. «Un pilota - ha dichiarato - vorrebbe sempre usare il materiale più avanzato. Ma una decisione verrà presa solo dopo le ultime prove. E' chiaro che il vecchio 12 cilindri sarebbe più affidabile e Dio solo sa quanto vorrei arrivare alla fine. Ma sono un pilota Ferrari e se la squadra mi chiederà di andare in corsa con lo 037 per continuarne le sviluppo, obbedirò». Continua intanto la commedia del mercato-piloti. Ultimo atto ieri mattina: la Carnei ha annunciato l'abbandono della sponsorizzazione della Lotus. Nel 1991 il potente gruppo Reynolds Tobacco (che fa parte della Nabisco) finanziera la Benetton che ha confermato per un anno Piquet e Nannini. Si parla di 15 milioni di dollari, circa 18 miliardi di lire, per mezza vettura. La stessa marca di sigarette comparirà anche sulla Williams, con una partecipazione minore. Ma è bastato un accenno di questo genere per far sorgere una ridda di ipotesi. Si dice che la Carnei abbia offerto una cifra enorme a Senna per andare alla Williams. E in questa maniera il brasiliano avrebbe un'arma in mano per trattare con la McLaren. La seconda scelta sarebbe per Jean Alesi che oggi è pilota Marlboro, ma non ha un contratto per il 1991. Ragion per cui anche il francese interessa alla Williams se non andrà in porto l'affare Senna. C'è tuttavia chi sostiene che Ayrton rimarrà dove si trova e che Alesi finirà comunque alla Ferrari. Si continua a capirne nulla. L'unica cosa certa è che Senna dovrebbe decidere entro pochi giorni. Cristiano Chiavegato Scontento. Berger ha promesso che la sua McLaren sarà ancora più veloce

Luoghi citati: Budapest, Ungheria