Lamberti fa pluff nelle batterie dei 400 stile libero di Gianni Romeo

Lamberti fa pluff nelle batterie dei 400 stile libero nuoto mmmmmmmm Nella seconda giornata dell'International Cup al Foro Italico l'atleta azzurro ottiene solo il 15° tempo ed è eliminato Lamberti fa pluff nelle batterie dei 400 stile libero Allenamenti sbagliati, salute precaria, stress fisico: le tante ipotesi del tracollo ROMA DAL NOSTRO INVIATO Giorgio Lamberti è affogato nella più bella piscina del mondo. Pluff. Ieri mattina, nella seconda giornata dell'International Cup al Foro Italico, ha realizzato soltanto il 15° tempo nelle batterie dei 400 si: 3'58"72. Improvvisamente quelle braccia d'oro sono sembrate di piombo. «Ho tentato di tenere il ritmo di Holmertz per 200 metri - ha detto Lamberti - ma mi sentivo scivolare indietro, ero svuotato. Vedevo gli altri che mi sorpassavano e dicevo: ora mi attacco a questo e mi riprendo, ma tutti continuavano a passare ed io non mi attaccavo a nessuno». Il gioiello della nautica da piscina ha una falla? La diagnosi è complicata. La settimana scorsa, ai campionati italiani, assistemmo a quello che avevamo definito il varo del «Lamberti 3», il siluro che dopo la delusione di Seul '88 ed i trionfi di Bonn '89 si accingeva a puntare su Perth '91, Campionati mondiali. Registrammo la sua valida prova sui 200 metri, ma avvertimmo anche un certo nervosismo, suo e del clan, lì per lì poco chiaro. Ieri s'è capito che già a Milano s'era accesa la spia rossa del motore in riserva. Che cosa succede a Lamberti? Le ipotesi sono tre. Una semplice giornata storta, legata al poco amore del giovanotto per i 400. Oppure, ed è l'ipotesi più attendibile che viene offerta da chi lo conosce meglio, cioè l'allenatore Castagnetti, è la conclusione di un periodo difficile, allenamenti più duri del solito e mal digeriti. Dice Castagnetti: «Ultimamente ho caricato Giorgio di allenamenti pesanti, circa 16 chilometri al giorno anziché 12, e lui li ha patiti. Non bisogna appesantirlo troppo, ora lo so. Una salute non perfetta ha fatto il resto...». Lamberti dunque ha la¬ vorato troppo? Frandi, responsabile tecnico della nazionale, dice l'opposto: «A maggio ha fatto poco...». E troppe verità infittiscono il mistero. Lo staff medico ad esempio non avalla l'ipotesi di un Lamberti giù di tono: «I valori dell'emoglobina appena sotto il livello solito, ma comunque nella norma, ed un leggero rialzo della pressione minima, spiegabilissimo con la stanchezza, non giustificano un crollo del genere». Lamberti allora ha patito la sparata del nemico Holmertz, che giovedì ha portato un serio attacco al suo record dei 200? «Lo escludo - dice ancora Castagnetti - perché Giorgio si esalta quando gli avversari vanno forte». A questo punto si affaccia la terza ipotesi, la più semplice. Lamberti è un purosangue delicato, un orologio ad altissima precisione, soggetto ad incepparsi per un nonnulla. Due anni fa, sei mesi prima dell'Olimpiadi di Seul, andò in tilt e non ci fu verso di rimetterlo in sesto. Esiste oggi lo stesso pericolo, a cinque mesi dai Mondiali di Perth? «No - afferma Castagnetti - non ci sono analogie con quei giorni amari. Allora intervennero tanti fattori: la scuola, la responsabilità del successo che gli cadeva addosso. Qui si tratta di stress fisico». C'è anche da aggiungere che il lavoro di palestra ha appesantito Lamberti, più muscolato e sodo, dunque sempre meno mezzofondista e sempre più velocista. Oggi probabilmente Giorgio reagirà nuotando i 100 si ed avremo una prima controprova sul suo stato psicofisico. Ma se le sue condizioni erano note fin da prima, perché è andato o è stato mandato al patibolo sui 400 metri? Il timore è che ora Lamberti si porti addosso come una croce fino a Perth questa giornata negativa, che gli balli davanti agli occhi il fantasma di Seul, che Gior gio si faccia trapanare dal tarlo del dubbio. Da domani si prenderà 20 giorni di ferie, come tutti i lavoratori che si rispettano. Poi «Lamberti 3» tornerà in cantiere. Ci sono 5 mesi di tempo per riaccendere la luce. Molti o pochi, a seconda dei danni creati dal black-out di ieri. Gianni Romeo Lamberti non si spiega il perché della sua gara: «Mi sentivo scivolare indietro, ero svuotato. Vedevo gli altri che mi passavano e non riuscivo a far nulla». "SS

Luoghi citati: Bonn, Milano, Roma