Agatha il delitto dei sentimenti di Osvaldo Guerrieri

Agatha il delitto dei sentimenti Esce «Verdetto», commedia inedita della Christie che a settembre andrà in scena in Inghilterra l dl Agatha il delitto dei sentimenti ANCHEaSgnoraOmicidi aveva un'ambizione. Voleva scrivere una commedia in cui l'intrigo giallo fosse una specie di «a parte», un brivido che attraversasse, con la fosforescenza d'un lampo, una vicenda dominata da altro, dal ritratto psicologico, dalla forza deviante delle passioni, magari da quel particolarissimo tipo di onestà interiore (di ingenuità?) che può generare mostri. Ecco perciò «Verdetto», commedia in due atti del '58, che soltanto oggi arriva in traduzione italiana e, all'inizio del prossimo mese, avrà la sua prima rappresentazione a Torquay, la cittadina del Devonshire dove Agatha Christie nacque il 15 settembre 1890 e dove s'annunciano festeggiamenti che gli eredi di Lady Giallo attendono con qualche apprensione. Forse ci voleva questo centenario perché «Verdetto» saltasse fuori da chissà quale cassetto. Per lunghi anni è stato, per così dire, messo tra parentesi, sebbene Dame Agatha, uscendo dall'evasività che era fra le sue caratteristiche più spiccate, dichiarasse recisa: «E' la mia commedia più bella». Anche qui, come in tutti gli altri testi teatrali, non appare né Miss Marple né Hercule Poirot. Esiste un investigatore, il grigio e forse un po' ottuso ispettore Ogden, un nemico della logica che si appiglia al volgare pettegolezzo di una domestica per spedire davanti ai giudici una innocente accusandola di omicidio. Che grossolanità per una scrittrice che ha saputo distillare suspense e soffice angoscia, districando elaboratissime trame criminali fra tazze di tè, villini appartati, decori vittoriani. Ma Lady Giallo, ormai lo sappiamo, voleva parlarci d'altro. Siamo a Londra, nel quartiere di Bloomsbury, cuore culturale d'Inghilterra. In un appartamento «dai mobili comodi e vecchiotti», stipato di libri oltre ogni verosimiglianza, abita il professor Karl Hendryk. Proviene da un Paese di lingua tedesca, è un rifugiato politico, un uomo che ha abbandonato fama e agi per non tradire un amico. Vive con la moglie Anya, che una sclerosi a placche tiene inchiodata ad una sedia a rotelle, e con la cognata Lisa, un tempo destinata a una brillante carriera scientifica e ora costretta al ruolo di infermiera. Hendryk insegna con entusiasmo. Dà anche lezioni private a giovani particolarmente dotati che frequentano liberamente la sua casa, hanno il permesso di frugare nella sua biblioteca e di portar via, a condizione di restituirli, i libri utili alla loro formazione. In casa Hendryk domina un consolidato equilibrio. Per quanto distratto e manieristicamente astratto, Karl ha slanci affettuosi verso la moglie, è profondamente legato a Lisa, aboolve alla sua funzione pedagogica senza cedimenti. Ma ecco l'elemento di disturbo: Helen Rollander, l'allieva bellissima e ricchissima che gli chieae con insistenza un supplemento di lezioni, offrendogli cifre spropositate. Karl rifiuta: sa che la ragazza non ha il talento della studiosa; in realtà sente che è innamorata di lui e la prospettiva lo spaventa. Ma deve cedere allorché il padre di Helen gli pone un vero e proprio ricatto dicendogli che farà curare Anya con un metodo sperimentale e, naturalmente, costosissimo. A quel punto gli avvenimenti precipitano. Rimasta sola con Anya, Helen la uccide con una overdose della sua medicina quotidiana. Sparge qualche indizio che possa far pensare a un suicidio, crede di non avere più ostacoli per arrivare a Karl. Ma, respinta, dichiara il suo delitto e fugge. L'uomo è sconvolto. Racconta tutto a Lisa e al medico curante di Anya, tuttavia rifiuta di denunciare la ragazza alla polizia: «E' tanto giovane... Se venisse processata e condannata... che utilità avrebbe?». Soltanto quando l'ispettore Ogden verrà ad arrestare Lisa (la domestica l'ha vista abbracciata a Karl, in una tardiva e reciproca confessione d'amore) l'uomo si decide a raccontare i fatti. Ma chi gli crede? Come riporta il giornale della sera. Helen è rimasta vittima di un incidente stradale: comodo accusare chi non può parlare. La fine della commedia è pervasa da una fragile angoscia legata al verdetto sulla presunta colpevolezza di Lisa; con l'assoluzione, si delinea per Karl la prospettiva di una nuova vita a due... Ma la Christie.ha una particolare opinione dei sentimenti, forse li considera infidi, certo più imprevidibili della più enigmatica mente criminale. Ecco perciò Lisa che, tornata li bera, si nega a Karl, ne abbandona la casa: «Cosa succede alle donne che ti amano? Anya ti amava ed è morta. Helen ti amava ed è morta. Io... io sono andata vicino alla morte. E mi è bastato. Voglio liberarmi di te... per sempre». Ma come. Una donna che ha amato per anni in silenzio e ha rinunciato a tutto per amore si lascia vincere da una paura così astratta? E' questo il thriller sentimentale elaborato da Dame Agatha, senza forme agghindate, con qualche ingenuità e con un linguaggio piano, spesso scialbo. E' questa la suspense che supera persino il saettante lieto fine e potrebbe fare di «Verdetto» una nuova varietà di «crime story», in cui si mostra che «un idealista è una persona pericolosa in grado di distruggere quelli che lo amano». Una variante dell'assassinio che forse dovremo cominciare a catalogare. Osvaldo Guerrieri Agatha Christie: quest'anno ricorre il centenario della nascita

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