Andreotti al Sismi: dovreste tacere di Ruggero Conteduca
Andreotti al Sismi: dovreste tacere Dura polemica per una intervista anonima concessa e per le precisazioni sul caso Orfei Andreotti al Sismi: dovreste tacere La Difesa nega responsabilità ROMA. Le polemiche attorno al dossier Orfei appaiono destinate a moltiplicarsi. Sulla spy-story che vede coinvolto il professor Ruggero Orfei, consigliere di politica internazionale di Ciriaco De Mita, si è innestato ieri un altro giallo: l'intervista di Repubblica al Sismi, il servizio segreto militare diretto dall'ammiraglio Fulvio Martini. E fra Palazzo Chigi e Sismi è stata subito spaccatura. Una frattura sulla quale solo a tarda sera è stato possibile dare un senso compiuto dopo che per tutta la giornata si era assistito alla diffusione di una sequela di comunicati e di precisazioni. Ad aprire le ostilità è la presidenza del Consiglio che di prima mattina affida all'agenzia di stampa Ansa brevi ma durissimi giudizi contro il Sismi. Sulle pagine del quotidiano la Repubblica è apparsa una mini-intervista le cui risposte, secche ma precise, vengono attribuite al Sismi. Non ad un personaggio preciso, ma al servizio. Per cui c'è da presumere che dietro quelle risposte si nasconda il numero uno degli «007» italiani, l'ammiraglio Martini. E' la prima volta che un servizio segreto dà conto pubblicamente ad un giornale del suo operato, in relazione, per di più, ad un'operazione precisa: quella che accusa Ruggero Orfei ed altri quattro cittadini italiani di aver collaborato con l'Stb, il servizio di spionaggio dell'ex dittatore comunista Gustav Husak. Palazzo Chigi esprime perciò «meraviglia» per il fatto che gli apparati di informazione e sicurezza dello Stato «si prestino a interviste giornalistiche aumentando la confusione». Andreotti, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, era già rimasto sorpreso per la precisazione, ispirata da Martini giovedì pomeriggio e affidata ad un'altra agenzia di stampa, con la quale il Sismi rivendicava come vera e propria operazione di intelligence il dossier Orfei. «E' vero - faceva in sostanza sapere l'ammiraglio Martini - prove e riscontri contro Orfei e gli altri li abbiamo trovati noi e non sono usciti dall'archivio di Praga dopo il cambio di regime». Quello che però pare abbia colpito di più il presidente del Consiglio è la risposta del Sismi a Repubblica in cui sostanzialmente Martini, o chi per lui, dice in modo chiaro che fu Andreotti a voler informare la magistratura e non i servizi. Sull'argomento, il capo del governo evita di entrare nel merito, ma lascia intendere, attraverso i giudizi dei suoi collaboratori che parlano di «fantasiose ricostruzioni», che forse le cose non andarono proprio come le racconta il direttore del Sismi. Ma chi ha messo in contatto il giornale con il Sismi? Nella breve presentazione all'intervista, Repubblica dice di aver inviato le domande scritte allo stato maggiore della Difesa. Nel pomeriggio l'ufficio stampa dello stato maggiore ha negato in un comunicato di aver fatto da tramite fra il giornale e i servizi. Repubblica ha reagito sostenendo di essere in possesso delle copie su carta intestata ricevute per fax e l'ufficio stampa dello stato maggiore ha rettificato. Ammettendo di «aver fatto da tramite fra giornale e Sismi senza alcuna preventiva autorizzazione da parte del gabinetto del ministro». Dopo le bacchettate di Palazzo Chigi, insomma, ora ognuno cerca di scaricare sugli altri. L'impressione è che qualche testa sia destinata a cadere. Come ha suggerito ieri Clemente Mastella, sottosegretario alla Difesa e uno degli uomini più vicini a De Mita, ricordando le dimis¬ sioni del suo amico di partito e di corrente, Angelo Sanza. Sottosegretario con delega ai servizi segreti, Sanza lasciò l'incarico nel dicembre 1988 per le polemiche suscitate da una sua dichiarazione. Dietro lo scandalo per la ricostruzione dell'Irpinia, diretto secondo lui contro De Mita, c'erano, disse, i servizi legati alla P2. Il bersaglio, questa volta, appare invece il già traballante ammiraglio Martini. Istituzionalmente il capo del Sismi deve riferire al capo del governo dal quale dipende. Il duro atteggiamento di Palazzo Chigi lascia capire però che il rapporto di fiducia è ormai più che compromesso. Ruggero Conteduca Il professore Ruggero Orfei, ex consigliere del governo De Mita
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