Dubbi sulle difese antigas Usa di E. St.
Dubbi sulle difese antigas Usa Dubbi sulle difese antigas Usa Gli esperti: «Nel deserto le tute sono inservibili» WASHINGTON NOSTRO SERVIZIO Per quanto il Pentagono garantisca che le truppe Usa nel Golfo dispongono di un pttimo equipaggiamento antigas, in realtà i soldati vedono come un incubo la prospettiva di indossare respiratori, tute antigas, stivali e guanti con le temperaturte del deserto che arrivano a 50 gradi. Le unità americane inviate nel Golfo, dove l'Iraq in otto anni di guerra con l'Iran ha sviluppato un arsenale chimico senza precedenti, hanno in teoria a disposizione un equipaggiamento in grado di proteggere i soldati dall'intera gamma delle armi chi¬ miche: dalla rozza iprite ai mortali gas nervini come il tabun e il sarin, di cui si sa che l'Iraq ha ampie scorte. Ma in confronto all'equipaggiamento, protettivo inglese, alcuni pezzi della dotazione Usa sono carenti. Un tipo di respiratore per esempio deve essere indossato con un cappuccio supplementare. Gli esperti militari Usa ammettono che in mezz'ora i soldati sarebbero «lessati» dentro le loro tute e che la loro capacità di combattimento sarebbe ridotta addirittura dell'80 per cento. Di qui l'enfasi impiegata dal presidente Bush (e dal ministro delle Difesa di Londra Tom King per quanto riguarda l'intervento aero-navale britannico) nel dire che qualsiasi attacco chimico iracheno scatenerebbe una risposta «molto, molto dura». Questa è una situazione in cui il deterrente, data la difficoltà di difesa, diventa prioritario. L'Iraq ha sviluppato le proprie armi chimiche lentamente attraverso gli Anni Ottanta, fermandosi ad ogni stadio per vedere quali sanzioni internazionali avrebbe attirato un loro impiego, prima contro gli iraniani e poi contro la guerriglia interna dei curdi. Ci furono.proteste, ma fu soltanto nel 1989 che una commissione delle Nazioni Unite confermò l'uso di iprite e ta¬ bun. Gli iracheni cominciarono con i sistemi più rozzi, legando dietro a vecchi aerei da trasporto fusti riempiti di gas con una carica di espplsivo attaccata all'esterno. Poi cominciarono a riempire di gas i proiettili dei cannoni e dei mortai, non sempre con successo, e a montare bombe chimiche sui Mig-29 di fabbricazione sovietica. Il successivo stadio logistico, che ora potrebbero ormai aver raggiunto, è il montaggio di testate chimiche sui missili balistici a medio raggio che l'Iraq ha sviluppato dalla propria dotazione di missili Scud sovietici. Quest'arma, che molti hanno definito l'«atomica dei poveri», impensierisce da tempo iraniani e israeliani perché entrambe le nazioni hanno importanti città all'interno del raggio d'azione dei missili iracheni e rappresenta un pericolo anche per le truppe americane attestate nelle basi del Nord dell'Arabia Saudita. I gas impiegati in combattimento sono principalmente allo stato liquido, e di solito vengono dispersi per mezzo di un'esplosione. Alcuni sono prodotti in modo da diventare volatili: il loro scopo è di uccidere o menomare un nemico che attacca. Altri sono prodotti sotto forma di una sostanza densa e oleosa: il loro scopo è di contaminare un area per giorni o settimane. I tipi principali di gas sono vescicanti, come l'iprite, la cui sinistra storia riporta alle trincee della Prima Guerra Mondiale, oppure gas che agiscono sul sangue come il cianuro d'idrogeno, o ancora gas nervini come il tabuli, il sarin e il Vx. L'iprite colpisce gli occhi, i polmoni e la pelle scoperta: provoca cecità e ustioni. I gas nervini possono essere letali se anche la pelle ne assorbe una sola goccia: il sistema nervoso è sconvolto, si muore in pochi secondi (ma alcuni sopravvissuti riescono a riprendersi completamente). L'ultima chance per un soldato contaminato è un'iniezione di atropina. I tentativi di bandire le armi eh imiche, una volta caduti tutti i tabù morali e politici sul loro impiego, come nel caso dell'Iraq, si scontrano con la relativa facilità con cui queste armi possono essere prodotte e occultate. Nello sforzo di anticipare scenari possibili e mosse di Baghdad il dipartimento alla Difesa americano dispone di una rete di satelliti e di antenne a terra capaci di captare movimenti, telefonate, trasmissioni radio dallo scacchiere mediorientale. Ogni due ore - scrive il quotidiano Usa Today - un satellite spia transita sull'Iraq scattando foto in grado di rivelare oggetti delle dimensioni di un pompelmo: «Sappiamo delle forze irachene più o meno quanto Saddam Hussein, ha detto al giornale John Pike, un esperto della federazione degli scienziati americani. L'Iraq, da questo punto di vista, è in cattive acque: «Non hanno tecnologia. Quello che sanno, lo apprendono dai giornali», [e. st.]
Persone citate: Bush, John Pike, Saddam Hussein, Tom King
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