Stranieri, estate senza letti

Stranieri, estate senza letti Alcuni centri del volontariato chiusi in agosto, in difficoltà gli extracomunitari Stranieri, estate senza letti Iproblemi delle donne, ultime arrivate Un dramma che si ripete ogni anno, parallelo al grande esodo, e coinvolge i più emarginati, quel popolo di senza casa che, ormai, per un buon 80 per cento è costituito dai nuovi immigrati dai Paesi del Terzo Mondo. La città smobilita, l'assistenza è «limitata per ferie» e trovare dove dormire è ancora più difficile. L'emergenza-abitazioni, lo ripete la cronaca ogni giorno, è qui. D'estate come d'inverno. Ma le situazioni e le sfaccettature del problema cambiano, aggravandosi. Quel che era attuale sei mesi fa non lo è più oggi. E si attende sempre che qualcuno intervenga con una soluzione. Intanto, anche alcuni indirizzi del volontariato «chiudono per ferie». Chiudono i centri più noti ed affollati. La casa di accoglienza dei padri Camilliani, in via dei Mercanti. I «padri» tengono aperta la loro casa sulla collina torinese, ma qui l'ospitalità - come durante il resto dell'anno - è riservata agli ammalati. Poi c'è il Sermig, all'Ar¬ senale della Pace di via Borgodora, animato dai volontari di Ernesto Olivero, che negli ultimi mesi contava circa 130 posti-letto. Sbarrato: come ogni anno si provvede alle grandi pulizie e alla ritinteggiatura. Restano aperti i centri comunali di accoglienza diurna e notturna di via Marsigli, via Ghedini e via Foligno, ma i posti sono limitati e, nonostante le molte partenze alla volta di lavori stagionali o della famiglia, in Marocco o in Tunisia, non si riesce a trovare una soluzione dignitosa per tutti. Quest'anno, il problema più delicato coinvolge le donne, ultime arrivate da Somalia, Nigeria e Africa Settentrionale. Hanno in tasca il permesso di soggiorno, ma sono afflitte da un'insicurezza ancora maggiore rispetto a quella degli uomini per il futuro. Di loro parla Sued Benidkim, marocchina, redattrice della trasmissione «Mosaico» (dedicata ai problemi e alla cultura degli extracomunitari) di Radio Torino Popolare: «Ci sono don- ne impiegate come collaboratrici familiari, "lasciate libere" dai datori di lavoro durante le vacanze. Queste ragazze non sanno dove andare, non conoscono la città. Accade, ed è accaduto, che dormano più notti nei giardini, umiliate e disperate, esposte ad ogni genere di pericolo». Per le situazioni più tragiche, che in qualche modo vengono a galla, si riesce a trovare, fra mille difficoltà, una soluzione qualsiasi. Ancora Sued Benidkim: «In alcuni casi abbiamo risolto il problema rivolgendoci a persone amiche, ma tappare i buchi a livello privato serve davvero a poco». Così, ecco che famiglie già smembrate durante l'anno (la moglie in un dormitorio o presso una famiglia, il marito in un alloggio di fortuna insieme ad altri connazionali, il bimbo piccolo tenuto dalle suore) in questa estate '90 si ritrovano per strada con il rischio di perdere quella poca «chance» avuta a Torino, il lavoro. «Ci sono ragazzi che con la sanatoria hanno potuto ottenere un lavoro regolare - prosegue Sued Benidkim - ma che non hanno ancora maturato ferie. Ora, senza un posto in cui trascorrere la notte, rischiano di perdere anche quello». Chi si occupa di problemi degli extracomunitari non riesce a nascondere la collera. «Se i tempi della burocrazia fossero un po' più veloci, un piccolo aiuto per le donne ci sarebbe stato» ricorda Samir Garshasbi, dell'ufficio stranieri Cgil. E continua: «Tre mesi fa il Comune ha deliberato di affidare ai sindacati la gestione di una piccola struttura in Lungo Dora Savona. Qui, una volta fatti i lavori necessari per adeguare i locali alle esigenze delle ospiti (e il progetto è stato immediatamente realizzato), potranno trovar posto sedici donne. Ma i quindici milioni che servono alla ristrutturazione sono ancora fermi nelle casse dell'amministrazione civica. Sono queste otto stanze l'unica risposta concreta all'emergenza-casa». [m. t. m.]

Persone citate: Camilliani, Ernesto Olivero, Mercanti, Samir Garshasbi

Luoghi citati: Africa Settentrionale, Marocco, Nigeria, Savona, Somalia, Torino, Tunisia