L'Acqua Marcia è uscita dalla Beni Stabili di Ugo Bertone

L'Acqua Marcia è uscita dalla Beni Stabili Alla Uno Holding per 263 miliardi immobili a Roma e Milano; il ruolo di San Paolo Finance L'Acqua Marcia è uscita dalla Beni Stabili Una cordata di acquirenti: Trussardi, Cremonini e tanti altri MILANO. Il patrimonio dellj Beni Stabili, una delle maggiori realtà immobiliari tra Roma e Milano, è stato venduto per 263 miliardi. Grazie a questa cifra l'Acqua Marcia di Vincenzo Romagnoli può raddrizzare la situazione finanziaria di Bastogi e Acqua Marcia. E la scena immobiliare italiana si aricchisce di una nuova sigla: la Uno Holding che, tramite il San Paolo Finance, ha rilevato l'86,8 per cento della Beni Stabili ceduto da Bastogi e Acqua Marcia per un importo complessivo di 263,5 miliardi (prezzo per azione tra le 1075 e le 1130 lire). Ma cos'è la Uno Holding? «Un gruppo di imprenditori che da un anno han deciso di fare affari assieme. Non esiste un socio di riferimento». Risponde così Nicola Trussardi, lo stilista, che è anche il presidente di Uno Holding. Nel capitale della società fi¬ gurano altri nomi di rispetto: da Cremonini, il re delle carni sempre più attivo anche in finanza, ai siderurgici Roda e Sancinelli, a Ferrera Zanon e partners bancari del calibro di San Paolo Finance e Crediop. Non manca un tocco internazionale assicurato dal colosso bancario spagnolo Banesto. Questa cordata, per la verità, di affari ne ha già fatti molti. Spiega Trussardi: «Esiste la Uno Finance, la Uno viaggi, c'è una controllata che si occupa di viaggi, un'altra di factoring e leasing e da pochi mesi la Uno immobiliare». Proprio alia Uno immobiliare finirà una parte delle azioni della Beni Stabili. Non figura più tra le proprietà il Mulino Stucky di Venezia 'Romagnoli ha girato all'Acqua Marcia il fiore all'occhiello della Beni Stabili) ma ci sono pur sempre terreni e case di grande pregio a Roma e Milano. Per questo patrimonio è in vista «la valorizzazione e la ristrutturazione» e, come aggiunge una nota della holding, «la prospettiva di sviluppare le attività contando sulla capacità di generare sinergie grazie alla presenza dei suoi azionisti in Italia e all'estero». Le possibilità non mancano a questa public company all'italiana che raggruppa soci alla ricerca di occasioni per diversificare il patrimonio. Il San Paolo Finance, del resto, deterrà in proprio una quota ulteriore del capitale (esiste anche una percentuale in mano a soci minori) in vista di possibili sviluppi: magari un fondo immobiliare o l'alleanza con nuovi partners . Per la cordata di imprenditori e banche (coordinata dall'amministratore Pierluigi Molteni) si profila l'opportunità di agire da grandi protagonisti in un settore che attrae ormai nuovi personaggi. Intanto, gra¬ zie ai quattrini incassati, l'Acqua Marcia di Vincenzo Romagnoli potrà raddrizzare l'annosa questione dei debiti di Bastogi e restituire l'elasticità necessaria alla capofila Acqua Marcia. Lo stesso Romagnoli ha ieri dato l'annuncio dell'operazione nel corso dell'assemblea di Acqua Marcia che ha approvato il bilancio '89 (che si è chiuso con una perdita di 20,5 miliardi). La cessione, ha spiegato, consente «l'azzeramento dei debiti Bastogi e dall'altra, pur non incidendo in maniera significativa sull'indebitamento di Acqua Marcia, permette un consistente rafforzamento del patrimonio immobiliare della stessa». Romagnoli spera, insomma, che la stagione delle grandi vendite (iniziata con la cessione delle assicurazioni al San Paolo e proseguita con la Cogefar) sia ormai finita. Ugo Bertone