Storia discografica del cantautore Antiche incisioni e brillanti Lp

COME IL VINILE DIVENTA PLATINO PRINCE COME IL VINILE DIVENTA PLATINO Storia discografica del cantautore Antiche incisioni e brillanti Lp LA storia discografica di Prince è simile al suo protagonista: torrenziale, intricata, piena di alti e bassi. Il giovane Nelson esordisce nel '78 con «Prince For You», seguito nel '79 da «Prince». Sono album frammentari, a volte ingenui, ma già impostati su quel mix turbolento di rock, psichedelia e sonorità nere che diventerà il marchio dell'artista. «Dirty Mind», dell'80, segna il decollo: dopo i successi di vendite dei primi due 33 giri, con quest'ultimo lavoro Prince arriva al disco di platino. Segue «Controversy», dell'81, e quindi, nell'82, il doppio «1999», primo capolavoro assoluto: un disco non commerciale, che attira le folle. Neil'84 il trionfo: «Purple Rain», disco e film, consacrano Prince a superstar del decennio. Nove milioni di copie. E nonostante i mille impegni - Prince scrive moltissimo per altri artisti - arriva puntale, l'anno successivo, «Around The World In A Day», primo album per la Paysley Park, l'etichetta personale di Prince; un disco strano, tra influssi zappiani e sfuriate anticomuniste. Mentre delude il progetto cinematografico di «Under The Cherry Moon», Prince prepara il famigerato «Black Album», quello che non uscirà mai in versione ufficiale, ma verrà comunque conteso a caro prezzo dai fans nelle registrazioni pirata. Poco del materiale dell'«Album nero» finirà poi in «Lovesexy». Ma intanto, a metà dell'87, «Sign O' The Times» si impone di prepotenza, divide gli Anni Ottanta della musica, entra nella storia. Un capolavoro senza etichette, un oscuro agitarsi di sonorità nere e sperimentazioni avanguardistiche. Al confronto, il successivo «Lovesexy» (1988) delude. «Batman», colonna sonora del film dell'89, è un episodio di circostanza, con buoni spunti e qualche melensaggine di troppo. Ma una colonna sonora non fa testo. Fa testo inve.ce l'album nuovo, quello del «Nude Tour 90», che ascolteremo dal vivo venerdì 20. Vedremo. La discografia princiana non può non ricordare «The Minneapolis Genius», raccolta di antiche incisioni del '77 quando il ragazzo stava con i 94th East. Poi le partecipazioni a «Usa For Africa» (1985) e alla colonna sonora di «Bright Lights, Big City» («le mille luci di New York») dell'88. Infine il mare magnum delle comparsate: dal duetto con Madonna in «Love Song» sull'album «Like A Prayer» ai contributi nei dischi delle sue protette Apollonia e Sheena E., e ancora gli strani incontri in sala di registrazione con Kim Basinger, le canzoni per le Bangles («Maniac Monday», con lo pseudonimo Christopher Tracy), André Cymone, Mazarati, The Family. [g. f.] Il cantante scherza con la sua statua di cera

Persone citate: André Cymone, Bright, Cherry Moon, Christopher Tracy, Kim Basinger, Lights, Love Song, Monday, Prayer

Luoghi citati: Africa, New York