Marcia, una meditazione yoga di Alberto Gedda
Marcia, una meditazione yoga Un volume del campione mondiale che è stato 3 volte olimpionico Marcia, una meditazione yoga Con Maurizio Damilano l'arte del camminare ANCORA una provocazione per la grande tribù dei sedentari: avevamo scansato con un'alzata di spalle («E' troppo atletica») quella del manuale «Correre è bello» scritto dal medico Enrico Arcelli, ma ora siamo richiamati in causa da un'altra pubblicazione appena uscita in libreria, «Camminare». E qui non abbiamo più scuse perché, come scrive Maurizio Damilano, camminare è «il modo più facile per aiutare il nostro fisico a mantenersi sano ed efficente senza rinunciare alle nostre abitudini». La trappola ci è stata sottilmente tesa e ci sentiamo come circuiti: «Camminare? Uno scherzo, cosa ci vuole?». Ma non è vero: quasi ci siamo disabituati, tra auto scrivania e poltrona, a far muovere le gambe con ordine. Così il manuale di Maurizio Damilano (edizioni Sperling & Kupfer, 136 pagine, 19.500 lire) ci arriva come un calcio negli stinchi per farci alzare. Del resto l'autore non può essere ignorato: Damilano (33 anni, piemontese) è certamente fra gli atleti italiani più noti al mondo, «gemello d'oro» con il fratello Giorgio ed entrambi allenati dal fratello maggiore, Sandro, tecnico federale. Campione mondiale di marcia, a Roma nel 1987, Maurizio ha tra l'altro partecipato a tre Olimpiadi (oro a Mosca, bronzo a Los Angeles e Seul) stabilendo numerosi records e vincendo praticamente tutto, tanto da essere definito «il re della marcia». La prefazione è firmata da Reinhold Messner che annota: «Camminare, più è ripetitivo ed uguale a sé stesso, meno stanca e più libera dalle preoccupazioni che ci affliggono: proprio perché è uno splendido esercizio yoga, più spirituale che fisico». Damilano rincara la dose: «Camminare è il gesto più naturale che l'uomo può compiere». E aggiunge: «Non è però facile riuscire a smuovere chi abitualmente vive più seduto che in piedi». Va bene, la provocazione è giunta a segno... «Nella nostra società ci sarà sempre più tempo libero a disposizione - spiega Damilano in ottima forma nella sua casa di Scarnafigi, nel Cuneese -. E' necessario quindi impegnarsi per mantenere il proprio fisico in salute poiché da questo dipende anche l'efficienza della mente: con l'attività motoria si possono efficacemente combattere i problemi provocati dalla vita sedentaria. Anche lo stress». Nel manuale è riportato il commento del noto fisiologo svedese Per Olof Astrand secondo il quale non dev'essere sottoposto a visita medica chi decide d'iniziare a praticare uno sport ma chi, al contrario, decide di non praticarne alcuno. «E' un paradosso per affermare una verità provata dai fatti. In ogni caso è sempre meglio effettuare controlli medici quando s'inizia un'attività motoria, soprattutto se impegnativa. Non è solo un'utile precauzione ma è anche il mezzo per scoprire quali vantaggi ci siano venuti dalla pratica di uno sport:" constateremo così che i benefici non sono un'invenzione». D'accordo. Ma basta il camminare? «Sicuramente sì, almeno per iniziare, ed è consigliabile ad ogni età, senza controindicazioni. Non richiede un impegno mentale, anche a livello inconscio, per controllare i gesti che si compiono così com'è necessario fare in altri sports come il tennis o lo sci nei quali il cervello è sottoposto ad un notevole stress. E poi è semplicissimo: molta gente teme di buttarsi in uno sport per gli impegni che ne derivano. Se si corre, o si va in piscina, bisogna cambiarsi, spostarsi, fare la doccia, riprendere l'attività lavorativa magari stanchi e questo può aggiungere stress a stress. Al contrario camminare lo si può fare ovunque, vestiti normalmente: al limite può essere consigliabile cambiare la scarpe. Tutto qui». E quando cammina Maurizio Damilano? «Io comincio la mia giornata con una lunga passeggiata con mio fratello prima dell'allenamento, per rimettere in moto i muscoli. Mi piace poi molto camminare nei boschi o in montagna perché lo trovo molto rilassante e utile per poter pensare in pace. Soprattutto se ci si muove in un bell'ambiente». Nel manuale ci sono consigli minimi, come quello di non usare l'auto in città o di posteggiarla un po' più lontana per fare quattro passi. Un suggerimento, utile anche contro il parcheggio selvaggio... «Ogni occasione è buona per camminare. Penso soprattutto alle casalinghe che oramai in casa non fanno molte attività poiché vi provvedono gli elettrodomestici, mentre a far la spesa si va con l'auto sin dentro i negozi. Iniziare col rinunciare a qualcosina può essere un'ottima cosa per poi abituarsi a muoversi guadagnandone in salute». Perché ha scritto il manuale? «Per una scommessa con il dott. Arcelli: dopo il suo bel manuale "Correre è bello", con il dott. Sorbini dell'Also Enervit, replicammo che questo è senz'altro vero ma che camminare è ancor più bello. Così è nata l'idea che ha portato al manuale, cui ha collaborato lo stesso Arcelli. L'ho scritto nella scorsa estate e in parte dell'autunno, sfruttando le pause fra gli allenamenti del mattino e del pomeriggio: così ho rinunciato al biliardo e al sassofono per diventare "scrittore" ma senza alcuna pretesa se non quella di dare suggerimenti in base alla mia esperienza e ai dati medici». I «pigri telematici» non hanno più scuse: «l'odiato» jogging è fuori moda anche negli States dove avanza il walking, ovvero il camminare. Insomma, passeggiare è bello: meglio ancora se in piacevole compagnia. In più non c'è da usare il telecomando... Alberto Gedda Maurizio Damilano
Luoghi citati: Los Angeles, Mosca, Roma, Scarnafigi, Seul, States
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