Tanzi vuol pagare i debiti di Valeria Sacchi

Tanzi vuol pagare i debiti Con l'aiuto della Akros di Gianmario Roveraro si organizza una ricapitalizzazione per rilanciare il gruppo alimentare Tanzi vuol pagare i debiti Per la Parmalat300 miliardi freschi MILANO. Callisto Tanzi ha spiegato ieri i dettagli della complessa operazione che consentirà alla Parmalat di essere ricapitalizzata per 300 miliardi e allo stesso Tanzi di mantenere il controllo del gruppo. Compagna di strada è la Akros di Gianmario Roveraro, che entrerà nel capitale della Finanziaria Centro Nord con il 5% e curerà il collocamento dei titoli di Fcn anche presso investitori istituzionali esteri. Al termine di questo complesso iter, il gruppo alimentare di Collecchio potrà azzerare i suoi debiti a breve, che oggi sono pari a 220 miliardi, risistemare quelli a medio-lungo (altri 200 miliardi), decuplicare l'utile netto (previsto in 30 miliardi per il 1990 contro i 4 miliardi del 1989) e scommettere per il 1993 sulle seguenti cifre di bilancio: 1700 miliardi di fatturato, 160 miliardi di utile, oltre 200 di cash-flow. Un sogno ambizioso? No, secondo Tanzi e secondo il suo direttore generale, Domenico Barili, che ha illustrato ieri i punti di forza e le linee di sviluppo di Parmalat. Il primato assoluto è nel latte a lunga conservazione, che rappresenta quasi la metà del fatturato (480 miliardi sui 930 del 1989), e dove l'azienda stacca i concorrenti con una quota di mercato vicina al 24%. Altra quota del 25% Parmalat occupa nella panna (75 miliardi). Leader è anche nello yogurt (34% del mercato, 106 miliardi di giro d'affari) e nelle passate di pomodoro (Pomi con il 15% del mercato, 162 miliardi) e sta guadagnando spazi nei dessert. Solo quarta è viceversa nei prodotti da forno (106 miliardi di fatturato). Ammette Barili «Qui siamo deboli» ma poi aggiunge: «Abbiamo nuovi traguardi. Vogliamo sfondare sul pronto-forno, come le focacce e il pane già fatto, solo da cuocere in casa». ' Ma vediamo le tappe della complessa strategia finanziaria messa a punto con l'aiuto di Akros. A monte ci sono alcuni passaggi. Nei giorni scorsi Calisto Tanzi ha rilevato da Giuseppe Gennari due quote: il 20% della Coloniale (società che controlla Fcn) ed ha fatto acquistare dalla Coloniale un pacco di Fcn di Gennari. Questo significa che Tanzi oggi è padrone del 100% di Coloniale che a sua volta possiede l'80% di Fcn. Il secondo passaggio sarà quello relativo all'aumento di capitale di Fcn per 583 miliardi il cui ricavato verrà destinato per 283 miliardi a rilevare dalla famiglia Tanzi un pacco del 35,4% di titoli Parmalat da aggiungere al 20% già in portafoglio, mentre i restanti 300 miliardi andranno a sottoscrivere un aumento di capitale che farà salire il controllo finale in Parmalat al 70%. Alla fine Tanzi avrà il 60% di Fcn, che verrà ribattezzata Parmalat Finanziaria, Akros sarà presente con il 5% mentre il resto sarà distribuito tra gli at- tuali azionisti (la società è quotata in Borsa) e tra i nuovi azionisti, italiani ed esteri. Tanzi si è detto disponibile a scendere in Fcn fino al 51%, se le richieste saranno molto elevate. A Tanzi resterà comunque il possesso totale (100%) della Coloniale. Quanto al prossimo collocamento, Roveraro ha assicurato che non esistono problemi di sorta. Non solo esiste un consorzio guidato da Centro Finanziaria (gruppo Montepaschi), ma l'interesse dimostrato dagli investitori, soprattutto esteri, fa ritenere che sarà addirittura necessario andare ad un riparto. Quanto al coinvolgimento di Akros, Roverato ha detto «Lo riteniamo un buon investimento». «Siamo un'azienda moderna, che ha sempre puntato sulla pubblicità, nella quale investiamo direttamente 45 miliardi e, indirettamente, fino a 75 miliardi» ha concluso Barili, mentre Tanzi, alla domanda «Come mai tanti debiti?» ha risposto «Certamente un grosso peso è venuto dagli investimenti del settore televisivo, ma anche alcuni investimenti esteri si sono rivelati più alti del previsto, a causa del calo del dollaro». Valeria Sacchi LATTE, L'ITALIA IN CIFRE (pandiani - LA STAMPA) FONTE' NIELSEN

Luoghi citati: Collecchio, Italia, Milano