Palermo, siluro migliorista contro Folena
Palermo, siluro migliorista contro Folena Duro attacco dell'ex presidente dell'assemblea siciliana Russo al segretario regionale del pei Palermo, siluro migliorista contro Folena «Vuole una corrente occhettiana, ci ha esclusi da una riunione del Sì» PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Michelangelo Russo, uno dei leader comunisti siciliani, fa partire un siluro contro il segretario regionale Pietro Folena ed è quasi un terremoto. Russo, già presidente dell'assemblea regionale siciliana, dove è stato a lungo anche capogruppo e poi presidente della più importante commissione legislativa, quella delle Finanze, contesta Folena accusandolo di essere il promotore di «una chiamata a raccolta di una non meglio identificata corrente occhettiana». E, per meglio chiarire il senso della sua iniziativa, Russo osserva che «Occhetto non ha una sua corrente e mi pare che si stia partendo con il piede sbagliato: se per la federazione siciliana del nuovo partito della sinistra italiana si dovessero riprodurre gli stessi schemi, le stesse divisioni e gli stessi comportamenti manichei che si manifestano nel pei alla vigilia del suo ventesimo congresso, è meglio non parlarne». Russo insinua quindi che vi sia il tentativo di dare a una corrente «valore di rappresentanza di tutto il partito». Causa scatenante dell'attacco di Michelangelo Russo è una riunione indetta da Folena, deputato di 35 anni, ex segretario della Figc, da un anno alla guida del partito nell'isola. Sono stati invitati vari esponenti, ma non alcuni di primo piano come Russo che ha immediatamente reagito. Folena adesso dovrà giustificare la sua scelta che non sembra proprio dovuta a una gaffe,'ma dettata piuttosto dal processo di selezione politica e generazionale che da tempo sta provocando alcuni sconvolgimenti anche nel pei siciliano scavalcato dal partito socialista nelle elezioni dello scorso mese di maggio (e ora attestatosi sul 13 per cento dopo aver perso oltre 7 punti) e particolarmente indebolito a Palermo dove è sceso al 7,8 per cento. Con l'ex vicepresidente dell'assemblea Gioachino Vizzini e il deputato della destra migliorista del pei palermitano Luigi Colombo, l'onorevole Russo era da un po' di tempo nella lista degli epurandi in testa alla quale erano Pancrazio De Pasquale e la moglie, l'ex senatrice Simona Mafai non ricandidata al Consiglio comunale. De Pasquale non è stato confermato a Strasburgo dove è stato eletto Luigi Colajanni, il segretario regionale uscente. Ma mentre De Pasquale e la Mafai sono stati nell'isola fra i maggiori esponenti del No, Russo, forte soprattutto ad Agrigento, ha cercato di mantenere un rapporto con la «nuova generazione» e comunque è stato fra gli esponenti del Sì. Quando il mese scorso Alfre¬ do Galasso, già membro del Consiglio superiore della magistratura, si è dimesso polemicamente dal pei abbandonando il gruppo comunista all'assemblea siciliana dov'era subentrato a Colajanni, Russo ha difeso Folena. Stesso atteggiamento Russo ha riservato a Claudio Riolo e Emilio Arcuri, che hanno contestato a Folena il mancato rinnovamento del partito e il disastroso esito elettorale. La posizione assunta da Russo era stata vista come un passaggio verso la sospensione e forse la revoca della sua progressiva emarginazione. Ora il suo attacco a Folena è, di fatto, diretto anche a Occhetto che è eletto a Palermo dove è stato sino agli inizi degli Anni Ottanta segretario regionale per un lungo periodo dopo il suo decollo da Torino e la tappa a Roma come segretario della Figc. Antonio Ravidà
Luoghi citati: Agrigento, Palermo, Roma, Strasburgo, Torino
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