Italiani e tedeschi, i problemi di una convivenza spigolosa

Italiani e tedeschi, i problemi di una convivenza spigolosa LETI IRE AL DIRETTORE Italiani e tedeschi, i problemi di una convivenza spigolosa Anche la Germania ha i suoi scandali Quando giunsi in Germania, ventisei anni or sono, i temi ricorrenti sulla stampa tedesca erano la «mafia» e l'ormai tramontato fenomeno dei «pappagalli» sulle spiagge romagnole, invase da «sprovvedute» teutoniche. Più tardi giunse come tema insistente l'ondata degli «scioperi» e della non «funzionalità» dei servizi. Mentre Der Spiegel, con la pistola puntata sugli spaghetti, riscopriva la nuova generazione criminale della mafia, integrata dalla 'ndrangheta e dalla camorra, i quattro milioni di lettori del Bild Zeitung assaporavano a puntate la descrizione minuziosa delle manie sessuali della deputatessa radicale Cicciolina. Giunse poi la stagione della mucillagine, che doveva far dimenticare ai tedeschi il disastro ecologico che erano costretti a vivere e a subire nel Mare del Nord, laddove ogni forma di vi¬ ta diventava una vera rarità. Vivendo in Germania, si ha l'impressione che i tedeschi non perdano occasione di registrare con gioia tutto quello che di negativo si «cucina» a casa nostra. Qual è il quotidiano italiano che ha riservato negli ultimi tempi un rigo allo scandalo dell'ospedale di Brema, laddove da lustri si pagavano abbondanti tangenti al primario amico del borgomastro, iscritto alla spd? Chi ricorda lo scandalo dei sommergibili venduti ai Paesi belligeranti, nonostante una legge del Bundestag lo vietasse? Chi conosce la figuraccia fatta dal Cancelliere Kohl, in visita in Tibet per ottenere dai cinesi il consenso di depositare in quel lontano Paese scorie radioattive? E potremmo continuare, setacciando l'abbondante sequela di scandali, scandaletti e scandaloni che imperversano anche Oltralpe. Ora, con la febbre dei mondiali, si è ripresentato lo^pettacolo tradizionale. Spettacolo che gli italiani che qui vivono e lavorano devono sopportare sui posti di lavoro, laddove il campanilismo talvolta raggiunge livelli insopportabili. Bruno Zoratto Stoccarda (Germania Federale) viOópiéàiuénit! Ciói Comitato dell'emigrazione italiana Ma a Bolzano i tirolesi sono rimasti pochi Settanta cittadini di Bolzano esprimono su La Stampa del 29 giugno il loro sdegno perché le autorità comunali - oh «Bolzano felix!» - hanno vietato dopo le ore 24 le vergognose gazzarre che, a margine dei campionati mondiali di calcio, hanno stravolto la vita delle persone normali nel resto d'Italia. Essi vedono in ciò, come d'uso, una congiura dell'elemento tedesco. A parte il fatto che sentirsi italiani è un diritto, non un dovere, che c'entrai;! mai in tutto questo gli aborriti tirolesi? Bol¬ zano (come era nel programma degli snazionalizzatori mussoliniani, e nei voti dei loro successori) è divenuta una città quasi completamente italiana. Non è certo il 20 per cento di autoctoni a dettar legge in Comune, ove il partito di maggioranza è il iìiùv intento neoi asciata... avv. Aldo Fioretta, Torino Laureati in Pedagogia discriminati Con riferimento al dibattito svoltosi su questa rubrica nei numeri precedenti de La Stampa sul riassetto dell'ordinamento didattico dei corsi di laurea in Pedagogia nella facoltà di Magistero, è curioso constatare come gli autorevoli interventi (prof. Gattullo, laureato in Filosofia e docente di Pedagogia a Magistero; prof. Puglisi, preside di Magistero e docente di Estetica) abbiano tralasciato di citare quanto è accaduto nei mesi precedenti press^ le facoltà di Magistero di Ferrara (preside prof. Mondadori, docente di Filosofia della Scienza) e dell'Aquila, e le facoltà di Lettere e Filosofia di Napoli (preside prof. Tessitore, docente di Storia della Filosofia) e di Cosenza. Per posti di ricercatore in discipline filosofiche presso le suddette sedi le facoltà citate hanno ritenuto di non ammettere ai concorsi i laureati in Pedagogia contravvenendo al buon senso e alle disposizioni ministeriali (mentre altre facoltà che tale errore avevano compiuto hanno con onestà prontamente provveduto alla rettifica dei bandi di concorso: università di Chieti e di Salerno). Mille sarebbero i motivi per ritenere ridicola tale esclusione evidenziando anche macroscopiche contraddizioni, ma basti dire qui che mai in precedenza, fino allo scorso anno, si era verificata tale ingiustificata discriminazione e r-he molti ricercatori in discipline filosofiche attualmente in servizio provengono dalla facoltà di Magistero. Enzo Carofiglìo, Legino (Sv) Più informazioni sui terremoti Televideo a pagina 414 compariva una rubrica curata dall'Istituto centrale di geofisica di Roma nel corso della quale comparivano le notizie e i dati tecnici relativi agli eventi sismici avvenuti nell'ambito dell'Italia. Tale rubrica estremamente interessante, per noi modesti dilettanti e per i giovani studiosi, è stata bruscamente soppressa senza dare agli utenti la minima spiegazione. Il dottor Console, fisico direttore della sala sismografi, in una intervista giornalistica affermò trattarsi di disposizione temporanea della durata di alcuni giorni. Ben conoscendo la serietà e ,]'alta specializzazione di quello scienziato e degli altri componenti la commissione Grandi rischi, mi viene difficile comprendere i motivi di tale interruzione. Mi sorge un dubbio: mica si tira in ballo la solita storia degli inutili allarmismi, la qual cosa sarebbe quanto meno assurda dal momento che non è più un segreto il fatto che in futuro dovremo abituarci a convivere con i terremoti. Tutto il mondo scientifico ne è al corrente. A mio parere sarebbe invece opportuno ampliare quel notiziario all'intera area mondiale. I mezzi tecnici di rilevamento, e il valore dei nostri scienziati, sono tali da non incontrare ostacoli di sorta nella realizzazione di tale notiziario. Oppure ci si trova la solita conflittualità fra diversi ministeri. Mi auguro proprio di no. Giovanni Ferrerò Montalenghe (To) Centro regionale studi f sulle telecomunicazioni e sulla radiopropagazione

Persone citate: Aldo Fioretta, Bruno Zoratto, Console, Enzo Carofiglìo, Giovanni Ferrerò Montalenghe, Leti, Puglisi, Tessitore