Battaglia a Managua tra i sandinisti e i fedeli di Violeta di E. St.

Battaglia a Managua tra i sandinisti e i fedeli di Violeta Gli scioperanti disposti a una tregua Battaglia a Managua tra i sandinisti e i fedeli di Violeta MANAGUA. La resistenza passiva si è trasformata in scontro armato: sparatorie-tra operai sandinisti in sciopero e gruppi che fanno capo alla coalizione di governo - l'Unione nazionale dell'opposizione (Uno) - sono avvenute l'altro ieri sera a Managua, provocando numerose vittime: sette persone sarebbero morte e almeno ottanta sarebbero rimaste ferite. L'aggravarsi della situazione ha indotto i capi di Stato di Guatemala, Salvador, Costarica e Honduras a lanciare un appello alla comunità internazionale, perché appoggi il presidente nicaraguense Violeta Chamorro. La battaglia notturna si è svolta nella zona Nordest della capitale, nei pressi di «Radio corporacion», un'emittente vicina ai contras: è stata occupata da un centinaio di uomini a volto coperto, che hanno dichiarato di voler difendere il quartiere dagli attacchi dei sandinisti. Poco prima, alcuni dirigenti del Fronte nazionale dei lavoratori (Fnt) - la centrale sindacale sandinista - avevano lanciato un appello al governo, perché accettasse di riprendere i negoziati, dichiarandosi però in caso di rifiuto - disposti a continuare la lotta. E le emittenti sandiniste hanno continuato ad attribuire ai loro antichi nemici - i contras - la responsabilità delle violenze contro gli scioperanti, asserragliati in alcuni ministeri. Ma ieri si è aperto uno spira¬ glio nella crisi che da 14 giorni paralizza Managua: il Fnt ha allentato il blocco stradale imposto nella capitale per favorire l'avvio del dialogo con le autorità. In risposta a una dichiarazione della Chamorro, il Fronte ha chiesto al presidente di negoziare «le rivendicazioni avanzate dai lavoratori», che contestano il progetto governativo di riduzione del numero dei dipendenti statali. La decisione del Fronte ha alleviato i disagi della popolazione della capitale, che fino all'altro ieri era nel caos: sospesi i servizi pubblici, bloccate molte strade, barricate in varie zone. I disordini avevano indotto la Chamorro a far intervenire 1' esercito - guidato dal generale Humberto Ortega, fratello dell'ex presidente Daniel Ortega per collaborare con la polizia, ma il vicepresidente Virgilio Godoy aveva accusato i soldati non solo di non reprimere le manifestazioni degli scioperanti, ma addirittura di aiutarli. Fino all'altro ieri il governo aveva rifiutato di discutere con i sandinisti della politica economica del nuovo governo. Poi, nella notte, la Chamorro aveva accettato di incontrare Ortega per affrontare li problema dei salari: il presidente starebbe cercando di porre fine agli scioperi al più presto per evitare che la tensione aumenti con le celebrazioni - il 19 luglio dell'I 1° anniversario della rivoluzione sandinista. [e. st.]

Persone citate: Chamorro, Daniel Ortega, Humberto Ortega, Ortega, Violeta Chamorro, Violeta Managua, Virgilio Godoy

Luoghi citati: Costarica, Guatemala, Honduras, Managua