Polonia paralizzata dalla rabbia contadina di E. St.

Polonia paralizzata dalla rabbia contadina VARSAVIA Il leader del partito nazionale accusa: il governo di Mazowiecki è in mano agli ebrei Polonia paralizzata dalla rabbia contadina Posti di blocco con i trattori per chiedere prezzi garantiti VARSAVIA. Tra le proteste di centinaia di automobilisti esasperati, i contadini polacchi hanno bloccato ieri per due ore, con i trattori, le principali vie di comunicazione del Paese. Un -blocco stradale voluto dal sindacato contadino di Solidarnosc per chiedere al governo prezzi garantiti per i prodotti agricoli. E' l'ennesima sfida al governo Mazowiecki che negli ultimi mesi ha dovuto fare i conti con una serie di scioperi dei contadini e dei ferrovieri, e un'offensiva di Walesa. «Dalle prime informazioni sembra che tutte le strade principali siario state bloccate da automezzi» ha dichiarato il portavoce della polizia. Sulla strada Varsavia-Poznan, quattro trattori, un camion e un autocarro con issata la bandiera polacca, hanno bloccato il traffico in uscita dalla capitale. Alcuni automobilisti indispettiti hanno lanciato battute polemi¬ che all'indirizzo dei contadini. «Se fosse accaduto al tempo dei comunisti penzolereste da un albero» ha gridato un pensionato dando una pacca sulla spalla al presidente del sindacato Janowski. «Spero vi rendiate conto di che cosa si tratti, è l'unica nostra forma di protesta» è stata la risposta. In un'intervista televisiva, Janowski ha detto che i prezzi minimi garantiti per i prodotti agricoli - una proposta respinta dal governo - sono indispensabili per i contadini come il minimo salariale garantito lo è per gli operai. I 2,5 milioni di contadini sono stati i più colpiti dalla terapia d'urto varata da Mazowiecki per raddrizzare l'economia del paese. L'inflazione ha scoraggiato drasticamente gli acquisti, le grosse cooperative che rilevano i raccolti e i prodotti caseari sono quasi in bancarotta, per i tassi di interesse troppo elevati. Ieri Mazowiecki e il ministro dell'Industria hanno incontrato a Varsavia i leader sindacali dei tre principali cantieri di Danzica, roccaforte di Solidarnosc. Oggetto della riunione: illustrare ai sindacalisti gli obiettivi immediati del programma di riforma economica, e le limitazioni imposte alla politica salariale. Ma è improbabile che possano ricomporsi le divergenze tra governo e sindacato. Il partito nazionale polacco ha accusato il governo Mazowiecki di essere «dominato da una minoranza ebraica che trascura gli interessi fondamentali del Paese». In un violento attacco firmato dal presidente Jarzebski, ex ministro nei governi comunisti, il partito nazionale accusa gli intellettuali intorno al primo ministro di essere «per gran parte un elemento estraneo sulla nostra terra». Una netta posizione antisemita, anche se Jarzebski non cita mai la parola «ebrei». Il partito nazionale è un piccolo raggruppamento nazionalista che alle elezioni amministrative ha ottenuto lo 0,2 per cento dei suffragi. In Polonia il clima antisemita ha recentemente preoccupato il presidente Jaruzelski. Aperte frasi di critica al «governo di ebrei» al potere a Varsavia erano state udite durante le recenti manifestazioni dei contadini. La voce popolare attribuisce la qualifica di «ebrei» in particolare al deputato Michnik, direttore della Gazeta Wyborcza, al leader parlamentare di Solidarnosc, Geremek, al ministro del Lavoro Kuron e al ministro dell'Edilizia Paszynski. Dopo gli stermini nazisti e la campagna antisemita del 1968, rimangono in Polonia poche migliaia di ebrei. Erano tre milioni e mezzo negli Anni Trenta, una minoranza pari all'epoca al 10% della popolazione. [e. st.]

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Varsavia