Il terremoto va in tribunale di Flavia Amabile

Il terremoto va in tribunale Accuse a Pastorelli per il giudizio positivo su un amministratore protestato che ottenne finanziamenti Il terremoto va in tribunale Scalfaro: un imbroglio contro lo Stato ROMA. «Un imbroglio generale. Nella vicenda della Castelruggiano tutti, chi più, chi meno, sono riusciti a guadagnarci qualcosa. A perderci, finora, mi sembra che sia solo lo Stato». E' l'amaro sfogo di Oscar Luigi Scalfaro, presidente della commissione che sta indagando sui 60 mila miliardi spesi per la ricostruzione delle zone della Campania e della Basilicata colpite dal sisma dell'80. Ed ora Scalfaro ha deciso di far intervenire la magistratura. La decisione è stata annunciata ieri dopo la ricostruzione data dall'attuale amministratore unico della Castelruggiano, Fausto De Dominicis, delle vicende che hanno portato all'ottenimento di finanziamenti sospetti. «Di fronte al fatto che qualcuno in aula - ha affermato Scalfaro - ha detto cose non vere e che queste hanno rilevanza penale non resta che inviare tutto ai giudici». Ed è su Elveno Pastorelli che sono puntati ora i riflettori della commissione. E' lui, il direttore dell'Ufficio Speciale, l'uomo che ha gestito i contributi statali, che ora diventa l'imputato numero uno. Ecco perché. Quella della ricostruzione è la storia di alcuni imprenditori del Nord che, di fronte alla pioggia di miliardi promessa dalla legge 219, sono sbarcati nelle zone terremotate. Ottenuti i contributi, si servono di società che portano avanti i lavori con molta calma. Fin troppa. Tanto da costringere l'Ufficio Speciale a revocare le sovvenzioni. Poi, però, vengono realizzate delle varianti ai lavori, c'è un avvicendamento di persone nelle società e i contributi riprendono ad arrivare. E' quello che è avvenuto a Oliveto Citra, in provincia di Salerno. Alla Famop Sud, ad esempio, che si occupa di macchine utensili e, poi, di biciclette e articoli sportivi. I tre fratelli Ruffati che la gestiscono, uno dopo l'altro, cedono le loro quote a un'oscura finanziaria, la Gefin. Ed è il caso della Castelruggiano, la società per azioni che ha ottenuto 16 miliardi di contributo dallo Stato per realizzare una fabbrica di vini spumanti sempre a Oliveto Citra. Una fabbrica che, finora, non è mai entrata in funzione. Perché qui il meccanismo ha funzionato, ma, forse, fino a un certo punto. Al primo amministratore della Castelruggiano, Paolo Marzorati, i contributi vengono revocati nell'88 perchè i lavori non procedono. Nel dicembre '89, dopo l'arrivo del nuovo amministratore delegato, Fausto de Dominicis, la situazione si sblocca. L'Ufficio sostiene in una relazione che de Dominicis è «un soggetto positivamente valutabile» e apre di nuovo i rubinetti. La decisione viene presa sulla base di un contratto che dovrebbe essere una garanzia per il futuro della Castelruggiano. Si tratta di un accordo che il nuovo ammini¬ stratore dice di aver stipulato con una società canadese, la Koram International Inc. di Toronto. La società, che si occupa di import-export, si impegnerebbe ad acquistare la produzione della Castelruggiano per cinque anni. In cambio, avrebbe sborsato 5 miliardi. Di fronte a tanta abbondanza, l'Ufficio Speciale si arrende. Ma due sono le stranezze, a questo punto, su cui i commissari si propongono di sentire Pastorelli. L'accordo si basa su di una scrittura privata mai registrata. E il «soggetto positivamente valutabile», in realtà, sarebbe un pluriprotestato fin dal 1972. Ma Pastorelli dovrà probabilmente rispondere di tutta la situazione di Oliveto Citra, dove, a tessere le fila di questo sbarco di imprenditori settentrionali nelle zone terremotate, ci sarebbe Luigi Pirovano. Il geometra comasco avrebbe lavorato in collaborazione con un certo ragioniere Trevisan dell'Agensud, creata dalla Confindustria per le aziende che volevano insediarsi nelle zone del sisma. E con una società, la Procompressi Quaranta di Caserta. Gli imprenditori che vogliono usufruire della 219 vanno alla Agensud. Lì, Trevisan «consiglia» Pirovano che si occupa di tutto. In cambio? Il 78% dei contributi dello Stato: somme dai 6-700 milioni a oltre il miliardo. Flavia Amabile Elveno Pastorelli era il direttore dell'ufficio per la ricostruzione

Luoghi citati: Basilicata, Campania, Caserta, Oliveto Citra, Roma, Salerno