IL PENSIERO DI PRIGOGINE di Marina Verna

Il 6 luglio conferenza del Nobel per la chimicaAPPUNTAMENTI Il 6 luglio conferenza del Nobel per la chimica 77 6 luglio conferenza del Nobel per la chimica ILYA Prigogine, Nobel 1977 per la chimica e uno dei grandi pensatori di questi anni, parla il 6 luglio sul tema «Perché l'entropia?» (Salone dei Congressi dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, via Santa Teresa 0, ore 18, traduzione simultanea). La conferenza, intitolata alla memoria del matematico torinese Giuseppe Peano, è organizzata dall'Istituto di Metodologia della Scienza e della Tecnologia di Torino, con il contributo della Provincia, della Regione e della Ginatta Spa. Prigogine verrà presentato dal sociologo Luciano Gallino. Il mondo va verso il disordine Il concetto di entropia venne introdotto per la prima volta nel 1865 dal fisico tedesco Rudolf Clausius, il quale stabilì l'irreversibilità dei fenomeni naturali - ad esempio, il calore va dal corpo caldo a quello freddo ma non viceversa. Le conseguenze sul piano cosmologico di questo concetto e gli esiti finali del calore sono tre: la dissipazione dell'energia, l'irreversibilità, l'evoluzione verso il disordine. Gli studi di Prigogine partono proprio di qui - anzi, da un passo prima -: la trattazione teorica della propagazione del calore nei solidi, fatta nel 1811 dal fisico francese Jean Joseph Fourier. Questo evento può essere considerato l'atto di nascita della termodinamica, una scienza matematicamente rigorosa ma "non classica", in quanto estranea al meccanicismo. Prigogine, lavorando proprio intorno all'idea di irreversibilità, ne intuì il ruolo fondamen- tale per i processi di autorganizzazione spontanea, anche in campi diversi da quello chimico-fisico. Secondo lui, la materia, quando è lontana da una condizione di equilibrio, è in grado di percepire differenze nel mondo esterno e di reagire con grandi effetti a piccole fluttuazioni. L'analogia con i sistemi sociali e con la storia è suggerita, ma non portata fino in fondo. Prigogine, che è nato a Mosca nel 1917, è da sempre legato all'Université libre di Bruxelles, dove si è laureato in chimica e fisica nel 1941 e dove ancora oggi guida gruppi di ricerca. Il suo interesse principale è sempre stato la termodinamica dei sistemi complessi, la cui elaborazione ha prodotto, nel 1967, il concetto di struttura dissipativa. L'alleanza vecchia e quella nuova Fra i suoi maestri, Prigogine mette il biologo francese Jacques Monod, al quale si rifa esplicitamente nel titolare «La nuova alleanza» il suo libro più noto. Monod scriveva infatti, nell'altrettanto noto «Il caso e la necessità», a proposito del legame fra il regno della verità oggettiva e quello dei valori: «L'antica alleanza è infranta; l'uomo finalmente sa di essere solo nell'immensità indifferente dell'universo da cui è emerso per caso. Il suo dovere, come il suo destino, non è scritto in nessun luogo. A lui la scelta tra il Regno e le tenebre». A queste parole Prigogine replica nella «Nuova alleanza»: «Monod aveva ragione: è ormai tempo che ci assumiamo i rischi dell'avventura umana... E' ormai tempo per nuove alleanze, alleanze da sempre annodate, per tanto tempo misconosciute, tra la storia degli uomini, della loro società, dei loro saperi e l'avventura esploratrice della natura». Come si vede, le idee di Prigogine non sono semplici né semplificabili. La sua intelligenza è strabiliante e vola là dove pochi arrivano. Ma quando dimentica di essere un chimico e tralascia le formule, sa farsi capire perfettamente. Per questo una sua conferenza, per quanto impegnativa, è un evento da non mancare. Marina Verna

Luoghi citati: Bruxelles, Mosca, Torino