Strani fuochi, voci misteriose? State calmi e leggete qui

Strani fuochi, voci misteriose? State calmi e leggete qui «Il paranormale in duecento parole chiave»: l'ultima indagine di Paola Giovetti sui prodigi dell'invisibile Strani fuochi, voci misteriose? State calmi e leggete qui Ecco il dizionario che aiuta a scoprire un universo inquietante -mr\ELLE sere di nebbia, fra A gli scogli di Findhorn, un ■ villaggio di pescatori ■ sulla costa settentrionaJLJJ le della Scozia, a circa trecento chilometri a nord di Edimburgo, si notano strani fuochi, bagliori rossastri visibili anche a notevole distanza. Come ci si avvicina per verificarne l'origine, di colpo scompaiono e la scogliera cade nel buio. Strane cose si raccontano a Findhorn. E' in questa regione che all'inizio degli Anni 60 nacque una singolare comunità che seguiva gli insegnamenti spirituali ricevuti in stato meditativo da Eileen Caddy e dalla sua amica Do-*»rothy MacLean. Quest'ultima aveva stabilito un contatto interiore con i deva, ossia gli spiriti di natura, gli «architetti delle forme vegetali», cioè gli esseri spirituali che presiedono alla crescita delle piante e nei quali gli antichi hanno sempre credu¬ to. I deva avrebbero anche insegnato a coltivare l'arida sabbia scozzese spazzata dal vento per ottenerne verdure e fiori; nacquero verdure rigogliose e fiori straordinari. Nel nome dei deva sorse un centro New Age, che prepara cioè l'avvento di un'era nuova. Per saperne di più, questa è la nostra sbrigativa conclusione, ci si può rivolgere alla Findhorn Foundation, The Park, Forres IV 36 OTZ, Scotland. Più che nostro, il suggerimento è di Paola Giovetti, giornalista e scrittrice ben nota nel campo del paranormale (definizione sempre inappagante per la sua genericità) che ha indagato a lungo sull'aldilà, sulla problematica del dopo-morte, sull'universo dei medium. E ci ha dato anche, di recente, un'esemplare biografia di Teresa Neumann, la stigmatizzata di Konnersreuth. La Giovetti ha appena scritto per Rizzoli II Pa¬ ranormale in duecento parole chiave, una sorta di dizionario «per scoprire un universo inquietante». E inquietante lo è per molti, ma non di certo per l'autrice che dalla sua indagine mai finita sui prodigi dell'invisibile trae da anni una serenità che può esserle invidiata. Duecento vocaboli, dunque, e fra questi c'è pure Findhorn, nome del villaggio scozzese di cui abbiamo appena detto. Una riprova di come la ricerca sia stata ampia. Neppure quando, alcuni anni fa, si verificò un boom per l'esoterismo e per quanto ha attinenza con il mondo dell'occulto, si pensò a un lessico, anzi, a un dizionario che suggerisse in ogni occasione una rapida ed esauriente risposta ai non addetti ai lavori. Le pagine della Giovetti, con una sistemazione in ordine alfabetico che facilita al massimo la consultazione, colmano dunque una lacuna. Si aprono con Acquario, l'èra verso cui ci incamminiamo e che, secondo alcuni, sarebbe addirittura già iniziata, e si chiudono con Zodiaco. Un'interessante appendice è dedicata ai personaggi della ricerca psichica. Un curioso accenno a Benedetto XIV, il pontefice più noto con il nome che aveva da cardinale, Prospero Lambertini, che s'appassionò alla parapsicologia; poi alcune annotazioni su Madame Blavatsky, fondatrice della Teosofia, e su Gerard Croiset, il sensitivo olandese che ha «firmato» alcuni casi sconcertanti e che venne anche a Torino dandoci l'illusione di poter identificare l'inafferrabile «Diabolik», l'assassino di via Fontanesi. Ci sono Massimo Inardi, che ha reso normale il paranormale con i suoi interventi televisivi, e c'è l'immancabile Allan Kardec, codificatore dello spiritismo che sta facendo in questi giorni proseliti nell'Italia del Nord. Interessante la collocazione di Konstatin Raudive, morto nel 1974, antesignano della psicofonia — ossia di quel settore che studia i messaggi captati con mezzi tecnici, come il registratore — «scoperta» nel 1959 da Friedrich Jùrgenson. Raudive è autore di Sopravvivere dopo la morte. Dopo di lui quasi non c'è chi abbia perso una persona cara e non tenti con essa una comunicazione lasciando in una stanza chiusa il registratore in azione, con la speranza di udire poi una voce consolatrice. E nell'appendice non poteva mancare Gustavo Adolfo Rol, personaggio non soltanto torinese dell'insolito. Un libro, dunque, che è caleidoscopio di immagini, vaganti e inquiete come ombre lunghe, uscite dalla lanterna magica dell'esoterismo. Una sciarada che non si concluderà mai. Renzo Rossotti

Luoghi citati: Edimburgo, Italia, Scozia, Torino