Nel Trenta lo ricostruirono senza chiuderlo

Nel Trenta lo ricostruirono senza chiuderlo Fra le proteste dei cittadini bloccato fino a settembre per lavori il cavalcavia di corso Sommeiller Nel Trenta lo ricostruirono senza chiuderlo Prima di demolire il vecchio ponte montarono una passerella Stamane chiude al traffico per un maquillage che prevede il rifacimento del manto stradale, la sostituzione dei binari del tram, il cambio dei tubi dell'Italgas e dei cavi della Sip - il cavalcavia di corso Sommeiller. L'interruzione, secondo i tecnici del municipio, durerà non meno di un paio di mesi e verso metà settembre si dovrebbe riaprire al traffico, almeno a senso unico alternato. Era proprio necessario sbarrare completamente uno dei più importanti passaggi sulla ferrovia per semplici operazioni di superficie? In che modo vi ovvieranno gli abitanti di due quartieri popolosi come la Crocetta e San Salvario? Superintasando corso Vittorio, davanti alla già congestionata stazione di Porta Nuova, o lo stretto cavalcavia di corso Dante, da sempre ad una sola corsia per ogni senso di marcia, oppure spingendosi sino al ponte delle Molinette, corso Bramante? Polemiche e proteste, dei commercianti della zona, del Centro Pannunzio, ci sono già state in quest'ultima settimana. Anche perché c'è ancora chi ricorda come in passato si risolse lo stesso problema, dieci volte più grave, in maniera del tutto diversa e senza grandi disagi per i cittadini. Quando, nei primi Anni 30, venne abbattuto il vecchio ponte sulla ferrovia per sostituirlo con l'attuale cavalcavia, decisamente più largo ed ampio, il traffico, molto meno intenso, non venne mai interrotto. Si procedette così: per i pedoni fu allestita una passerella di legno a lato del ponte ed il ponte stesso fu «segato» in due in senso longitudinale. Prima si buttò giù una parte, ricostruendola subito dopo, poi si passò all'altra metà deviando il traffico, compresi i tram, sulla corsia nel frattempo terminata. I lavori durarono più di un anno, quasi due, ma lo spirito dell'int*. jnto era: non recare nessun disagio ai cittadini oltre lo stretto necessario. E' ancora la stessa cosa? Sembra proprio di no. I torinesi che hanno sopportato i lavori per «Italia '90» (chi non ricorda le code ed i ricorrenti ingorghi per i cento cantieri stradali?), sperando poi di poter finalmente tirare il fiato per qualche tempo, adesso dovranno fare i conti con la chiusura del cavalcavia di corso Sommeiller e con i semafori che continuano a «saltare» ad ogni temporale. In Comune i tecnici ribattono che i lavori sul cavalcavia sono concentrati in agosto, quando la città si svuota, ed in ogni caso sarebbe stato impossibile chiudere solo a senso unico alternato. Spiegano: «La carreggiata è troppo stretta per essere aperta a metà alle auto private. Piuttosto, con l'avanzamento dei lavori potremo aprire gradualmente il passaggio ai mezzi dell'Atm». Ed i pedoni? Possibile che per loro un «camminamento» di un metro non possa essere ricavato da un lato o dall'altro? Marco Vaglietti Il cavalcavia ferroviario resterà chiuso al traffico fino a settembre

Persone citate: Pannunzio, Vaglietti

Luoghi citati: Italia