Il governo minimizza

Il governo minimizza Il governo minimizza «Macché strage. Sono cose che accadono in tutti gli stadi» MOGADISCIO. Siad Barre, ovviamente, minimizza. Per sottolineare la scarsa importanza del fatto, ha incaricato un rappresentante non di primo piano del governo somalo - il ministro del Lavoro, Sport e Affari Sociali Abdi Wars^meh Isaaq - di smentire che a Mogadiscio la polizia abbia sparato sulla folla uccidendo almeno 80 persone. Vari testimoni hanno riferito che la guardia del corpo di Siad Barre avrebbe sparato sulla fol¬ la ad altezza d'uomo per proteggere il presidente che era stato bersagliato con pietre. Una valutazione condivisa da alcuni diplomatici in servizio a Mogadiscio: contattati telefonicamente da Nairobi, hanno precisato che, a loro parere, gli spettatori avevano contestato la presenza di Siad Barre che con un breve discorso aveva inaugurato un torneo di calcio locale e la guardia del corpo del presidente, credendolo in peri¬ colo, aveva aperto il fuoco sulla folla. Ebbene, il ministro ha affermato che «non è vero. Cose di questo genere succedono per caso in tutti gli stadi del mondo». E ha aggiunto - citando i dati ufficiali dell'ospedale Medina della capitale somala - che solo tre persone hanno perso la vita e altre tre sono rimaste ferite nella calca prodottasi dopo che i «berretti rossi» della guardia presidenziale avevano sparato in aria «per garantire l'ordine e la calma». Lo stesso Abdi Warsameh Isaaq, ha inviato messaggi di condoglianze ai familiari delle vittime di quello che il governo definisce ^incidente» allo stadio. Di parere opposto Fatuma Haji Yassin, presidente della comunità somala in Italia: «Il massacro allo stadio di Mogadiscio costituisce l'ultima sanguinosa risposta di un regime dispotico e corrotto alla insofferenza del dotdoIo». «Mentre renza del popolo». «Mentre giungono le prime adesioni all'appello che abbiamo rivolto ai partiti e alle forze democratiche italiane nel corso del sit-in di protesta davanti all'ambasciata somala a Roma - ha aggiunto - intendiamo testimoniare la volontà democratica dei somali in Italia con 5 giorni di mobilitazione che si concluderanno giovedì con un voto democratico». Haji Yassin ha preannunciato che nelle principali città italiane la comunità somala organizzerà un referendum contro la dittatura di Siad Barre: «Ai seggi e alle operazioni di scrutinio dei voti - ha detto - saranno invitati esponenti delle comunità straniere e particolarmente dei rifugiati». Sul piano internazionale, è in programma invece un vertice dei Paesi dell'Igad (ente per lo sviluppo a cui aderiscono Etiopia, Sudan, Somalia, Gibuti, Kenya e Uganda) per discutere della pace nel Corno d'Africa. L'incontro si terrà oggi ad Addis Abeba, prima dell'apertura del summit dell'Organizzazione dell'unità africana (Oua). Tutti i capi di Stato dei Paesi membri dell'Igad, tranne quello somalo, hanno confermato la loro presenza alla riunione, organizzata su iniziativa del presidente dell'Etiopia Mengistu Haile Marian. Questo incontro costituisce una risposta all'appello americano-sovietico rivolto da Bush e Gorbaciov per una conferenza internazionale sui problemi del Corno d'Africa sotto la supervisione dell'Onu.