Inglesi e tedeschi buona fortuna di Maurizio Tropeano

Inglesi e tedeschi, buona fortuna Il «mondiale» a Torino si conclude mercoledì: semifinale tra nazionali di prestigio Inglesi e tedeschi, buona fortuna Vertice in prefettura per l'arrivo delle tifoserie Invasione dal «Nord». Quarantamila tedeschi e 18 mila inglesi tra oggi e mercoledì arriveranno a Torino per assistere alla semifinale fra la Germania e l'Inghilterra. Il verdetto del campo è ormai inappellabile. Così questa mattina alle 10 in un vertice in Prefettura fra i responsabili delle forze dell'ordine — presenti ufficiali di carabinieri, polizia, guardia di finanza e il comandante dei vigili urbani — vengono decise le misure di prevenzione e controllo delle due numerose tifoserie, competenti e sportive, ma con pericolose frange di teppisti. All'incontro dovrebbero partecipare anche i responsabili del pool inglese per la sicurezza coordinato da Adrian Appleby. Sotto osservazione circa un migliaio di hooligans. Cento classificati come «pericolosissimi» dovrebbero restare in patria — ma tre di loro sono già stati individuati a Roma mescolati a turisti — e gli altri in «zona rischio» ma con possibilità di espatrio e quindi, secondo Scotland Yard, da tenere sotto stretto controllo. «Divide et impera». Sembra questa la strategia che verrà adottata anche a Torino. Per quanto possibile si cercheranno di evitare i contatti fra i tifosi tedeschi e i sudditi di sua Maestà britannica. Si parla di parcheggi separati, di utilizzo differenziato dei mezzi pubblici, di divisione sugli spalti. Per autobus e macchine private i controlli inizieranno già ai caselli autostradali. Una serie di «filtri» delle forze dell'ordine selezioneranno la tifoseria: gli autobus tedeschi — che si pensa siano i più numerosi — verranno dirottati nel posteggio dell'ex mattatoio; mentre quelli inglesi verranno smistati in via Confalonieri, vicino all'incrocio fra i corsi Potenza e Grosseto. Si prevede che una parte della tifoseria britannica arrivi in treno — più di 17 ore di viaggio — con conseguente presidio di Porta Nuova e Porta Susa ma anche di stazione Rigola, quella dietro lo stadio «delle Alpi». Con ogni probabilità, poi, sarà vietato il parcheggio intorno allo stadio. Solo autorità e giornalisti dovrebbero avere il permesso per arrivare in macchina al «delle Alpi». Per quanto riguarda i biglietti questa mattina vengono messi in vendita i resti dei «ticket» in mano a «Novantour», l'organizzazione che curava all'estero la vendita del pacchetto mondiale. Un numero imprecisato di tagliandi a cui potrebbero anche aggiungersi quelli dei tifosi italiani che non hanno più voglia di recarsi allo stadio per la paura di incidenti. Il Col, intanto, comunica che per i possessori dei tagliandi di seconda categoria che sono finiti dietro alle curve sono disponibili 1300 posti che verranno assegnati ai primi arrivati senza diritto di prenotazione. Per i tifosi inglesi e tedeschi senza biglietto che arriveranno all'ultimo momento ci sono altre due soluzioni: o, purtroppo, i bagarini o la serie di schermi giganti messi a disposizione dal Comune: alla Pellerina per i britannici, al Palasport i supportar della Germania. I responsabili della delegazione tedesca hanno inviato una richiesta per organizzare spettacoli. La città offre Experimenta in collina, l'arena Metropolis al Valentino, uno schermo gigante in piazza San Carlo per seguire domani sera la partita fra Italia e Argentina. Con la vittoria inglese è svanito il sogno della comunità camerunense e dei tifosi torinesi. Dice Nganyang Tchabong, un giovane regista da anni a Torino, riunito con una decina di connazionali in casa di un amico: «Peccato, se avessimo vinto avremmo chiesto il permesso di organizzare una festa di piazza proprio come i brasiliani. Comunque la prestazione del Camerum è stata una festa per tutti gli africani. Ci ha fatto piacere vedere che i torinesi tifavano per la nostra squadra. Speriamo che questa ondata di simpatia duri anche per il futuro». Poi una nota di ottimismo: «Torino deve accettare il verdetto del campo. Penso che la maggior parte dei tifosi inglesi sia convinta che si giochi una partita e che non si vada alla guerra». Maurizio Tropeano Gli «altarini» e le bandiere per Schillaci e la Nazionale

Persone citate: Adrian Appleby, Rigola, Schillaci