Polonia primo round a Walesa

Polonia, primo round a Walesa Dopo settimane di aspra polemica, colloqui di pace tra le due «anime» di Solidarnosc Polonia, primo round a Walesa Mazowiecki accetta di trattare VARSAVIA DAL NOSTRO INVIATO Ora la tregua, poi i colloqui di pace che metteranno fine all'assurda guerra fratricida che sta dilaniando Solidarnosc e che tanto preoccupa il Papa polacco. A ventiquattr'ore di distanza dalla • ino tesa offerta da Lech Walesa il primo ministro Tadeusz Mazowiecki ha risposto con un sì. Netto, aperturista, conciliante, lontano dalle aspre polemiche delle scorse settimane. Altolà da subito alle risse di cortile, dice il capo dell'esecutivo varsaviano: danneggiano tutti, sarebbe folle continuare nell'autodistruzione degli ideali accumulati a fatica dal movimento. Ecco quindi la propostabomba. «Propongo al premio Nobel di incontrarci già la prossima settimana per salvare la democrazia in Polonia perché bisogna comporre in modo civile le divergenze che ci separano». L'offerta della trattativa a quattr'occhi dopo un mese d'invettive sparate a zero dal leader di Danzica contro il governo, re¬ spinte da tempo in blocco al mittente con la controaccusa di essere scaduto in una sterile demagogia, si è materializzata nella seconda ed ultima giornata dell'assemblea nazionale dei comitati civici. Sabato si erano riuniti i fedelissimi di Walesa i quali con 89 voti contro 11 avevano votato per il mantenimento del carattere pluralista della struttura politica che da un anno, con il ripristino della legalità, affiancava il sindacato uscito dalla lunga clandestinità patita sotto il regime comunista. Ieri, in una singolare commistione di mandati incrociati, di scambio di deleghe fra le due sedute, era invece di scena il «Forum» più vicino al premier, una platea mista che comunque ha riservato calorose accoglienze a Mazowiecki. Battimani hanno ritmato i passaggi salienti del suo intervento, ad esempio la denuncia degli «eccessivi personalismi di chi non ha capito che il telefono è uno strumento funzionante in entrambe le direzioni», chiaro riferimento all'intransigenza di Walesa, ormai tramontata, verso il dialogo. «Non ho mai avuto difficoltà nei miei colloqui con Lech - ha esclamato il capo del primo governo cattolico nell'Est -, Non lo vedrò da subalterno, anche se lui mi ha dichiarato guerra, discuteremo da pari a pari». Infine il voto indicativo di appoggio alla tesi che domina Varsavia, troncato bruscamente per correre dinanzi ai televisori onde non perdersi la partita Germania-Cecoslovacchia (pure qui il Mondiale di calcio è seguitissimo): 45 favorevoli e nessun contrario all'apoliticità dei comitati civici in modo da sottrarli alle mire egemoniche care all'ala walesiana, ok alla proposta di reincontrarsi il 21 luglio però, ed è significativo, coordinando l'assise con gli ex avversari. Del comitato promotore farà dunque parte Zdzislaw Najder, nuovo vice del leader di Danzica dopo la cacciata di Henrik Wujec, per anni suo compagno di lotta. Ci si chiede adesso cosa potrà scaturire dal faccia a faccia Mazowiecki-Walesa. E' ovvio che abbiano colto nel segno i richiami papali alla concordia, sebbene manipolati dagli opposti schieramenti come aveva puntualizzato il portavoce del Vaticano Joaquin Navarro Walls spiegandoli nel carattere protocollare di semplice risposta agli auguri inviati per il settantesimo compleanno del Pontefice. Walesa dal canto suo può cantare vittoria. La base è con lui, il clero locale, da sempre tradizionalista, lo appoggia, ma il potere centrale continua a regnare senza consultarlo sfornando decisioni impopolari quanto necessarie al risanamento della crisi economica. E proprio ieri sono stati rivelati i dati di un recente sondaggio. La popolarità di Mazowiecki, conseguenza dei pesanti aumenti energetici scattati dal 1° luglio, precipita dall'81 al 64%. Per risalire la china dovrà in un certo senso scendere a Canossa, accettando suggerimenti di Walesa. Si parla di un rimpasto a breve scadenza che vedrebbe silurati due ministri comunisti, Kiszczak (Interni) e Siwicki (Difesa), aggiornando il dosaggio dei dicasteri concordati alla «tavola rotonda» di un anno fa con un partito comunista ora scomparse^. In cambio il presidente di Solidarnosc frenerebbe i temuti bollori sociali, quegli scioperi che puntualmente scoppiano come i temporali d'estate. Piero de Garzarolli Lech Walesa ha proposto una trattativa con il premier Mazowiecki

Luoghi citati: Canossa, Cecoslovacchia, Danzica, Germania, Polonia, Varsavia, Vaticano