Giallo già scritto di P. Cor.

Giallo già scritto Giallo già scritto In un libro premiato alMystfest MILANO. Doppio giallo in chiave di violino. Quello vero, con lo Stradivari sequestrato e la richiesta di un riscatto da tre miliardi, e quello solo d'inchiostro architettato dalla coppia di autori Pinuccia Ferrari e Stefano Jacini. C'è per l'appunto un grazioso e preziosissimo Stradivari al centro del loro «Giallo mais», pubblicato da Camunia e appena premiato al Mystfest di Cattolica. Una coincidenza che i due autori commentano con una risata: «Ma guarda un po', ci capita come il cacio sui maccheroni». Nella loro storia di carta gli ammazzamenti sono più d'uno, il violino sparisce nelle prime pagine, ricompare nelle ultime, in mezzo ci sono i campi gialli coltivati a mais, una statuetta inca, un giornalista che va avanti a Gauloises, un giudice, una giovane concertista americana, Alice di nome e di fatto, destinata a scoprire le meraviglie del Paese. Paese che è la notturna Cremona, con l'eccellenza dei suoi liutai, dove per 50 anni Stradivari lavorò ai suoi legni custodendo i segreti dei propri procedimenti arti¬ gianali. «Quello dei violini è un mondo pieno di curiosità e di misteri», dice Pinuccia Ferrari. E' un fondale che non hanno scelto per caso: Jacini è di Cremona, si occupa di musica, sa tutto (o quasi) sui violini e ha persino terreni coltivati a mais. Lei, di Cremona, ne ha subito il fascino: «Volevamo dimostrare che un buon giallo ci sta bene tra le sue strade». Dunque i violini: «Intorno agli Stradivari ci sono sempre stati traffici internazionali lo- i schi. Ci sono collezionisti disposti a tutto e anche rispettabili violinisti divorati dal desiderio di possederne uno autentico. Plausibilissimo che per uno di questi violini si possa rubare o uccidere». In quale direzione indagherebbe? «Mi lascia perplessa la richiesta di un riscatto. Possibile che in tre anni i ladri non abbiano trovato un compratore clandestino?». Forse perché questa vicenda è stata aggravata da un morto ammazzato. Un conto è la ricettazione, un altro la complicità a un omicidio. «Deve essere per forza così». Dice: «Sono abba¬ stanza convinta che la strada giusta sia quella di una organizzazione criminale che di solito non si occupa di violini. Forse lo hanno "comprato" dal ladro e non sanno come piazzarlo». Sugli Stradivari c'è un mercato illegale ben organizzato. Molti di quelli che vengono rubati finiscono a Londra dove artigiani specializzati si incaricano di smontarli. Le parti principali (la tavola armonica, il fondo concavo, il collo) vengono assemblate a violini apocrifi e d'incanto, da un solo Stradivari autentico, ne nascono due, a volte tre. Basta poi una certificazione compiacente per trasformarli in violini «della scuola di Stradivari», pronti a rastrellare offerte nelle aste pubbliche. Il violino scomparso, come ogni altro Stradivari, ha un solo bisogno vitale: quello di essere suonato con regolarità. Come avranno fatto in questi tre anni i suoi sequestratori? «Potrebbe essere la pista giusta - ride Pinuccia Ferrari -. Un suono celestiale finirà per tradirli». [p. cor.]

Persone citate: Jacini, Pinuccia Ferrari, Stefano Jacini

Luoghi citati: Cattolica, Cremona, Londra, Milano