Antitrust, la dc tenta di mediare con Carli

Antitrust, la de tenta di mediare con Carli Antitrust, la de tenta di mediare con Carli ROMA. Per dipanare la matassa sempre più aggrovigliata della separazione tra banche ed imprese, nell'ambito dell'antitrust forse non sarà necessario tenere un nuovo vertice di maggioranza, che era stato ipotizzato per l'inizio della prossima settimana. Una serie di contatti sono infatti in corso, soprattutto per cercare di «ammorbidire» la posizione del ministro del Tesoro, Guido Carli, che, considerando troppo vincolante e rigido l'attuale testo di legge, già approvato alla unanimità in sede referente in due commissioni della Camera, ha presentato, a sua volta, un emendamento assieme al ministro dell'Industria Adolfo Battaglia. Tale proposta di modifica non piace però a diversi settori della democrazia cristiana, tanto che, attraverso il capogruppo alla Camera, Vincenzo Scotti, è stato formulato un nuovo emendamento con funzione di mediazione. L'obiettivo dei contatti in corso è quello di evitare che le posizioni divergenti, esistenti soprattutto all'interno della democrazia cristiana vengano riportate in un confronto di maggioranza, e risolvere, invece, la questione in casa propria, senza appesantire il già non facile dialogo all'interno della coalizione di governo. Il tentativo di far passare l'emendamento del gruppo de alla Camera sull'antitrust è stato condiviso dal ministro delle Partecipazioni Statali Carlo Fracanzani. A tale proposito, l'esponente di governo ha tenuto a ricordare che la tesi di accogliere la linea del gruppo democristiano sulla questione della separatezza era stata da lui sostenuta sia in sede di Consiglio dei ministri che nelle riunioni della maggioranza.