Silicosi i sette medici respingono le accuse

Programma pronto per Mitterrand Programma pronto per Mitterrand Silicosi, i sette medici respingono le accuse / magistrati adesso si occupano anche di lettere anonime di minaccia COURMAYEUR. E' quasi pronto il programma della cerimonia per i 25 anni del traforo del Monte Bianco che si svolgerà il 19 luglio. Insieme con i presidenti della Repubblica Francesco Cossiga e Francois Mitterrand è annunciata la presenza del presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Le personalità arriveranno a Courmayeur alle 11,30, mentre l'inizio della cerimonia all'imbocco del traforo è previsto per le 12,30; alle 13 i capi di Stato e i loro collaboratori prenderanno l'aperitivo a Villa Tondani; seguiranno il pranzo nel ristorante «La Maison de Filippo» e una passeggiata nel centro di Courmayeur. Intanto i temi del raddoppio della galleria sotto il Monte Bianco e dell'autostrada che collegherà Aosta al traforo continuano a essere oggetto di discussione. Il presidente della giunta regionale Gianni Bondaz AOSTA. «Le prime diagnosi di silicosi risalgono al 1945: se sono sbagliate è perché con gli strumenti di allora non era possibile fare accertamenti più precisi. La revisione per errore è possibile soltanto dal 1989 e io sono in pensione da due». Giuseppe Andronico, ex direttore della sede Inail di Aosta, respinge le accuse mossegli dal giudice istruttore Gianni Franciolini. Con lui sono stati rinviati a giudizio per falso in atto pubblico e truffa ai danni dell'Inail Guglielmo Pierantoni (medico specialista che lavora a contratto per l'Inaili, Gustavo Cerrato, Epifanio Cusumano, Sergio Mancini, Giuseppe Montesano e Piera Perona (medici di patronato). Secondo il magistrato, avrebbero certificato casi di silicosi inesistenti e ne avrebbero sovrastimati altri. «Ho agito secondo scienza e coscienza - dice Pierantoni -. Diagnosticare la malattia è diffi¬ cile: la certezza la può dare soltanto una biopsia, che non si fa a una persona in vita. Comunque l'Inail non si è costituita parte civile e non ha preso alcun provvedimento cautelativo nei miei confronti, dopo che la corte d'appello di Torino ha annullato il provvedimento di interdizione emesso dal giudice». Analoga la posizione di Piera Perona: «Posso aver sbagliato, ma in buona fede. D'altronde la diagnosi in questi casi non è semplice. In Inghilterra una serie di lastre è stata esaminata da un primo gruppo di specialisti, poi da un secondo e infine ancora da quello iniziale. Ne sono emerse tre diagnosi diverse. Inoltre io sono un medico di patronato: se negli esami clinici ci sono elementi dubbi, propendo per quelli a favore della malatttia. Secondo me la silicosi è una malattia sociale. Ci sono persone che hanno lavorato in ani bienti malsani e fatto sacrifici ha incontrato il console francese a Torino e Genova Christian Daziano; si è accennato al discorso del raddoppio del tunnel e Bondaz ha espresso forti riserve al riguardo. Il Comitato per la salvaguardia del territorio di Courmayeur si riunisce questa sera alle 21, nella scuola elementare di Dolonne per rendere note alla popolazione le prospettive aperte dallo studio di impatto ambientale sull'autostrada nel tratto tra il ponte di Verrand e l'imbocco del tunnel. Un altro comitato, l'«Sos Tir» di Aosta, ha comunicato che la petizione per limitare il transito dei Tir in Valle e contro il raddoppio del traforo del Monte Bianco ha raggiunto le 4.500 firme. Il 19 il gruppo consegnerà la raccolta delle firme ai presidenti delle Repubbliche italiana e francese e al presidente della giunta regionale, [g. m.] per far studiare i figli. Se l'aspetto clinico talvolta è stato sopravvalutato, non bisogna dimenticare il danno sociale». Secondo i dati forniti dall'Inail, in Valle d'Aosta sono diecimila le persone che percepiscono rendite dall'istituto, di cui 7000 per silicosi. La media è più alta di quella nazionale. «Ma in Valle c'è moltissima gente che ha lavorato in miniera, in galleria e in alcuni reparti della Cogne che poi sono stati chiusi - afferma Andronico -. Quando, grazie al progresso scientifico e al miglioramento degli strumenti diagnostici, ci si e accorti che i casi di silicosi erano molti di meno, l'Inail ha cominciato a indennizzare altre malattie polmonari». Lo scandalo delle presunte «indennità facili» scoppiò nell'84: un operaio della Cogne (che riceveva l'indennità per silicosi) chiese un rimborso all'Inail. I giudici ordinarono una perizia per accertare le condizioni fisiche dell'uomo, che risultò sano. Partì l'inchiesta del giudice Franciolini, che appurò altri casi sospetti: su un campione di 23 silicotici, i periti incaricati dall'accusa accertarono che in 21 casi la malattia era inesistente, negli altri due sovrastimata. Nei mesi scorsi l'Inail ha deciso di far riesaminare alcuni pazienti in cliniche universitarie. Ma nel marzo scorso, su richiesta del consiglio regionale, le visite fuori Valle sono state sospese. Della vicenda ora si occupa anche il procuratore di pretura Mario Vaudano. Deve verificare se ci sono altri casi dubbi oltre i 23 che hanno portato al rinvio a giudizio dei sette medici. Inoltre sul suo tavolo sono arrivate le denunce di alcuni sanitari che hanno ricevuto lettere anonime di minaccia.