Matthaeus e Gascoigne a motore spento di Curzio Maltese

Matthaeus e Gascoigne a motore spento Il grigiore della semifinale ha tolto smalto anche ai due indiscussi leader di Germania e Inghilterra Matthaeus e Gascoigne a motore spento II no dell'inglese ai rigori TORINO. Saranno state le maglie, il livello del gioco o il volume del tifo, ma per lunghi tratti al Delle Alpi si è avuta la netta impressione di assistere a Cesen ' ellino. Un Cesena-Avelli» mondovisione, seguito da gualche miliardo di spettatori, ripreso da undici telecamere sofisticatissime, sorvegliato da un esercito di poliziotti e carabinieri. Immagine fedele del mondiale più ricco di quattrini e più povero di fantasia, meglio organizzato e peggio giocato della storia. Però il mondiale è bello perchè è vario, soprattutto quando se ne parla, e così nella conferenza dei professori Franz Beckenbauer e Lothar Matthaeus, Germania-Inghilterra è diventata «una delle migliori partite del torneo, al livello di Germania-Olanda, centoventi minuti di passione e incertezza: in assoluto una grande pubblicità per il gioco del calcio». Sarà, ma nemmeno ieri l'immaginazione è riuscita a prendere il potere. Il mediocre caos che da un mese regna nella repubblica del pallone ha sfornato un'altra lotteria di rigori in fondo a due ore non decisive, in molti sensi. La Germania, che sempre secondo Mattaheus ha «disputato una partita intelligente come una sfida a scacchi, contro un'avversaria difficilissima», è parsa svaporata e come spaurita lontano dalla cuc¬ cia di San Siro. Era successo anche all'Italia, una volta abbandonata la capitale per Napoli. O forse è più semplicemente l'effetto della stanchezza indotta da una formula sbagliata, che costringe le favorite a spremersi all'inizio per conquistare un primo posto quasi inutile e le scaraventa subito nella giostra dell'eliminazione diretta. Ma Lothar Matthaeus dice che questo è un grande mondiale, e Matthaeus è uomo d'onore. Tanto è vero che subito dopo aggiunge, con onestà: «Germania-Argentina è soltanto una delle finali possibili, non necessariamente la più giusta. Avrebbe potuto essere ItaliaInghilterra per come si sono risolte le semifinali e se guardiamo alla qualità delle squadre perfino Brasile-Olanda sarebbe stata una degna alternativa». Forse l'unico vantaggio di tedeschi e argentini stava nel poter disporre degli unici due veri leader totali rimasti in circolazione: Lothar Matthaeus e Diego Maradona. Matthaeus ieri ha perso per 120' la sfida diretta con Paul Gascoigne, punta di diamante dell'Inghilterra. Era un confronto interessante, nel senso che opponeva il giocatore più moderno del mondiale, Matthaeus appunto, con uno dei più antichi per stile. «Gazza», com'è chiamato Gascoigne dai giornali popolari, svolge nel calcio inglese un'importante funzione. Rappresenta la nostalgia. E' l'unico principe ereditario d'un altro calcio, ormai cancellato dall'accelerazione dei tempi. Con quel fisico sgraziato e tozzo, la pancetta e'il doppio mento da tifoso del pub, impersona la negazione del football atletico. Corre poco e occupa una fascia limitatissima di campo, l'angolo della fantasia. Ma i sudditi lo mantengono volentieri perchè li diverta con numeri d'antiquariato del pallone. E' insomma un lusso, un orpello. Tutta la sua parabola calcistica sembra compiersi all'insegna del motto: «non contate su di me». E infatti ieri, al momento topico dei rigori, Gazza s'è tirato indietro. Mattaheus invece, il campione dai polmoni d'acciaio, l'eterno punto di riferimento della squadra, l'universale Mattaheus, ha preso in pugno la squadra raccolta nel cerchio del centrocampo, ha incitato i compagni destinati a decidere con i tiri dal dischetto il destino di una carriera. E quando è toccato a lui, non ha fallito. Questa è la differenza. Di questa Germania Mattaheus è più che un regista. E' il vero allenatore della squadra. Non per quel poco che ha fatto in semifinale, ma per tutto ciò che abbiamo visto nei giorni del mondiale, Matthaeus merita l'oscar del torneo. Curzio Maltese Gary Lineker, il centravanti-bomber dell'Inghilterra, anche se spesso è stato lasciato troppo solo in attacco ha realizzato il gol del pareggio nel secondo tempo

Luoghi citati: Germania, Inghilterra, Italia, Napoli, Torino