«Fra i pali altri due anni»

«Fra ipali altri due anni» «Fra ipali altri due anni» TORINO. Peter Shilton ha subito un'autorete che gli ha guastato la festa per la 124° presenza in Nazionale. Ma l'amarezza più grande è venuta dai calci di rigore nei quali, come Zenga, non ha saputo opporsi ai tiri dei tedeschi. Illgner è stato più bravo e fortunato di lui, come era successo a Goichoechea. Dopo la finale per il terzo posto il mitico portiere inglese, 40 anni compiuti, lascerà il calcio? «Neanche per sogno - dice - ho un contratto di altri due anni con il Derby County». Come nell'82 Shilton chiude la fase ascendente del Mondiale senza sconfitte. «Anche allora uscimmo nel secondo turno dopo tre vittorie e due pareggi». Ora Shilton ha rischiato di emulare Zoff campione del mondo in Spagna a oltre 40 anni. E l'avrebbe meritato dopo aver partecipato da 23° giocatore al Mondiale del '70, aver saltato le fasi finali di Germania '74 e Argentina '78 per la mancata qualificazione dei britannici, [f. bad.] questo è il calcio. In ogni caso i regolamenti sono da rivedere». Robson non ha avuto esitazioni, ha parlato con voce forte e chiara. Ha premesso che la decisione spetta alla Fifa, of course, ma è stato duro con il meccanismo che affida ai rigori, rito crudele, il paradiso o l'inferno. «Anche Italia-Argentina è finita ai rigori. Non è giusto, almeno a livello di semifinali. Io propongo di continuare le partite ad oltranza, fino al primo gol. Perchè il calcio è fatto anche di temperamento e di condizione fisica. Chiedetelo ai giocatori: dopo i supplementari sarebbero tutti disposti a continuare. E non lo dico adesso che ho perso, l'avevo zioni. Negli spogliatoi ci siamo guardati e ci siamo detti: bene, non possiamo più arrivare primi e nemmeno secondi, però faremo di tutto per arrivare terzi». Parola di Bobby Robson, e sull'impegno e l'attitudine alla lotta degli inglesi, non abbiamo nulla da obiettare anche se i leoni sono reduci da tre supplementari e saranno costretti a fare i conti con la fatica, soprattutto quella mentale. «Dovremo raccogliere i cocci ma non ci arrendiamo: il mondiale non è ancora finito. La Germania non ci ha battuto, la differenza fra le due squadre era minima: è un peccato che una delle due, in questo caso l'Inghilterra, sia dovuta uscire. Ma Cario Coscia