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Voeller, rientro sfortunato Voeller, rientro sfortunato Subito un altro infortunio: «Ma a Roma giocherò» TORINO. Rientro sfortunato per Rudy Voeller dopo la squalifica di un turno. Mezz'ora appena e poi, dopo è stato messo ko da un incidente abbastanza curioso: una botta su un nervo nei pressi della tibia destra, infatti, gli ha in pratica tolto sensibilità al piede impedendogli di proseguire la partita. Beckenbauer conscio dell'importanza del centravanti della Roma ha atteso ben .8' prima di decidersi a mandare in campo al suo posto Riedle, che già lo aveva sostituito a Milano, nel quarto di finale contro la Cecoslovacchia. In quegli otto minuti, nei quali la partita si è accesa con gli inglesi a far tremare Illgner e Thon capace di costringere l'anziano Shilton al primo difficile intervento per salvare la sua porta, Voeller ha provato in tutti i modi a rimettersi in piedi: massaggi, spray anestetico e una stx-etta fasciatura non hanno tuttavia compiuto il miracolo. Ogni volta - e sono state tre - che Rudy si è rimesso in piedi provando a corricchiare, sono bastati pochi appoggi per costringerlo nuovamente a terra, alla resa, il piede letteralmente insensibile. «Non mi era mai capitata una cosa del genere - racconta -, ma continuare era un rischio troppo grosso anche se poi, passata una ventina di minuti, tutto è tornato normale. Ed allora è incominciato un altro tipo di pena, specie dopo il pareggio degli inglesi. Perchè si sa, i rigori sono sempre un grosso rischio. Se ci fossi stato, probabilmente avrei battuto anch'io dal dischetto. Ma non ce n'è stato bisogno, i miei compagni sono stati bravissimi». Per la finale non ci sono problemi, Voeller ci sarà. «Si, già adesso sarei in grado di tornare in campo e a questo punto solo Beckenbauer potrebbe impedirmi di giocare un match al quale tengo moltissimo, tanto più che si giocherà all'Olimpico», [g. bar.]