Se frena la ricerca l'Italia è isolata

Se frena la ricerca l'Italia è isolata Se frena la ricerca l'Italia è isolata la costituzione di équipes che avevano trovato un minimo di stabilità grazie alla continuità dell'intervento economico. Prima del termine del secondo progetto - che è scaduto nel giugno dello scorso anno - un comitato ad hoc aveva provveduto a redigere un nuovo progetto quinquennale che recepiva due aspetti importanti: la applicazione alla ricerca sui tumori dei notevoli progressi realizzati dalla biologia molecolare e dalla ingegneria genetica ed il trasferimento alla clinica delle nuove acquisizioni diagnostiche e terapeutiche. L'iter di questo progetto è stato relativamente tranquillo fino a che si è saputo che anche per il 1990 non se ne farà nulla a causa della mancanza di fondi; si può sperare di far partire il progetto con il prossimo anno se la legge finanziaria ne prevedere il finanziamento. A questo punto gioverà ricordare che la interruzione di due anni disgregherà molti gruppi e non aiuterà certo a migliorare le nostre conoscenze sul cancro. D'altra parte la mancanza di ricerca tenderà ad isolarci dal resto del mondo, che invece ha a disposizione risorse maggiori delle nostre; va ricordato che la non partecipazione non è senza conseguenze perché non ci permetterà di apprezzare in modo diretto i progressi degli altri. Gli Stati Uniti hanno un progetto che spende oltre mille miliardi di lire all'anno; il progetti ■ del Cnr che l'Italia non riesce a sostenere costa poco più di 20 miliardi all'anno. Una miseria, l'equivalente di un chilometro di autostrada per oltre centomila morti all'anno per tumore. IL debito dello Stato aumenta incredibilmente anche perché non esiste alcuna attenzione al risparmio. Si buttano soldi per pagare stipendi favolosi ai medici senza richiedere contropartite di maggior professionalità; si finanzia la cinematografia; si moltiplicano le spese per i campionati mondiali di calcio senza fiatare; si spendono soldi per referendum di dubbio interesse; si sovvenzionano attività industriali senza speranza. Quando però si tratta di finanziare la ricerca scientifica i nostri politici si rivelano attenti anche se non previdenti risparmiatori. Il caso che voglio proporre riguarda la ricerca sul cancro, un'area che certamente non può essere ritenuta di scarsa importanza. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) aveva nel passato finanziato due progetti finalizzati della durata di 5 anni ciascuno. Questi progetti riguardanti la ricerca sperimentale e clinica sui tumori hanno avuto una grande importanza per l'oncologia del nostro Paese. Infatti per la prima volta è stato possibile coordinare la attività dei ricercatori permettendo fruttuosi contatti, evitando inutili duplicazioni delle ricerche e raccordando la ricerca di base a quella sui pazienti. I risultati ottenuti non sono stati insignificanti, anzi hanno migliorato il ruolo della ricerca italiana in ambito internazionale come dimostrato anche dal notevole aumento della nostra presenza sulle riviste internazionali specializzate nella pubblicazione dei lavori scientifici sui tumori. I proI getti del Cnr avevano avuto I anche il merito di permettere tini tini | Silvio Garattini tini