Nei vicoli napoletani non sventola il tricolore di Pierangelo Sapegno

Nei vicoli napoletani non sventola il tricolore Nei vicoli napoletani non sventola il tricolore La città appare divisa: l'arringa di Dieguito ha fatto breccia NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO Signò, signò. Bermuda colorati, ricci neri e ray-ban. «Signò, Dio ha voluto che Maradona giocasse la semifinale qui da noi». Gesto della mano verso il cielo. Spicchi di luce sulle scalinate, panni stesi al sole. Il pargoletto scalpita vicino a lui. «Stai buono, Carme. Dio ha voluto così e allora sia fatta la volontà di Dio». Il pargoletto sfotte: «Papà...». «Stai buono Carme.. Ho visto gente morire senza aver visto lo scudetto». «Papà». «Statte citte. Maradona ha fatto tanto per noi. E voi?». Urla un guaglione, con tutta la voce che tiene: «E vuie ci abbuffate 'e colera!». Ecco, è fatta. S'affaccia la signora: «L'Argentina non ci chiama colera». Ragazzino biondo: «Dimostriamo d'essere più civili, tifiamo Italia...». In coro, donne e bambini: «Ma vatinne!». Guappo sullo scalino, con la gamba ingessata: «Argen-tina, Ar-gcn-tina». Ciro Sesso, pancetta in fuori: «Voi che tenete la faccia da meridionale come noi, voi come ci chiamate quando andiamo a giocare a casa vostra? Napoli merda, Napoli colera? Anche voi ci chiamate accussì?». Questa è la sera di Italia-Argentina al San Paolo, semifinale del mondiale, Maradona contro gli azzurri. Ai microfoni di Telemontecarlo, Diego Armando ha appena acceso la polemica: «Mi dà fastidio che si ricordano di Napoli italiana un solo giorno all'anno. E per gli altri 364 invece la disprezzano». Lui, quando è andato a giocare a Milano o a Torino con l'Argentina s'è sempre beccato una selva di fischi: «Fischiavano Napoli, non lui». E per il Napoli, quando va in trasferta durante il campionato, c'è pronta una canzoncina che i tifosi del calcio cantano con allegria in tutti gli stadi italiani, salvo poi dire che quelli non son tifosi: «Senti che puzza, senti che fetore, sono arrivati i napoletani...». Niente paura. Questa sera magari finirà a tarallucci e vino, come capita qui. Però, è vero, le voci di Napoli oggi hanno qualche accento di rabbia. Messaggi dai muri. «Che dolore non averti. Che gioia non vederti. Salutami Rosaria». Firmato, falce e martello. Viva Napoli campione, «in c... al settentrione». «A noi restano i problemi. A voi la rabbia». Piazza Trento e Trieste, il golfo e il sole stanco, e fa un caldo che soffoca. Al bar, Antonio Punito, maglietta forza Napoli, capelli lunghi e un filo di voce: «Ho comprato il biglietto solo per andare a vedere Maradona». Urla: «Noi tifiamo Argentina». Dagli altri tavolini, coro spontaneo: «Scemo, scemo». Signora un po' grassa, si asciuga il sudore, urla: «Grazie Italia, grazie Schillaci». Ragazzo, sorriso sdentato e zazzera scarmigliata: «Maradona è grande, ma noi siamo italiani!». Rosario Olimpo, 28 anni, disoccupato, segretario degli ultra Napoli, piazza Cavour, rione Sanità: «Faccio il tifo per l'Argentina». Spiegazione: «Non sono per quest'Italia razzista. Oggi chiedono il nostro aiuto, domani ci chiamano africani». II. presidente degli ultra, Gennaro Montuori: «E' un bel pasticcio! Abbiamo preparato uno striscione: Maradona, Napoli ti ama, ma l'Italia è la nostra Patria». Aggiunta: «Comunque non potremo mai essere con Berti. Ci .chiama il nostro pubblico. Ma quando mai? Si sbaglia proprio». Spiegazione: Berti preferì l'Inter, rifiutò Napoli. Gaetano Brandi, a passeggio con i bambini sul lungomare: «Mò siamo italiani...». Come dire: che ce vulite ffà. I figli: «Papà. Forza Napoli!» Gaetano Brandi: «Sempre». Come dire: amen. I figli: «Papà. E se segna Maradona?». Brandi: «Si applaude. Un giocatore come lui non merita fischi». I figli: «Maradona è meglio 'e Pelé». Brandi: «Se fosse la finale, tiferei Argentina. Ma questa è la semifinale. Se vince l'Ar¬ gentina incontra la Germania e le prende. E allora che vulimmo ffà? Germania mai!». Chiaro? Rione Pallonetto. Vincenzo Branna, barbiere, nascosto all'ombra nel negozio: «Che sfortuna, proprio Italia e Argentina dovevano incontrarsi?». Neanche una bandiera tricolore nei vicoli: come mai? Branna, con ironia: «E perché sì?». Salvatore Cantaleo arriva gesticolando: «Uhé uhé, viva Maradona. 10 tifo Argentina perché difendo la mia città, Napoli. Il signor Materassi...». Scusi? «Materazzi». E chi è? «Il presidente». Matarrese? «Eh, chillo là. Non doveva intervenire adesso. Doveva intervenire quando fischiavano l'inno dell'Argentina». Coro: «Argentina, Argentina». S'affaccia Maria al balcone: «Questi parlano, parlano. Poi vediamo che succede, alla resa dei conti, da che parte tengono 11 cuore». Ciro, il naso all'insù: uhé Mari, vuoi scherzare? Pierangelo Sapegno QUA /HA/00 AéH &e BASrì; MARADONA M6 HA DUe