America, la caduta degli dèi della Nasa di Giancarlo Masini

America, la caduta degli dèi della Nasa Una fuga di idrogeno anche nell'Atlantis: s'incrina la fiducia nell'ente che conquistò la Luna America, la caduta degli dèi della Nasa Dopo il fallimento di Hubble, a terra Unterà flotta di Shuttle SAN FRANCISCO NOSTRO SERVIZIO L'opinione pubblica e il mondo politico americano, insieme con quello scientifico e industriale, sono rimasti profondamente turbati dalla notizia diramata dalla Nasa: la messa a terra della «spaceshuttle» Atlantis, l'ultima ritenuta finora in condizioni di volare, delle tre navette rimaste in servizio dopo il disastro della Challenger del gennaio '86. L'astronave con il suo complesso di lancio era già sulla rampa di partenza a Cape Canaveral, in preparazione della missione militare nel cosmo che avrebbe dovuto prendere il via nei prossimi giorni. Nel corso dei collaudi predisposti prima del lancio i tecnici hanno scoperto una fuga di idrogeno dalla grande valvola di oltre mezzo metro di diametro che regola il flusso dell'idrogeno liquido dal gigantesco serbatoio ausiliario esterno ai motori principali della «shuttle». Il fatto in sé non sarebbe stato eccezionale se fosse capitato in situazione di normalità: una valvola di quelle dimensioni collegata ad un serbatoio alto come un palazzo di 15 piani, destinata a chiudere e ad aprire il passaggio del più volatile fluido esistente in natura, l'idrogeno, può avere una perdita. Sul piano tecnico ò accettabile se capita una volta. Non è ammissibile se invece succede di continuo sia alla stessa valvola sia alle identiche apparecchiature operanti nelle altre «spaceshuttle». Ed è ciò che è avvenuto per la Columbia, anch'essa spedita in riparazione, come pure per la Discovery. Tutto ciò significa che ci sono errori o nella progettazione o nella realizzazione delle apparecchiature in causa. Da qui la sorpresa e quindi le critiche alla Nasa (e alle industrie che hanno prodotto quei dispositivi) per la deficienza di opportuni controlli di qualità. Una fuga di idrogeno nelle prime fasi del volo potrebbe causare un'esplosione disastrosa. E si spiega così la sofferta decisione dei responsabili del volo. Il disappunto e le aspre critiche del mondo politico sono venute in quanto è apparso chiaro che nell'ente spaziale americano - nonostante il lavoro compiuto dopo la tragedia della Challenger e gli impegni di uomini e di capitali investiti nelle imprese spaziali - qualcosa non funziona. O comunque non funziona più come ai tempi delle imprese Apollo che portarono alla conquista della Luna. Questo guaio alle navette nessuno sa e può dire se la sospensione dei loro voli durerà settimane o mesi in dipendenza della lunghezza delle riparazioni, delle sostituzioni o addirittura di una nuova progettazione del sistema di regolazione dell'idrogeno - è capitato nel momento peggiore. Proprio nei giorni scorsi, il prezioso telescopio spaziale - costo un miliardo e mezzo di dollari -, lanciato recentemente nel cosmo con grande aspettativa da parte degli scienziati di tutto il mondo, ha mostrato di non poter funzionare a dovere. La causa: la distorsione della radiazione luminosa fra il grande specchio concavo che capta la luce degli astri e lo specchietto che, nel punto di fuoco dei raggi riflessi dal primo, respinge la radiazione luminosa verso gli strumenti di rilevamento. Imprecisioni minime ma sufficienti ad impedire che gli astri vengano fotografati come occorre per le ricerche astronomiche. Fra l'altro si è appreso che una certa strumentazione militare «top secret», usata per i collaudi dei telescopi e degli altri apparati ottici destinati ai satelliti spia, venne offerta ai responsabili dello «space telescope» perché provvedessero alle misure. L'offerta fu rifiutata dalla Nasa perché il grado di precisione richiesto per i telescopi militari, fatti per osservare la Terra, è inferiore a quanto occorre per gli strumenti astronomici. Gli scienziati militari hanno ribattuto che quella distorsione sarebbe stata sicuramente rilevata anche se il difetto di curvatura è inferiore al 4% del diametro di un capello. Il disappunto del pubblico e dei politici verso l'ente spaziale è esploso soprattutto al Senato dove era in corso una seduta della commissione per la scienza e lo spazio, e proprio sui guai del telescopio spaziale. Il senatore Gore ha detto senza mezzi termini che la questione principale è quella dei controlli di qualità: la Nasa non opera più come dovrebbe, è difficile mantenere la fiducia in essa. Le accuse dalla Nasa sono poi rimbalzate alle industrie che per conto dell'agenzia costruiscono le diverse apparecchiature. E le polemiche continuano. Giancarlo Masini

Persone citate: Cape, Hubble, Luna America

Luoghi citati: Columbia, San Francisco