Edberg, che rischio

Edberg, che rischio A Wimbledon lo svedese, in svantaggio per 2-1, rimonta a fatica l'israeliano Mansdorf Edberg, che rischio Nuovo falso allarme-bomba LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Stefan Edberg se l'è vista proprio brutta. Opposto all'israeliano Amos Mansdorf si è trovato in svantaggio di due set ad uno e dopo essersi riportato in parità ha sofferto le pene dell'inferno nel quinto set contro un avversario che malgrado la fatica era capace di aggiudicarsi cinque turni di battuta senza concedere un solo punto. Era una di quelle giornate in cui lo svedese perde il feeling con il suo gioco ma stavolta non ha mai mollato. Ha stretto i denti, ha sofferto come si richiede ad un campione, ha avuto pazienza nell'aspettare l'occasione propizia per cercare di risolvere a proprio favore un quinto set che l'ha visto sempre in affanno. Ed appena l'occasione si è presentata nel 15° gioco, grazie a qualche prima in meno e ad un doppio fallo del rivale, Edberg ha saputo tirare fuori dal suo cilindro un perfetto lob, un passante ed una risposta di rovescio lungo linea che gli hanno dato la palla break. E qui l'affanno si è scaricato sull'avversario che ha sbagliato una facile volèe di diritto, proprio il colpo più efficace insieme alla micidiale precisione del servizio. Edberg ha giustificato con il vento e la super partita dell'avversario la sua modesta prestazione. Ma lo svedese è dal primo turno che non serve con l'efficacia del passato (anche se ieri ha messo a segno il 73% di prime) ma soprattutto risponde malissimo e così anche il suo gioco ne patisce finendo per perdere il tempo nel colpire la palla. Per cercare il bis del successo riportato nel 1988, Edberg la prossima settimana dovrà fare lievitare il proprio gioco. Già a partire dalla sfida con Chang che, dopo avere patito nei primi due set la maggiore familiarità con l'erba dell'australiano Kratzmann, si è esibito in una fantastica rimonta. Al traguardo degli ottavi non è ancora arrivato Ivan Lendl. Il nero americano Bryan Shelton, 24 anni, n. 125 al mondo ha opposto vivace resistenza e la partita è stata sospesa per oscurità un set pari dopo due tie-break (7-2 per Ivan, 7-4 per Bryan) e proseguirà domani visto che la prima domenica il riposo è sacro a Wimbledon. Così, il vero ospite inatteso degli ottavi, al momento, è lo statunitense Brad Pearce, n. 120 della classifica mondiale, che ha saputo sfruttare al meglio l'occasione fornitagli dal tabellone con avversarii non impossibili come lo svedese Bathman, il giapponese Matsuoka e ieri ii ceko Milan Srejber, torre del torneo con i suoi m. 2,03'. «Prima del match, negli spogliatoi - raccontava l'americano, alto solo 1,75 - scherzavo con Bill Norris, il massaggiatore, e mimavo la partita come una sfida fra David e Golia. Solo che io sono entrato in campo senza la fionda. Ma ho dimostrato che anche sull'erba si può resistere alla potenza fisica dei giganti». Pearce, 24 anni, oggi festeggerà il traguardo raggiunto in un picnic ad Hyde Park con la moglie Cindy ed il figlioletto Jordan mangiando il tradizionale pollo fritto del Kentucky. Lui il suo Wimbledon lo ha già vinto. Pur di classifica inferiore a quella di Pearce, sono sopravvissuti gli australiani Mark Woodforde e Pat Cash, n. 175 e 142, ma la loro presenza negli ottavi non desta sensazione. Si tratta di giocatori che sull'erba hanno sempre offerto il meglio del loro tennis ed ora, smaltiti seri infortuni, stanno dimostrando di avere più che meritato la wild card ottenuta dagli organizzatori. Wimbledon continua a vivere, però, con l'incubo dell'Ira. Dopo un primo falso allarme al mattino, nel pomeriggio uno dei soliti pacchi abbandonati su una delle scale di accesso al «centre court» ha fatto interrompere un doppio fra FlachSeguso e Grabb-P. McEnroe, ha costretto a sgombrare di corsa tutto il pubblico, compresi i giornalisti dell'adiacente salastampa, ha fatto interrompere le telecronache, per circa mezz'ora. Ma fortunatamente, ancora una volta, tutto si è risolto in una bolla di sapone. Rino Cacioppo

Luoghi citati: Kentucky, Londra