La favola di Skuhravy di G. Gan.

La favola di Skuhravy La favola di Skuhravy Scoperto da Boniperti, va al Genoa CERNOBBIO DAL NOSTRO INVIATO Tomas Skuhravy, 25 anni a settembre quando indosserà la maglia del Genoa: nessuno al Mondiale ha segnato sinora come lui, eppure pochi mesi prima del torneo italiano era un eccellente sconosciuto. Nel presentare la probabile formazione, qualche giornale gli preferiva nello schieramento addirittura Kubik, nel rispetto dell'equilibrio tattico, oppure le altre punte, Griga del Feyenoord, oppure Luhovy dello Sporting di Gijon. Più esperti, spiegavano, meglio adatti al clima mondiale. Ma Skuhravy ha sorpreso-tutti già nella fase di qualificazione segnando 4 dei 13 gol coi quali la nazionale di Venglos si è assicurata Italia '90. A conferma del suo fiuto per tutto ciò che c'è nel calcio dell'Est europeo, il genoano Spinelli si era assicurato un'opzione che ora ha fatto scattare portando a casa la punta con un decimo di quanto ha incassato (10 miliardi per Fontolan) cioè un attaccante al quale tutti in questi giorni stanno guardando con molta attenzione. Alto 1,92, 90 chili, oggi alla 23a presenza, Skuhravy è la sorpresa della Cecoslovacchia assieme al compagno «tedesco» Knoflicek, quello che fuggì dal suo Paese assieme a Kubik e che in un primo tempo sembrava destinato alla Juventus. Dicono che Boniperti gli avesse assicurato un posto ma poi saltò fuori la squalifica della Fifa, il lungo intervallo per cui l'attaccante si allenò col Foggia di Zeman poi accettò l'offerta dell'Amburgo. Massiccio com'è, Skuhravy sorprende quando lo si vede lasciare l'attacco per correre ad aiutare la difesa, a costo di recuperi un pochino rudi come si è visto in occasione della gara con gli azzurri, vittima Schillaci che avrebbe sicuramente «meritato» il rigore per il fallo dell'attaccante dello Sparta Praga. Nativo di un piccolo villaggio a ridosso della capitale, Prerov Nad Lahem, Tomas ha esordito nello Sparta a 16 anni e dopo 8 stagioni è diventato uno dei giocatori più popolari della Cecoslovacchia, anche se risultava quasi sconosciuto all'estero. «Senza questo Mondiale - dice - sarei rimasto sicuramente uno dei tanti ignoti del calcio. La coincidenza della Rivoluzione, ha dato modo alla Federazione di riaprire le frontiere, di permettere ai migliori di tentare questa esperienza all'estero, come stanno già facendo diversi miei compagni. In Italia, poi, ho trovato ovunque tanto entusiasmo, tanta simpatia che mi sono detto: come sarebbe bello restare qui con la mia famiglia. Quando mi hanno accennato alla richiesta del Genoa, che aveva già un precedente accordo con la mia società, mi è sembrato di sognare. Ovunque abbia giocato, la Cecoslovacchia è stata accolta da simpatia, da applausi come non ci era mai capitato in altre parti d'Europa. Deve essere bella questa esperienza nel vostro campionato, voglio godermela sino in fondo». Ma prima - aggiunge Skuhravy - pensiamo alla Germania, squadra temibile perché candidata al titolo. Ci sarà da soffrire ma noi siamo disposti a farlo sino in fondo. A questo punto può succedere di tutto, anche che... il sottoscritto continui a segnare». Venglos aveva cercato di portarlo nella società che si appresta ad allenare, il Manchester United, ma l'accordo del Genoa era a prova di bomba e poi ha prevalso il parere dell'interessato, la sua volontà di giocare in Italia, allettato dai 400 milióni prospettatigli da Spinelli che cancellano anni di vita decorosa condizionati dalle 100 corone mensili. Sposato con Radka, laureata in legge, una figlia di nome Michaela, Skuhravy impazzisce per la Ferrari. E infatti da ragazzino sognava di correre in Formula 1 ; per ora si accontenta di altre corse, meno pericolose ma altrettanto esaltanti, a cominciare da oggi sul fronte tedesco, [g. gan.]