Gol, traversa, ma anche un po' di paura

Gol, traversa, ma anche un po' di paura Dopo la puntuale prodezza di Schillaci gli azzurri alzano le barricate e bloccano la carica dell'Eire Gol, traversa, ma anche un po' di paura E l'arbitro dice no ad altre due reti ROMA DAL NOSTRO INVIATO Verso l'Argentina, martedì a Napoli. L'Eire dei miracoli si è arresa lottando strenuamente sino al 90' ad una squadra azzurra sempre viva, e anche capace di soffrire, di chiudersi in difesa di fronte alle serrate di un avversario che ha confermato tutte le qualità atletiche e di carattere. Il rientro di Donàdoni è stato importante, il ree- oero finale di Ancelotti ha dato forza alla difesa, il sacrificio di Baggio in copertura utilissimo. Ma ancora una volta il trascinatore della squadra è stato Totò Schillaci e non solo per il gol che ha liberato lo stadio e i compagni dall'ansia che ormai li stava prendendo. Dopo tante schermaglie tra Genzano e Marino, Jackie Charlton e Azeglio Vicini non si sono fatti dispetti. Nessuna sorpresa, in campo le squadre che si sapeva, anche l'italiano Cascarino in panchina era previsto, com'era previsto da Vicini e dai suoi osservatori il tipo di partita che gli azzurri hanno dovuto affrontare fin dal calcio d'avvio. Un match durissimo, che gli irlandesi hanno impostato decisamente sulla potenza atletica, sullo scatto, sulle chiusure difensive e sui rilanci profondi con continui scambi di posizione sul fronte offensivo tra Quinn ed Aldridge che hanno «portato a spasso» i nostri difensori. Gli spostamenti di Quinn ci hanno permesso anche di apprezzare un Maldini a tutto campo invece del timido giocatore da fascia. A lungo, il nostro attacco non è riuscito a trovare il bandolo di una matassa intricata, complicata dalla potenza fisica della coppia centrale Me Carthy (che ha preso in consegna Schillaci con una marcatura durissima, una baruffa continua) e Moran mentre Morris chiudeva sulla fascia destra e Staunton proteggeva la sinistra, ma si infilava poi davanti creando non pochi problemi per Bergomi. Gli azzurri cadevano anche nella trappola del fuorigioco, e dove• vano accettare la battaglia a viso aperto dimostrando sicuramente coraggio e carattere. Per una ventina di minuti, è stata una sofferenza. Ha cercato d'interrompere la pressione avversaria Ferri al 5' con una bordata bassa su punizione deviata in angolo, mentre al 9', su una puntata isolata, Donadoni ha costretto Bonner a uscire di piede fuori area. Donadoni e Baggio, malgrado i loro continui scambi sul fronte offensivo, perdevano gli scontri diretti sul piano atletico, era solo Schillaci a reggere, accettando le botte e restituendole. Al 25' un brivido per Zenga. Cross dalla destra di McGrath, sul pallone alto, eccezionale stacco di Quinn che so- vrastava Maldini e costringeva Zenga ad un volo sulla sua destra per bloccare il pallone. Intanto gli azzurri cominciavano a capire qualcosa, si staccavano dalle marcature e accettavano la lotta aperta. De Agostini era fra i più pronti a lottare. Al 32' Maldini, su cross dalla destra, si prendeva la rivincita su Quinn, il suo colpo di testa mandava il pallone appena alto sulla traversa. Inutile al 34' lo scatto e il gol di Baggio, partito chiaramente in fuorigioco, ma al 37' la ca¬ valleria leggera ubriacava i giganti della difesa di Charlton. La palla viaggiava da destra a sinistra, Giannini la lavorava per Donadoni il quale faceva partire una sassata che Bonner ribatteva come poteva. Schillaci entrava da sinistra e aveva visto il gol già prima di deporre la palla in rete: stupenda, infatti, la freddezza nel colpire di piatto nell'angolo lungo. Una manovra rapida De Napoli-Giannini-Baggio portava questi a toccare in profondità per Schillaci. Splendida l'azio¬ ne, appena lungo l'ultimo tocco e Totò si arrabbiava un poco. L'apertura del secondo tempo vedeva gli italiani ancora capaci di mettere in soggezione gli avversari, i quali per altro non rinunciavano a replicare, pur se la manovra della squadra di Vicini appariva più rapida della loro. Il gol di Schillaci era stato il doping giusto, e lo stesso centravanti sfiorava il raddoppio con una terribile punizione da trenta metri che «bucava» Bonner rimbalzando fra traversa e terreno. Impressione di gol, ma nessuna protesta degli azzurri. La paura riportava in avanti la formazione di Charlton, e si iniziava per gli azzurri un lungo periodo di sofferenza. Vicini al 62' sacrificava Giannini per irrobustire il centrocampo con il rientro di Ancelotti ma sulla bilancia del gioco, si vedeva che mancava l'uomo capace di tra¬ sformare i rilanci difensivi in appoggi per Schillaci. La pressione dell'Eire si accentuava, doveva arretrare anche Baggio, Ancelotti faceva muro al limitare dell'area. Agli azzurri toccavano i rischi e restava il contropiede. Ne azzeccava uno Serena, subentrato a Baggio al 70' su un lancio verticale di Baresi ma l'attaccante centrava in pieno col suo tiro il portiere Bonner. Brividi grossi sul finale. Zenga all'88 compiva l'unico errore di una partita splendida mancando un intervento alto ma Ferri allontanava e Donadoni teneva palla con il dribbling per fare prendere fiato ai compagni. E allora partiva ancora Schillaci per noi in posizione regolare, ma il guardialinee lo bloccava alzando la bandierina. Bruno Perucca ITALIA m EIRE 1 ZENGA 7 ■ 1 BONNER 6 3 BERGOMI 6 2 MORRIS 6,5 2 BARESI 6,5 4 MCCARTHY 6,5 6 FERRI 7 5 MORAN 7 7 MALDINI 7 3 STAUNTON 6,5 17 D0NAD0NI 7 8 HOUGHTON 7 11 DENAPOLI 6,5 7 MC GRATH 7 13 GIANNINI 7 13 TOWNSEND 6 9 (62' ANCELOTTI) 6,5 11 SHEEDY 6,5 4 DEAGOSTINI 7 9 ALDRIDGE . 6,5 19 SCHILLACI 7,5 16 (80'SHERIDAN) 6 15 BAGGIO 6,5 17 QUINN 6,5 20 (70'SERENA) 6 10 (54'CASCARINO) 6 All.: VICINI 7 All.: CHARLTON 6 0 Arbitro: CARLOS SILVA VALENTE (Portogallo) 6,5 Rete: 37' Schillaci Ammoniti: 35' De Agostini, 43' Me Carthy Biglietti venduti: 73.303; incasso 5.806.911.000 lire. LA TRAVekCA A22,URR£ -'\ i<p> : | ti prosate:

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