Tripudio vip di F. Ver.
Tripudio vip Tripudio vip Solo Carraro rifiuta la 'ola' ROMA DAL NOSTRO INVIATO Tribuna d'onore affollatissima. Tra i vip, il presidente del Consiglio Andreotti, i ministri De Michelis, Gava, Fracanzani, Gaspari, Maccanico, Pomicino, il primo ministro irlandese Haughey accompagnato dal ministro dello sport Fahey, il presidente del Senato Spadolini, il senatore Fanfani, il sindaco di Roma Carraro, il presidente della Fifa Havelange con il segretario Blatter, i presidenti dell'Ili, Nobili, della Federcalcio, Matarrese, del Coni, Gattai, e il tenore Placido Domingo. Nell'intervallo è un coro di elogi per Schillaci. «E' bravissimo - dice entusiasta Spadolini . E' il punto forte della squadra e la miglior risposta al razzismo anti-meridionalista». E azzarda: «Peccato, non riuscirò a essere a Napoli per la semifinale». A fine partita, quando il suo ottimismo si rivela aver azzeccato il pronostico, è il delirio. Molti vip hanno fatto la «ola», dimenticandosi il «protocollo». Non Carraro, che però spiega subito: «Zenga mi ha detto che la "ola" lo infastidisce, per questo sono restato fermo al mio posto». Matarrese, commosso abbraccia chiunque gli capiti sotto tiro, sia hostess, sia ministro, dicendo convinto: «L'Italia di Vicini ha avuto solo successi limpidi, meritati, e prestazioni ottime. Aspetto ora il tifo partenopeo alla semifinale contro l'Argentina di martedì. Non sarà certo più tiepido di quello di Roma. I napoletani dovranno per una volta dimenticarsi di Maradona. Sarà doveroso, ma sicuramente verrà spontaneo, l'applauso agli azzurri». Andreotti annuisce e sussurra: «Questo comunque era l'osso più duro». L'elenco dei vip in tribuna è infinito. Molti personaggi dello spettacolo, ma il famoso complesso rock degli U2 ha preferito mescolarsi ai tifosi irlandesi. Sono tantissimi anche i tecnici. Tra loro Boniperti al settimo cielo: «Fortissimi loro. Ma noi bravissimi». [f. ver.]
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