Esordisce la tessera del pane

Esordisce la tessera del pane Esordisce la tessera del pane A Mosca la nuova tappa del razionamento MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I moscoviti le hanno già ribattezzate «biglietti da visita per i negozi». Ma sono tessere per comprare alimentari e altri generi di grande consumo. Tessere con tanto di fotografia da esibire al termine delle file per ottenere la carne, il latte, il pane o le scarpe. I quasi nove milioni di abitanti della capitale sovietica dovranno utilizzarle da domani, per ordine dell'amministrazione cittadina. E nel giorno dell'apertura del 28° Congresso del partito comunista, la spesa con la tessera a Mosca diventa quasi il simbolo dei tanti problemi che la perestrqjka deve ancora risolvere. Un simbolo non nuovo, perché già dal 28 maggio i moscoviti-erano costretti a mostrare il loro passaporto per fare acquisti nei negozi e perché in quasi tutta l'Urss ci sono già da tempo forme più o meno rigide di razionamento. Ma questa «vizitka» è la codificazione di una situazione d'emergenza. Anche costosa, perché il Comune di Mosca ha stanziato ben sei mi- lioni di rubli — un miliardo e 200 milioni di lue al cambio ufficiale — per stampare le tessere che dovranno essere usate da tutti i cittadini, a partire dai 14 anni d'età, e che sarannqdistribuite dalla capillare réte dei «comitati di quartiere». La tessera sarà necessaria per l'acquisto di una lunga lista di generi di consumo, e in particolare di tutti gli alimentari, nei negozi di Stato. Nei «mercati kolkosiani» o nelle prime cooperative che cominciano a vendere direttamente al pubblico i loro prodotti, i moscoviti potranno tenere in tasca la loro «vizitka», ma saranno costretti a pagare prezzi dieci, quindici volte superori a quelli dei magazzini pubblici perché nelle neonate forme di commercio privato i prezzi sono liberi. Quello della «tessera di consumo» non è ancora un sistema diretto di razionamento, ma è un mezzo per limitare la vendita alle persone residenti a Mosca e impedire che i già scarsi rifornimenti della capitale siano saccheggiati dai cosiddetti «turisti economici», dagli abitanti delle città vicine che si riversavano a Mosca alla ricerca di qualcosa da comprare il sabato e la domenica. Per arrestare questo flusso, che in estate toccava la vetta di due milioni di-persone in ogni fine settimana, il sindaco di Mosca, Popov, aveva già introdotto la «spesa col passaporto». Ma questa misura d'urgenza era stata molto criticata. Contro l'uso del passaporto per fare gli acquisti era insorto anche il Procuratore di Mosca. «Un documento ufficiale d'identità sovietico non può essere usato come una tessera alimentare», aveva detto il primo magistrato della capitale. E avevano p?etestata-<fflche le commesse dei negozi che avevano, addirittura, chiesto un aumento per compensare il lavoro supplementare del controllo dei passaporti, te. s.]

Persone citate: Popov

Luoghi citati: Comune Di Mosca, Mosca, Urss