Dieci giorni di guerra per Gorbadov di Enrico Singer

Dieci giorni di guerra per Gorbadov Riformisti, radicali, conservatori: dopo 70 anni il partito rischia la scissione Dieci giorni di guerra per Gorbadov Da domani il Congresso delpcus MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lo striscione celeste, teso tra il monumentale Maneggio degli Zar e un lampione, saluta i delegati al 28° Congresso del pcus. Un altro striscione, sempre celeste, augura nuovi successi alla perestrqjka tra i due palazzi che chiudono la via Frunze: quella che le auto ufficiali attraverseranno domattina per raggiungere la «Borovitzkie Varota», una delle torriingresso del Cremlino. I due striscioni sono gli unici segni visibili delle assise del partito comunista. Non una bandiera rossa per la città, non una foto del segretario generale o dei membri del Politburo. Per questo appuntamento che potrebbe cambiare la storia dell Urss, i vecchi simulacri della liturgia sovietica sono già scomparsi dalle strade. Il clima è austero. Quella che sta per cominciare non è davvero una kermesse fatta di inni e di applausi, ma una battaglia tra diversi progetti che - per la prima volta nella storia del pcus - sono rappresentati da piattaforme diverse. Ed è anche una battaglia tra leader. Michail Gorbaciov aprirà il confronto leggendo il suo rapporto politico. Un bilancio di quanto il capo del Cremlino ha già fatto per rinnovare il partito e, soprattutto, un'indicazione di quanto intende fare per realizzare quel «socialismo de- mocratico e umano» nuovo obiettivo del pcus. Ed è su questo che per dieci giorni i 4683 delegati discuteranno nel' Palazzo dei Congressi. Gorbaciov dovrà conquistare una maggioranza sul suo progetto contestato sia dai conservatori, sia dai radicali. Un anticipo dell'asprezza del dibattito lo ha dato ieri, in una intervista alla «Pravda», Egor Ligaciov, capofila della «vecchia destra» del partito. Una contestazione puntuale della linea gorbacioviana. Il pcus «deve rimanere un partito di avanguardia» e non trasformarsi in un «club politico dove ognuno parla, ascolta e poi se ne va a casa», la scelta strategica deve «rimanere marxista-le¬ ninista». Ligaciov si chiede: «dove siamo arrivati? Tutto quello che distrugge il socialismo viene presentato come perestrqjka. Tutto quello che vuole difenderlo, come conservazione. La storia metterà ognuno al posto giusto. Io mi considero un realista e mi accorgo che le decisioni non sempre ben ponderate, l'improvvisazione, l'incoerenza sono i mali maggiori da evitare». Negli rmbienti ultra-radicali di Mosca il nuovo attacco del leader conservatore è considerato come una pre-candidatura. Come una sfida diretta a Gorbaciov al quale Ligaciov aveva già «consigliato» di lasciare la segreteria nell'inter¬ vento pronunciato durante il Congresso del pc russo. Ma Ligaciov appare isolato anche all'interno della corrente conservatrice. Certo il leader settantenne darà battaglia contro Gorbaciov. Tuttavia, gli uomini con i quali il capo del Cremlino dovrà fare i conti saranno gli esponenti della «nuova destra» del pcus. Personaggi come Ivan Polozkov, neo-segretario del pc russo, che puntano più a frenare la barca della perestrqjka che a rovesciarla. Anche perché la leadership di Gorbaciov nella sua doppia veste di Capo dello Stato e del partito è stata ormai riconosciuta da molti esponenti della «nuova destra». In questo scenario di com¬ promesso, la nuova"carica di presidente del pcus non dovrebbe sfuggire a Gorbaciov e lo scontro più seiTato si accenderebbe sulla poltrona di primo segretario, prevista dallo statuto che dovrà essere approvato dal Congresso. Per questo incarico un nome predomina: quello del ministro dell'Interno, Vadim Bakatin, «giovane leone» dalla corrente dei gorbacioviani moderati. L'esito della battaglia tra gorbacioviani e conservatori dipenderà anche dalla posizione dei radicali. Eltsin per ora tace. Ma i super-progressisti di «Piattaforma democratica» hanno ripetuto che nel caso di una «svolta a destra del pcus» la loro permanenza nel partito diverrà impossibile. Ieri Gorbaciov ha compiuto un gesto che i progressisti hanno apprezzato. Alla vigilia del Congresso un decreto presidenziale ha restituito la cittadinanza sovietica a tre personalità del dissenso che Breznev aveva costretto all'esilio: gli scrittori Alexandr Zinoviev, Vladimir Maximov e Jaures Medvedev, fratello gemello-dello storico Roy Medvedev, deputato dell'Urss. Il più noto dei tre, Zinoviev, è l'autore di «Cime abissali», «Avvenire radioso», «Homo sovieticus» e il suo ultimo libro s'intitola «Katastrojka»: una critica radicale della perestrqjka. Enrico Singer 5 M ìiìih m mmt Il IL; 2 Anche per le vie di Mosca si prepara il Congresso del pcus

Luoghi citati: Mosca, Urss