Porta Nuova di meraviglie

Porta Nuova di meraviglie Parking a piastra, camminamento periscopico, hotel a cinque stelle Porta Nuova di meraviglie E l'atrio «apiramide» come al Louvre La stazione di Porta Nuova con la sala d'accesso a forma di piramide, come quella inaugurata nel cortile del Louvre. Intorno aiuole e giardini. A 20 metri d'altezza un camminamento «a periscopio», in vetro o plexiglass trasparente. Dovrebbe collegare corso Vittorio Emanuele con il parcheggio a «piastra» a tre piani sfalsati che, partendo dalla fine delle attuali pensiline, arriverebbe al ponte Sommeiller. Un ponte trasformato in piazza, «aperto» anche su corso Raffaello: con in mezzo un monumento-obelisco o una fontana. Invece all'altezza del corso Marconi, un lussuosissimo albergo a 5 stelle, alto sette piani, con due torri laterali. E ancora: un doppio collegamento - sottopasso per le auto e sopraelevato per i pedoni (con supermercato) - a congiungere corso Sebastopoli e corso Spezia. Sono le novità contenute nel progetto di riqualificazione delle aree ferroviarie del Compartimento piemontese con l'obiettivo di fare nascere il «trenoporto» di Torino, punto di riferimento dei treni ad alta velocità. Ne consegue una rivoluzione urbanistica quantificata per ora in 1000 miliardi. Il plastico di questa «vetrina delle meraviglie» è già visibile negli uffici direzionali dell'Ente Ferrovie, in una sala conferenze. L'incarico di valorizzazione del patrimonio dell'ente è stato affidato fin dal 1986 agli architetti Gabetti, Baldizzone e Fioravanti che hanno prodotto uno studio anche in relazione al piano regolatore di Torino. Non sembrano sogni nel cassetto, come d'altronde tengono a precisare i responsabili compartimentali. Cosa manca? Non i soldi, visto che al progetto potrebbe dare corpo in tempi brevi una società mista: Comune, Regione, Provincia, Ente Ferrovie, e imprese a capitale privato, oltre a banche per i finanziamenti. Piuttosto sembra mancare la sollecitudine delle istituzioni locali. Così ciò che potrebbe essere completato alla vigilia del Duemila, rischia di essere rimandato a chissà quando. Spiega il direttore compartimentale Luigi Di Giovanni: «L'Ente Ferrovie ha un piano di investimenti, già approvati dal ministro competente, che riguarda Piemonte e Torino. Oltre allo scalo merci di Orbassano, le linee Torino-Modane, Torino-Milano-Venezia-Trieste e Torino-Genova-Roma-NapoliReggio Calabria. In tempi brevi ci sarà l'ulteriore velocizzazione delle linee, nazionali e internazionali (Spagna, Francia, Svizzera), e l'interscambio più frequente tra ferrovia e mezzi pubblici. Inoltre c'è il piano di sviluppo del patrimonio: Porta Nuova e aree collaterali. Il progetto redatto dagli architetti risponde in modo affermativo alla possibilità di riqualificare le grandi aree delle stazioni. Chiediamoci infatti, o meglio, immaginiamoci quale funzione potrebbe avere Porta Nuova, stazione di lungo percorso, integrata con altri trasporti regionali». Quindi occhio all'avveniristico (non certo utopistico) progetto; che prevede: demolizione di tutte le strutture che oggi fanno corona al fabbricato nlSnumentale della stazione; trasferimento degli uffici compartimentali nel palazzo delle poste di via Nizza; albergo a 5 stelle, in asse con il corso Marconi; costruzione di un centro congressi, dove c'è ora il dopolavoro, al fondo di via Sacchi angolo nord di corso Sommeiller). In più: sul lato opposto del corso Sommeiller, nuovi palazzi per il terziario e per l'edilizia residenziale, con aree verdi in abbondanza. Spostandosi più a Sud: oltre al «doppio ponte», stradale e commerciale («sulla falsariga del Ponte Vecchio di Firenze»), anche un nastro di scorrimento rapido, oppure uh «ascensore orizzontale» per pedoni; questo mezzo di comunicazione celere dovrebbe collegare la stazione Lingòtto '(corredata anch'essa di un albergo di buon livello) con il grande complesso industriale Fiat Lingotto. Ivano Barbiero qm«imgtnrTRcnnSfpsgg

Persone citate: Baldizzone, Fioravanti, Gabetti, Ivano Barbiero, Parking