Applausi a Volkov mancino per forza

Applausi a Volkov mancino per forza TENNIS A Wimbledon bene anche Ivanisevic Applausi a Volkov mancino per forza LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Due mancini alla ribalta di Wimbledon. Alexander Volkov e Goran Ivanisevic cercano di rimediare all'assenza di Connors e alla repentina eliminazione di McEnroe, i migliori sinistri dell'era open. Ieri il ventitreenne sovietico ed il diciannovenne jugoslavo si sono qualificati con tutta facilità per gli ottavi battendo rispettivamente la grande speranza svizzera Marc Rosset e Derrick Rostagno, giustiziere di McEnroe. A dire il vero, Volkov è un mancino anomalo. Aveva infatti cominciato a giocare da destro e solo in seguito a una doppia frattura a gomito e spalla destra (caduta dalla bicicletta e fallito scavalcamento di un cancello) per evitare di chiudere col tennis si è trasformato in mancino con un eccezionale sforzo di volontà. A Wimbledon aveva provocato grande sensazione nel 1987 quando, n. 503 della classifica, superate le qualificazioni seppe arrivare sino al 4° turno prima di cedere a Gilbert. Poi era stato finalista lo scorso anno a Milano, ma i progressi, pur essendo salito al 78° posto, non erano stati pari al talento. Ora sembra avere raggiunto la sospirata maturità. Alla vigilia di Wimbledon, in Olanda, al torneo su erba di Rosmalen è arrivato in finale superando Delaitre, Grabb, Layendecker e Patrick McEnroe prima di cedere a Mansdorf. Il modo giusto per trovare la forma che gli ha permesso qui a Wimbledon di spianarsi la strada malgrado gli ostacoli rappresentati da Zivojinovic, Van Rensburg e Marc Rosset. La prossima settimana spera di superare il traguardo del 1987 ai danni di Kevin Curren, il sudafricano di passaporto americano, che perse la finale '85 sotto i colpi di bazooka del ragazzino Becker. Se Volkov ieri si è qualificato in tre soli set, Curren ha sudato per cinque per domare il ceko Novacek, ma ha l'attenuante, visti i suoi 32 anni, di averne dovuti disputare altri cinque il giorno prima per domare l'insidioso sudafricano Muller. Goran Ivanisevic, il ragazzino dalmata, grande speranza del tennis jugoslavo, e mancino autentico, con quel pizzico di estro e relativa follia che sembra contraddistinguere tutti coloro che si affidano alla sinistra, ha vinto in maniera ancor più facile di Volkov. Il servizio bomba per fluidità e velocità di leve della pertica di Spalato (ben 17 aces), la incredibile facilità nel trasformare in colpi vincenti le risposte hanno costretto subito alla resa Rostagno, che non ha mai mostrato la vivacità e lo scatto palesati contro McEnroe. «L'erba è la mia superficie preferita» ha sempre affermato Goran, ma sinora si è limitato a vincere con due soli colpi, la battuta e la risposta al servizio, costretto solo in poche occasioni a giocare il terzo elemento del gioco necessario su questi campi, la volée. La curiosità ora sta tutta nel vedere come se la caverà il ragazzino quando servizio e risposta non basteranno più per domare gli avversari. Con facilità superiore a quella di Ivanisevic è approdato nei quarti anche Pat Cash che ha lasciato soli sei giochi ad Aguilera: sono così giustificati gli organizzatori di Wimbledon che avevano negato allo spagnolo il ruolo di testa di serie, malgrado fosse n. 16 Atp e mancassero ben quattro dei giocatori che lo precedevano nella classifica mondiale. E' la conferma che il tennis su erba è sport ben diverso da quello sulle altre superfici. Ancora una vittoria faticata per Boris Becker ma l'americano Dan Goldie era un outsider da prendere con le molle dopo i quarti raggiunti lo scorso anno battendo giocatori come Evernden, Connors, Masur e Zivojinovic prima di perdere con Lendl costringendolo a due tiebreak consecutivi prima di cedere per cappotto nel terzo. Becker ha giocato meglio in risposta di quando aveva il servizio, otteneva con relativa facilità il break ma poi non riusciva a mantenere il proprio turno di battuta. Rino Cacioppo Rino Cacioppo Singolare, 3° turno: CurrenNovacek 6-2, 4-6, 1-6, 7-5, 6-3; Volkov-Rosset 6-3, 6-4, 7-5; Ivanisevic-Rostagno 6-2, 6-2, 6-4; Gilbert-Haarhuis 6-1, 3-6, 6-1, 6-2; Wheaton-Svensson 26, 6-7, 6-1,6-0, 6-4; Cash-Aguilera 6-1, 6-1, 6-4; Becker-Goldie 6-3, 6-4, 4-6, 7-5. Donne, 3° turno: Graf-Kohde Kilsch 6-0, 6-4; Capriati-R. White 7-5, 6-7, 6-3; NovotnaFaull 6-2, 6-1; Fendick-Gavaldon 6-1, 6-1; Seles-Minter 6-3, 6-3; Henriksson-Reinach 3-6, 6-3, 6-3; Sukova-Dechaume 64 6-3; Garrison-Leand 6-0 6-3

Luoghi citati: Londra, Milano, Olanda, Spalato, Wimbledon