Camerun per sé e l'Africa di Franco Badolato

Camerun per sé e l'Africa Camerun per sé e l'Africa Sfida Biyik-Millaper un gol a Shilton CASERTA DAL NOSTRO INVIATO Dopo tre settimane di ritiro nella Sierra di Selva di Fasano, la comitiva del Camerun ha traslocato nella reggia casertana. E, d'incanto, tutto il gruppo ha avuto la sensazione che le vacanze siano finite. Domani è in gioco qualcosa di più di una qualificazione alla semifinale di un Mondiale. Il calcio africano ha compiuto enormi progressi, ha avuto in questa edizione di Italia '90 la giusta consacrazione anche per merito del Camerun. Ma domani c'è una sfida che potrebbe, in caso di successo, ribaltare l'intero mondo del pallone. Si affrontano al San Paolo la vecchia Inghilterra e il nuovo Camerun, si disputa la battaglia tra la più antica federazione calcistica e la più giovane (fondata nel '59, affiliata alla Fifa solo nel '62). Gli inventori del calcio contro i probabili protagonisti assoluti del calcio del 2000. Il presidente federale Totokè si augura che la sua squadra, pur priva di quattro titolari, tutti squalificati, possa fare bella figura: «Ma anche se dovesse andarci male sono convinto che prima di uscire dai mondiali avremo venduto cara la pelle contro gli inglesi di mister Robson». Nella sfida c'è anche un po' di revanchismo e quel mister non è buttato lì a caso. Prendete capitan Tataw, ad esempio. Suo padre è stato lo chaffeur di un colonialista di sua maestà britannica nella zona del Camerun ex inglese. Sta raccontando queste cose quando viene circondato dai dirigenti cameru¬ nesi. «Le raccomandiamo di avere tatto» è la frase che percepiamo. E Tataw si fa guardingo: «Ma sì, in fondo non ho grandi ricordi del dominio inglese. Sapete che cosa dico? Che si tratta soltanto di una partita di calcio, uguale alle altre». Non la giocherà lo squalificato N'Dib, un altro giocatore nativo della zona posseduta dagli inglesi. Dunque, l'attesa del match con l'Inghilterra ha trasformato non poco la comitiva africana. Fino all'altro giorno, nonostante i problemi e le polemiche sorte per una serie di voci, seccamente smentite, attorno a presunti ammanchi nelle casse federali, di mancati pagamenti ai giocatori, c'era un clima festaiolo. Ieri mattina abbiamo orecchiato un colloquio tra due calciatori, entrambi con la valigia in mano. Uno confidava all'altro: «Avendo superato il primo turno il nostro dovere l'abbiamo fatto». «Sì, ma continuiamo a dire che giocheremo per vincere, tutto può servire...». Il et Nepomniachi smentisce che tra i suoi uomini possa essersi insinuata una pericolosa aria di smobilitazione: «Ve lo garantisco io, che sono in fin dei conti l'unico vero patron della squadra». E Milla già si prepara a una mini-maratona (per lui anche 40-45 minuti sono ormai enorme fatica): «Non sto molto bene, ho la spalla destra che mi duole - ammette -, ma vedrete che farò in tempo a segnare un gol agli inglesi. Se non ce la farò io vuol dire che ci avrà già pensato il mio compagno Oman Biyik. Deve ancora migliorare molto, ma è sulla buona strada, si affermerà». Segnare una rete a Shilton. Chissà che anche questo non diventi uno sprone in più per i ragazzoni del Camerun. Battere la perfida Albione superando il mitico portiere, quello che ha battuto ogni record di presenze in nazionale. In fondo se N'Kono ha dei problemi sui tiri da lontano, la sua presa non è sicuramente uguale a quella di un tempo, non starà meglio Shilton, ormai oltre le 40 primavere. Oman Biyik ha un debito da saldare nei confronti della storia. Ha battuto i campioni del mondo in carica dell'Argentina nel match inugurale, come sottrarsi alla possibilità di battere anche gli inventori del calcio? «E' un grande avvenimento quello che si profila - afferma Biyik -. Si affrontano due generazioni e spero che sia divertente soprattutto per il pubblico. Noi sappiamo che loro sono tecnicamente superiori e vorranno ricacciarci indietro nel tempo. Per questo ci batteremo fino alla morte, se sarà il caso. Onestamente sulla carta abbiamo solo il 45 per cento di possibilità di spuntarla ma a ben guardare sono già molte». Dicono che Biyik soffra Milla, capace di segnare quattro gol in poco più di 90' giocati mentre lui in 360' ne ha realizzato uno solo. Allora si inalbera: «Se Milla segna è perché la squadra ha saputo compiere un ottimo lavoro in precedenza. Io mi auguro che sia così anche con l'Inghilterra». Milla, in un angolo, sorride sornione strizzando l'occhio alla storia... Franco Badolato

Persone citate: N'kono, Nepomniachi, Shilton