Lineker, s'alza e cammina

Lineker, s'alza e cammina Lineker, s'alza e cammina Guarito il goleador inglese che intanto s'informa su Torino NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO Colpo di scena, fermi tutti. Gary Lineker, descritto l'altro giorno da Bobby Robson come un malato senza speranza, dal punto di vista del calcio, s'intende, ieri è guarito di colpo. Un miracolo, a meno che il tecnico dell'Inghilterra, forse stanco di ripetere le stesse cose ogni giorno, una noia, non abbia pensato di ravvivare un poco l'atmosfera gonfiando lui, stavolta, e non la stampa, la vicenda dell'attaccante e del suo alluce ferito. «Lineker dice che può giocare? Bene, mi fa piacere saperlo» ha sorriso Bobby Robson facendo il finto tonto con la truppa cammellata che sudava sotto il sole. Bobby tiene sempre le conferenze stampa all'aperto, evitando l'ombra con cura sospetta: qualcuno, malignamente, sostiene che cerchi di abbronzarsi per avere successo con le donne. Qualcun altro, più realisticamente, assicura che vuole far soffrire i suoi nemici giornalisti. Giovedì il tecnico aveva posto un ultimatum: o Lineker si allena o sono costretto a lasciarlo fuori. Era un bluff, è ovvio. Il buon Gary, intanto, faceva passerella nei corridoi e nei giardini dell'albergo, dovunque ci fosse qualcuno appostato con un microfono o un taccuino. Portava sandali da spiaggia, senza calze, e mostrava la sua unghia di colore normale, il suo dito appena un po' gonfio. Mostrava e diceva: «Giocherò di sicuro: e l'Inghilterra bàtterà il Camerini». Le previsioni sono queste, anche se il saggio Lineker ha posto una condizione, cioè che la squadra sia quella che ha superato il Belgio, nello spirito e anche negli uomini. «Giochiamo meglio con il libero» ha spiegato, e la stessa cosa ha ribadito Waddle. Il problema è di vedere se Bobby Robson ascolterà il parere dei suoi giocatori, specie di quelli che contano di più in campo e fuori. Noi crediamo che lo farà, e dunque che giocheranno gli stessi del Belgio con l'unica variante di Platt, il nuovo eroe, al posto di McMahon. «Abbiamo 99 probabilità su 100 di arrivare in semifinale», ha detto Waddle. Bobby Robson si è molto seccato quando qualcuno gli ha chiesto se la semifinale non possa essere una rivincita contro le critiche. «Critiche? Quali critiche? L'Inghilterra ha perso solo una volta nelle ultime 23 partite e dunque con capisco cosa volete dire». L'ha capito benissimo, in verità, ma da quando ha fatto la rivoluzione, piegandosi alle esigenze della tattica, Bobby Robson è convinto che gli inglesi abbiano inventato per la seconda volta il calcio. «Il nostro girone era il più difficile: e poi voglio proprio vedere cosa combinerà l'Italia con l'Eire» ha aggiunto con vaga minaccia ricordando che ia squadra di Jackie Charlton è imbattuta da quasi 2 anni, e che una ragione c'è. Ovviamente, per buona pace di Vicini, speriamo che Robson sbagli. Gary Lineker, invece, si è mantenuto sul terreno suo. Il Camerun, i gol, la classifica cannonieri, persino un rapido accenno, fra sorrisetti vari, a queste voci che lo danno al Torino, l'anno prossimo. Gary ha detto, anzi ha ripetuto, che lui è del Tottenham fino al '93 e che pertanto spetta al club decidere. Rispetto a due settimane fa, però, ci è parso più interessato. E anche più informato sul Torino e la sua storia. «Ma ora devo solo pensare al mondiale» ha aggiunto. Il mondiale che per lui, forse, comincerà solo domenica. Il capocannoniere del Messico, una rete finora, non si è per niente arreso. «Posso ancora vincere la classifica dei marcatori. Anche Paolo Rossi, in Spagna, segnò sei gol soltanto nella fase finale del mondiale: e se c'è riuscito lui, con tutto il rispetto, non vedo perché non dovrei sperarci anch'io». Poi ha concluso, ridendo: «In ogni caso vorrei che la classifica non la vincesse Milla». Cario Coscia