Italia, devi crescere

Italia, devi crescere Stasera gli azzurri contro l'Eire con Donadoni al posto di Berti Italia, devi crescere ALLORA siamo arrivati alle prime grandi decisioni del Mondiale. Entrano in ballo pesantemente vari fattori, compreso il caldo, compreso il fatto di giocare il pomeriggio o la sera, compreso il fatto cu disporre di intervalli corti o lunghi fra i vari impegni. Ma attenzione, non è detto che il poter disporre fra due partite di un maggior tempo rispetto al rivale sia sempre di giovamento: in un torneo ad alta tensione il riposo può significare perdita di ritmo. Dell'Eire che affronta l'Italia ho già parlato, ed ho parlato sempre bene. Gente, quella irlandese, che ama il football, e che ama giocarlo a tutto campo, senza troppe preoccupazioni tattiche. La sua ingenuità può diventare un'arma, il suo atletismo è a priori un punto di vantaggio. Dall'Italia ho avuto una grande impressione nelle partite contro l'Austria e la Cecoslovacchia, un po' meno nelle altre due: gli azzurri (che stasera schierano Donadoni al posto dello squalificato Berti) potrebbero ripetersi, e perché no anche migliorarsi. Il torneo mondiale offre un programma avvincente anche al di là dei nomi che non sempre sono quelli della grande tradizione calcistica, e che forse creano in qualcuno una sorta di delusione. Si chiedono novità, e quando ci sono si storce il naso: non mi pare logico né giusto tutto ciò. Io credo che ci saranno comunque grosse partite, e sarò l'ultimo a stupirmi se il Camerun accederà alla semifinale, nonostante l'handicap dei quattro squalificati e nonostante quell'altro handicap che si chiama Inghilterra da battere. Spero che si possa sempre vedere un football sano, con gli arbitri che proteggono i giocatori, che difendono lo spirito del gioco, le azioni d'attacco, la ricerca del gol. Ho let- to di variazioni al regolamento, nella prossima stagione. Per me, due sole sarebbero le regole efficaci, facili da applicare, utili allo spettacolo, alla fluidità del gioco: chi riceve la palla dal suo portiere non può ridargliela direttamente, cioè deve passarla ad un altro; dopo che un fallo è fischiato contro una squadra, nessun giocatore di quella squadra deve toccare (cioè di solito allontanare) il pallone. Ho detto la mia. E allora voglio dirla anche sul caso Rijkaard: la televisione durante la partita Olanda-Germania di domenica ha mostrato i suoi sputi, li hanno visti ragazzi, bambini in tutto il mondo. Ci si rende conto del male che ha fatto al football quella ripresa? Comunque, non dico che non si debbano più effettuare riprese. Dico che non si deve più sputare. Michel Platini

Persone citate: Donadoni, Michel Platini, Rijkaard